VITTORIA STORICA DEL CENTRODESTRA E DI GIORGIA MELONI PER FRATELLI D’ITALIA ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 25 SETTEMBRE 2022

Fratelli d’Italia alle Politiche 2022 si impone primo partito nel paese con uno straripante 26,10%, che sommato a tutta la coalizione di centrodestra arriva al 44,05%, con una maggioranza quindi netta nel nuovo Parlamento, tanto da far dire a Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, nella conferenza stampa di F.d.I. tenutasi lunedì pomeriggio a Parco dei Principi a Roma, “si può ragionare serenamente e provare a migliorare la Costituzione, è bella ma ha 70 anni”.

Nella coalizione che vince, però la Lega è in forte calo, 8,89% con un Salvini insoddisfatto per il risultato e molto criticato all’interno del suo stesso partito, ed una Forza Italia che vola inaspettatamente all’8,27%.

Secondo gli ultimi risultati resi noti dal Viminale sul proprio sito “Eligendo” per queste elezioni politiche 2022, alla coalizione di centrodestra con 12.129.547 di votanti, cioè il 44,02%, al Senato andranno 112 seggi ed alla Camera con 12.299.648, il 43,79%, andranno 235 seggi; mentre alla coalizione di centrosinistra con 7.161.688 pari al 25,99% andranno 39 seggi al Senato ed 80 seggi con 7.337.624 di votanti.

Il Movimento 5 Stelle si afferma terzo partito con il 15,4%, alla Camera ottengono 51 seggi ed al Senato hanno 28 senator. Il Terzo Polo di Azione-Italia Viva arriva al 7,7% con 21 deputati e 9 senatori.

Imbarazzante sconfitta del Partito Democratico, secondo partito con il 18,98%, e complessivamente con una coalizione di centrosinistra che arriva appena al 26,5%, a 18 punti in meno del centrodestra, con il segretario Letta dimissionario in apertura del nuovo congresso del PD.

Nel centrosinistra i Verdi-Si sono al 3,5%, +Europa al 2,9%, ed Impegno civico dell’ex ministro degli Esteri Di Maio appena allo 0,5%, mentre tutte le altre formazioni antisistema o meno raggiungono risultati insignificanti, ad esempio Italexit si ferma all’1,8% ed Emma Bonino ha chiesto il riconteggio dei voti.

Alle Regionali in Sicilia vince Schifani Presidente in quota Forza Italia.

Dopo la storica vittoria del centrodestra quindi Giorgia Meloni dovrebbe essere la prima donna Presidente del Consiglio dei Ministri della storia d’Italia o forse no, bisognerà attendere i successivi passaggi per l’insediamento del nuovo Parlamento e le consultazioni del Presidente in carica Mattarella.

Infatti, a partire dal 10 ottobre dopo che lo spoglio sarà terminato, e saranno assegnati i seggi di entrambe le camere, i nuovi eletti cominceranno a registrarsi in Parlamento.

La prima seduta delle nuove Camere è fissata per il 13 ottobre: e in quella seduta saranno eletti i presidenti di Camera e Senato, per prendere il posto degli uscenti Roberto Fico e Elisabetta Casellati.

La seduta a Palazzo Madama dovrebbe essere presieduta dalla senatrice Liliana Segre, in quanto membro più anziano dell’assemblea (Giorgio Napolitano, più anziano di lei non partecipa più ai lavori per motivi di salute). A Montecitorio invece a presiedere i lavori inaugurali della legislatura toccherà a Ettore Rosato, che dovrebbe risultare eletto nella lista Azione-Italia Viva, e che oggi è il vicepresidente più anziano.

Entro il 15 ottobre i parlamentari dovranno comunicare il loro gruppo di appartenenza.

Quindi si darà spazio alle c.d. consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per affidare l’incarico di formare il nuovo governo che dovrebbero partire dal 24 ottobre dopo che il capo dello Stato avrà ascoltato il parere dei nuovi presidenti delle Camere.

Le consultazioni potrebbero durare due o tre giorni e dal 27 ottobre il Presidente della Repubblica, al termine della prima valutazione, quindi, potrebbe dare un incarico a formare un nuovo governo che potrebbe essere esplorativo o pieno; a quel punto se l’incaricato, o l’incaricata, scioglierà la riserva, presenterà la lista dei ministri al Quirinale e quindi il nuovo governo sarà pronto a giurare nelle mani del Capo dello Stato.

Ma sarà appunto Giorgia Meloni il nuovo capo del governo? Questo è ancora da vedere, molte sono le incognite ed i compromessi da superare, l’ultima valutazione spetterà sempre al capo dello Stato, se, ed a chi affidare l’incarico di governo; nonostante la nostra non sia ancora una Repubblica Presidenziale, la volontà popolare è limitata da una sola persona che non è eletta direttamente dal Corpo Elettorale.

Una cosa è certa, dopo circa settantasette anni dalla fine della seconda guerra mondiale la destra, ed in particolare la destra nazionalista, torna, a pieni voti, a dover affrontare un periodo altrettanto difficile, per dare prova delle sue capacità risolutive e della sua segnata missione nella storia d’Italia e del mondo intero.

Marcello Grotta