Il collezionismo sportivo come professione. La storia di un Paese raccontato mediante le imprese calcistiche. Questa è una storia che arriva da lontano, da una Nazione a cui da Italiani siamo, particolarmente, legati da legami strettissimi: l’Argentina. Intervistiamo Fernando Vaccaro, presidente di Legends Temple of Football, la più grande collezione storica sul calcio. Dopo Buenos Aires, aprirà il suo museo a Madrid con un messaggio speciale anche per la italianissima mostra” Un Secolo d’Azzurro”…
Come è nata la sua passione per il calcio e successivamente per il collezionismo sportivo?
La mia passione per il calcio inizia quando ero molto giovane con il Boca Juniors del giovanissimo ma già allora fenomenale Diego Armando Maradona, che ottenne il titolo di Campione nazionale nel 1981. Nel 1991, con la meravigliosa squadra in cui Gabriel Omar Batistuta e Diego Latorre erano grandi bandiere, ho iniziato a collezionare le prime magliette originali del club. Ti ricordo che era dal 1981 che il Boca non otteneva il titolo, per cui quel campionato fu molto celebrato. È da lì che iniziai la ricerca e la raccolta delle maglie più importanti della squadra, e anche delle squadre di calcio argentino e della Nazionale.
Come ha sviluppato la sua grande passione: è diventato un lavoro o è rimasto un semplice hobby?
Nel corso degli anni e attraverso mostre, esposizioni, convegni ed eventi insieme altri collezionisti, è diventato un vero e proprio lavoro, anche molto coinvolgente. Attualmente curo la più grande collezione di calcio del mondo, il Legends Museum, un museo privato nella città di Buenos Aires.
Di cosa si occupa, principalmente, il Legends Temple of Football?
Legends è una società di esperienze, professionalità e competenze calcistiche basata su una lunga e condolidata tradizione, con contatti in tutto il mondo. Ad oggi gestisce un museo del Futbol privato a Buenos Aires e, a brevissimo, ne inaugureremo un altro a Madrid, in Spagna.
Quale è il cimelio a cui è più legato e come lo ottenne?
Sebbene ci si innamori di tutta l’armatura di quei guerrieri con i pantaloncini, tengo con attaccamento speciale per la prima maglia che mi regalò un mio caro parente: era la camiceta di Ernesto Mastrangelo, grande leader degli Anni 70, indossata durante la vittoriosa finale del Coppa Intercontinentale contro Borussia Monchengladbach nel 1978.
La storia del calcio argentino è necessariamente legata alla figura di Diego Armando Maradona: come conserva la memoria del miglior calciatore di tutti i tempi?
Il Legends Museum ha una vastissima collezione di cimeli appartenuti al Pibe de oro, il miglior giocatore della storia del calcio. Questi oggetti sono, chiaramente, unici ed inestimabili. Come si potrebbe dare un prezzo alle magliette originali utilizzate da Maradona durante il mondiale di Messico 86?
Quali saranno le tue prossime iniziative nazionali e internazionali e quali rapporti ha con i collezionisti italiani?
Stiamo realizzando il Museo delle Leggende a Puerta del Sol, a Madrid, in Spagna e continuiamo a fare azioni e mostre in varie città del mondo. Mi è molto piaciuta la mostra “Un Secolo d’Azzurro” sulla storia della nazionale di calcio italiana. Sarebbe un grande piacere realizzare insieme un’ esposizione storica dei nostri cimeli migliori.
Sabrina Trombetti