TROMBETTI: UN SECOLO D’AZZURRO RIPARTE CON LA COPPA DI EURO 2020 E PUNTA SUI MONDIALI IN QUATAR

Il successo della Nazionale ad Euro 2020 ha ridato gioia ed entusiasmo al nostro Paese. Ora gireremo l’ Italia con la Coppa vinta dagli Azzurri: questo uno dei  passaggi piu’ importanti dell’intervista con Sabrina Trombetti,  promotrice con Aldo Rossi Merighi della mostra itinerante”Un Secolo d’Azzurro”, curata dal consigliere delegato della Federcalcio Servizi Mauro Grimaldi.

Dottoressa Trombetti, la straordinaria vittoria degli Azzurri di Roberto Mancini ha suscitato un enorme entusiasmo in tutta Italia: questo successo ha fatto da volano alla mostra Un Secolo d’Azzurro?

Per usare una metafora calcistica stiamo andando “in rete”  in tutta Italia. Abbiamo un calendario molto fitto. Dal 4 ottobre andremo a Cosenza, l’Atene della  meravigliosa Calabria, nel complesso di San Domenico, dove soggiorno’ il grande filosofo Tommaso Campanella.
Avremo due testimonial d’eccezione:
i Campioni del Mondo 2006, Simone Perrotta e Gennaro Gattuso.
Esporremo anche la Coppa Europa, vinta dai nostri Azzurri a Wembley contro l’Inghilterra.
La vittoria della Nazionale di Mancini ha moltiplicato l’interesse per la nostra mostra che stiamo migliorando ed arricchendo, ogni giorno, con nuovissimi cimeli ed uno spazio speciale dedicato ai Campioni d’ Europa.
Quali sono i prossimi appuntamenti di fine anno e cosa prevedete per il 2022, anno dei Mondiali di calcio in Quatar?
Con grande soddisfazione posso dire che la nostra agenda è, letteralmente, bollente.
Ci aspettano in Basilicata, a Policoro, gli amici della Divisione calcio a 5, in Campania a Cave de’ Tirreni per il terzo anno consecutivo dove porteremo importanti novita’, quali il Trono di Totti, l’ armadietto  di Chiellini e le magliette di club di autentiche leggende come Baggio, Maldini, Vialli…
Faremo anche tappa a Gaeta, Terni, Perugia e Macerata .Vi anticipo che stiamo anche per inaugurare un prestigiosissimo Premio che dedicheremo, annualmente, alle eccellenze nel mondo del calcio e della cultura sportiva.
Nel 2022, daremo un ampio spazio alla storia dei Mondiali, partendo dal primo, nel 1930, in Uruguay.
Un’ occasione unica per vedere come, in quasi cento anni, si è evoluto il gioco più bello del mondo.
È ripresa la Serie A: che fine ha fatto il campionato più bello del mondo?
Impoverito dei cosiddetti top player internazionali e ulteriormente indebolito dalla partenza di Cristiano Ronaldo si è arricchito con il grande ritorno di Jose’ Mourinho.
Sarà sicuramente molto più divertente e combattuto perché le ” sette sorelle” sono più o meno tutte sullo stesso livello.
Se posso fare una previsione sarà l’ anno di Giacomo Raspadori.
Più in generale devo constatare che ormai il campionato italiano non ha più lo stesso fascino di un tempo quando i migliori calciatori del mondo venivano a confrontarsi nella nostra Serie A.
Oggi sorprende che ottimi giocatori ma ormai ultratrentenni facciano ancora la differenza, in particolare in attacco.
Mi riferisco a Dzeko, a Ibrahimovich, al nostro Quagliarella, indice questo di come si sia abbassato il livello tecnico- tattico delle difese.
Il calcio spettacolo ha da tempo sostituito il calcio all’ italiana così l’ arte del difendere è stata sostituita da quella dell’ impostare il gioco dal basso.
I difensori puri non esistono più, l’ ultimo è l’ inossidabile capitano della nostra Nazionale, Giorgio Chiellini.
Quali risposte si aspetta per una reale riforma del mondo del calcio?
Il calcio non lo si cambia con una semplice riforma, quando c’è una profonda crisi di sistema.
In fondo i problemi  di oggi sono gli stessi di cento anni fa quando, già,si discuteva sulla riduzione delle squadre in Serie A, di una Super Lega internazionale, e di stadi più confortevoli e moderni.
Partirei da tre dati molto preoccupanti:
nella nostra Serie A  arriva un calciatore italiano su 150.000.
Prima della pandemia(2020) il calo degli spettatori negli stadi era del 30% rispetto all’ anno precedente.
Lo stesso audience delle partite in tv e in  streaming registra un calo nettissimo, oltre il 50%.
Le prime due giornate sono state seguite da meno di 3 milioni di italiani.
In termini di ascolti tutta la serie A vale meno di una partita di secondo piano della Nazionale.
In Europa, oltre alla Premier League ci hanno superato la Liga, la Bundesliga e da quest’ anno, con l’ arrivo di Messi, anche, la Ligue francese.
Per sintetizzare: c’ è bisogno di una visione condivisa e a lungo termine perché i soli introiti dei diritti televisivi non salveranno il nostro calcio.
Il buco di 209 milioni di euro nell’ ultimo bilancio della Juventus ne è la dimostrazione più evidente.
Come procede la sua attività di Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati?
Le nostre due proposte sul museo del collezionismo e il museo della identità territoriale e sportiva hanno iniziato con successo il loro iter alla Camera dei Deputati.
Al momento sono all’ esame della Commissione Cultura ed entro fine anno ci saranno importantissime novità.
Le nostre proposte sono, assolutamente, bipartisan e con il supporto dei tantissimi parlamentari che le hanno accolte e presentate siamo certi nel raggiungimento dell’ obiettivo.
M.G.