“Sosterremo, con convinzione, l’ istituzione, nella prossima legislatura, di un Ministero del Made in Italy per tutelare le eccellenze del nostro territorio e per dedicare un’ importante sezione al Museo del collezionismo, tema a noi molto caro“: così Sabrina Trombetti, giornalista parlamentare, per diverse legislature portavoce di importanti deputati e ministri, esperta in strategie della comunicazione e nelle relazioni istituzionali.
Oggi Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati per il Terzo settore e lo sport con l’Associazione S. Anna, di cui è vicepresidente, e promotrice della mostra Un Secolo d’Azzurro, sulla storia della Nazionale di calcio, patrocinata da Figc, Anci e Adicosp.
(Sabrina Trombetti)
Dottoressa Trombetti, il centro destra nel suo programma elettorale conferisce molta importanza al rilancio dell’Italia tramite le sue eccellenze conosciute in tutto il mondo. Quanto è necessario un nuovo ministero per promuovere e ottimizzare il Made in Italy?
Il Made in Italy è un brand di eccellenza famoso in tutto il mondo, garanzia di ingegno, tradizione, creatività, cultura e qualità.
Lo Stato e il nuovo governo lo dovrebbero valorizzare in modo agile, organico e con un’unica cabina di regia, coordinando e proponendo tutto ciò che rappresenta ed identifica il nostro amato tricolore.
A mio avviso, il Ministero degli Esteri, che con l’ex ministro Di Maio aveva provato, molto forzatamente e parzialmente, ad adempiere a questo compito, non è stato in grado di svolgere un ruolo così importante e delicato e che a tutti gli effetti, va gestito diversamente e con altre risorse.
Abbiamo bisogno di un organo che studi e elabori, 24 ore su 24, strategie mirate e all’avanguardia che parlino soprattutto alle nuove generazioni, a livello globale. Su questo tema siamo, davvero, molto indietro, serve un cambio di prospettiva, di programma, di rotta.
Con l’Associazione S. Anna avete due proposte di legge a firma dell’onorevole Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, Questore della Camera dei Deputati.
A che punto siamo dell’iter burocratico?
Vedranno la luce con la nuova legislatura?
Questo è il nostro augurio più grande a cui stiamo lavorando da quattro anni.
L’emergenza Covid, la guerra in Ucraina, la caduta del governo, la crisi energetica hanno rallentato moltissimo i lavori.
Al momento le nostre due proposte di legge sull’apertura di un Museo del collezionismo e di un Museo della Cultura sportiva e del territorio sono ferme alla Commissione cultura.
Devo dire che da quest’estate ci siamo messi al lavoro per sensibilizzare i prossimi Deputati che potremmo coinvolgere già da inizio ottobre, e sono molto soddisfatta delle loro risposte.
Con grande piacere ho potuto constatare, frequentando in questi anni sia la Camera che il Senato, che questa passione è apprezzatissima e coinvolge sempre più parlamentari.
Magari dopo le elezioni di settembre saranno la maggioranza e allora sarà tutto più facile, veloce, automatico.
Calcio, storia, collezionismo, cultura: un suo bilancio delle trentacinque tappe della mostra “Un Secolo d’Azzurro”…
Quando siamo partiti, 4 anni fa, era una scommessa, una bellissima scommessa.
Lo straordinario successo riscontrato in ogni tappa ci ha spinto a proseguire e a migliorare.
Un riscontro più che positivo lo abbiamo avuto soprattutto da parte degli studenti, degli alunni delle scuole, dai giovani calciatori delle Accademie, dalle tantissime famiglie che hanno visitato l’ esposizione.
Per loro è stata una enorme sorpresa, una scoperta vedere dal vivo maglie, palloni e scarpini di oltre 100 anni. E anche poter leggere i giornali dell’epoca, lo stile inconfondibile di tanti maestri del giornalismo sportivo come Gianni Blera e Giovanni Arpino.
Un modo piacevole e divertente per avvicinarsi alla storia d’Italia mediante il calcio.
Il collezionismo che come un libro ha scopo didattico ed educativo, e che trasmette una cultura da condividere.
Quali i nuovi progetti che avete in cantiere per i prossimi mesi?
Fino a dicembre andremo con la mostra in diverse Regioni dell’Italia, chiuderemo prima di Natale, in Campania, ad Angri, nel bellissimo castello Doria.
Per la prima volta porteremo la collezione completa, oltre 40 magliette dal 1910 al 2022, e poi palloni, scarpini, tute di allenamento e pannelli nuovissimi donati da Coverciano.
Per quanto riguarda il lavoro più istituzionale dopo il 25 settembre organizzeremo una serie di eventi ed incontri con politici, professionisti con al centro sempre lo sport, la cultura, il sociale.
Seguiremo poi molto da vicino i lavori della Commissione cultura e l’iter delle nostre due proposte di legge. Dal 2023, poi, avremo una nuova Fondazione a cui stiamo lavorando da tempo, in cui abbiamo coinvolto grandi personaggi anche del mondo del Vaticano.
M.G.