VISITA DEL MINISTRO LORENZIN IN CINA

GEN- LORENZIN CINAIl 28 gennaio 2016, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in missione a Pechino, ha incontrato sia il Ministro della Salute cinese Li Bin che il presidente dell’Aqsiq, l’Amministrazione Generale cinese per la Supervisione della Qualita’, delle Ispezioni e della Quarantena, Zhi Shuping, con cui ha affrontato i temi della cooperazione in campo sanitario e nel campo della sicurezza alimentare.

Con il Ministro Li Bin, è stato siglato il Piano d’Azione triennale 2016-2018 sulla collaborazione sanitaria tra i due enti italiano e cinese. I Ministri, hanno concordato anche l’istituzione di un gruppo di lavoro congiunto che ha tra i punti di collaborazione l’individuazione di aree della Cina dove avviare i progetti pilota sul modello sanitario italiano, la sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali, l’accesso ai farmaci salvavita, l’assistenza agli anziani, la salute della donna e del bambino, la formazione di manager, medici e operatori sanitari e i progetti di ricerca scientifica anche sulla medicina tradizionale cinese. Italia e Cina si sono poi impegnate a consolidare la collaborazione in campo sanitario negli organismi multinazionali, a cominciare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e sull’importanza del tema della salute nell’Agenda del prossimo G20.

La missione del ministero della Salute in Cina – ha dichiarato il Ministro Lorenzin – è dunque importante oltre che per il profilo sanitario, grazie agli accordi di collaborazione tra i due Paesi che abbiamo siglato, anche per far conoscere il nostro sistema che può essere da loro non solo implementato e valorizzato, ma addirittura in un certo senso “acquistato”, come blocco di esperienze e di know-how. Basti pensare che ci sono Paesi che offrono modelli sanitari che spendono quasi il doppio di noi per avere un livello di qualità assolutamente inferiore al nostro, e lo dicono le statistiche di OMS e Bloomberg, per capire l’importanza di offrire quello che noi sappiamo fare meglio degli altri, cioè organizzare servizi sanitari che costano poco e offrano la massima resa in termini di qualità e di efficienza. In quest’ottica ho stipulato qui in Cina il nuovo Piano di azione triennale con il ministro della Salute cinese Li Bin che indica la volontà di proseguire e sviluppare sempre più la relazione tra i due Paesi nel settore sanitario, prevedendo di scambiare informazioni, condividere e confrontare esperienze e progetti, facilitare la conoscenza e le comunicazioni tra istituzioni ed esperti operanti nel settore delle scienze mediche. In particolare il Piano riguarda i settori della gestione dei sistemi sanitari, farmaceutico e biomedicale, della sicurezza alimentare e nutrizionale, della ricerca e formazione di manager e medici cinesi; dei servizi sanitari (telemedicina, sanità elettronica, informatizzazione dei dati), dell’assistenza agli anziani e della salute della donna e del bambino. Lo scopo è lavorare insieme per il raggiungimento del fine ultimo al quale si dedica il lavoro dei ministri della Salute, cioè quello di promuovere e tutelare il benessere della popolazione, sviluppare la prevenzione delle malattie e cure sempre più tempestive, efficaci, accessibili, sostenibili, garantite a tutti. I medici cinesi sono stati entusiasti di poter venire a formarsi in Italia perché la nostra formazione è considerata un’eccellenza.

Italia e Cina guardano al futuro con lo stesso obiettivo, crescita economica, nuovo piano per la natalità, assistenza qualitativa e cure adeguate per tutti. Proprio sul fronte dei farmaci l’Italia ha portato in Cina la sua grande esperienza, a partire da quella relativa al farmaco salvavita per l’Epatite C di cui siamo riusciti a garantire l’accesso a coloro che ne necessitavano. Vogliamo che la possibilità per tutti i cittadini di poter accedere e beneficiare di cure innovative e salvavita divenga un punto comune nelle agende di tutti i governi del mondo. Con il Ministro della Salute Li Bin abbiamo convenuto su questo e sull’importanza del riconoscimento dei temi della salute in seno all’agenda G20 a presidenza cinese. Questa missione in Cina – ha continuato il Ministro Lorenzin – è stata sicuramente costruttiva perché oltre alla definizione del Piano di azione triennale ci ha portato alla sottoscrizione di altri tre documenti importanti. Ieri ho infatti siglato una Lettera di Intenti con il Presidente della Amministrazione Generale della supervisione e della qualità, l’ispezione e la quarantena (AQSIQ), ministro Zhi Shuping, che sviluppa una collaborazione bilaterale per aumentare le esportazioni italiane in Cina di prodotti agroalimentari, formare gli ispettori cinesi in Italia, intensificare gli scambi di informazioni reciproche sulla sicurezza alimentare. Sempre con il ministro Zhi Shuping abbiamo poi firmato un Protocollo per aprire l’accesso al mercato cinese degli agrumi italiani che dunque da ora in poi potranno essere esportati in Cina e siglato un Memorandum d’Intesa per la tutela della qualità dell’olio d’oliva italiano in Cina. Con questa intesa il Governo italiano organizzerà corsi di formazione per gli ispettori cinesi di AQSIQ per visite a frantoi, istruzione sui controlli di qualità nei territori, attività di lotta alle frodi. Tutte le attività favoriranno una maggiore penetrazione in Cina dei nostri marchi di qualità. Inoltre stamattina con il viceministro dell’Agricoltura YU Kangzhen abbiamo parlato dell’importanza della collaborazione a 360 gradi tra Italia e Cina nell’ambito della sanità animale e della sicurezza degli alimenti convenendo sull’utilità dello scambio di pratiche tra veterinari e verifiche di prodotti”.

Tra le iniziative promosse ci sono le visite ai frantoi, l’istruzione sui controlli di qualità nei territori e le attività di lotta alle frodi. Con il presidente dell’Aqsiq, il Ministro della Salute ha poi parlato anche di altri dossier aperti tra Italia e Cina: si va verso lo sblocco degli impedimenti sulle esportazioni italiane con l’impegno da parte dell’Aqsiq di inviare a breve ispettori cinesi negli stabilimenti italiani. Sulle carni bovine e sul pollame l’ente di tutela della qualità cinese ha aperto alla possibilità di rimuovere in tempi rapidi il bando d’importazione e ha segnalato aperture anche sulle esportazioni di semi ed embrioni bovini, sugli alimenti per animali domestici e sui fertilizzanti.

Roma, 31 Gennaio 2016

Alexia Perazzi