La mostra itinerante “Un Secolo d’Azzurro”, l’esposizione più grande d’Italia sulla storia della Nazionale di calcio cala l’asso vincente e si arricchisce di una nuova e prestigiosissima collaborazione: il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, di Grugliasco. Moltissimi sono i cimeli custoditi con grandissima passione ed amore, da quasi venti anni, dai Volontari dell’Associazione Memoria Storica Granata: dalle magliette indossate dagli Immortali(1941-1949) alla iconica casacca con l’ inconfondibile numero sette dell’indimenticato e sfortunato fuoriclasse, Gigi Meroni, passando per gli spogliatoi in legno, magnificamente conservati, del mitico campo Filadelfia, e la famosissima tromba che suonando dava il via al leggendario quarto d’ora granata: una collezione unica di ricordi che lasciano senza fiato, un patrimonio storico di valori, sensazioni ed emozioni senza tempo. “Siamo, particolarmente, orgogliosi di annunciare questa sinergia alla quale lavoravamo da molto tempo. Il Grande Torino non è stata solo una squadra di calcio, fu molto, molto di più. Rappresentò lo spirito indomito, la voglia di riscatto, lo slancio alla vittoria dell’Italia intera che si rialzava, faticosamente ma fiera, dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale. Per questo motivo sarà un immenso privilegio ed onore poter esporre, per la prima volta, all’interno della nostra rassegna antologica questi straordinari memorabilia che appartengono di diritto alla storia del calcio non solo italiano ma mondiale”– così dichiara Aldo Rossi Merighi, promotore della mostra Un Secolo d’Azzurro con Mauro Grimaldi e Sabrina Trombetti. Parole confermate anche dall’ Associazione Memoria Storica Granata: “ Siamo felici ed orgogliosi di questa collaborazione con la mostra “Un Secolo di Azzurro” e ringraziamo i promotori per aver voluto riservare al Grande Torino uno spazio significativo in questa mostra. Questo evento sposa alla perfezione la nostra filosofia museale, in cui cerchiamo, oltre a rendere gloria agli Eroi che hanno vestito i nostri colori, di onorare anche i grandi campioni che pur non vestendo il granata, hanno scritto le pagine più luminose del calcio italiano ed internazionale, ricordando a tutti, giovani per primi, che lo sport non divide, affratella. Feroce competizione in campo, ma nel rispetto delle regole e dell’avversario e fratellanza sportiva a fine gara e fuori dal campo”.
Marcello Grotta