“Il Bacaro”: un’oasi nel cuore di Roma, protetta da un verdissimo e suggestivo pergolato di vite americana.
A pochi passi dal Parlamento, nella centralissima ma riservata Via degli Spagnoli, l’atmosfera ricorda la ROMA allegra e scanzonata del Marchese del Grillo e dei film di Luigi Magni.
“Qualità, gusti ricercati ,senso dell’ospitalità , queste sono le carte vincenti del nostro ristorante”. Il manager del locale, Claudio Pomponi, ci spiega i segreti di questa osteria di lusso ma, allo stesso tempo, a conduzione familiare.
Il nome Bacaro ha origini venete ed era la barca con cui i vignaioli trasportavano le damigiane di vino a Venezia, ma il termine etimologico riporta pure a Bacco, il Dio del vino e del divertimento.
La proprietaria , Veronica Laurenza, ha lavorato, da sempre, nel mondo della ristorazione ed oggi è la stimata titolare.
Molto del successo il ristorante lo deve al giovane chef, Luca Caslini, che rinnova continuamente l’agenda culinaria alle ricerca di nuovi sapori da proporre a palati sempre più esigenti.
Pomponi, il ristorante si trova in pieno centro storico, in un punto nevralgico. Quali sono i vostri più assidui frequentatori?
Si fermano da noi, prenotando anche con largo anticipo, numerosissimi turisti. Alcuni arrivano addirittura nel tardo pomeriggio. Ma anche tantissimi italiani e romani naturalmente. A pranzo, ad esempio, ci siamo convenzionati con uffici e negozi del centro storico. Garantiamo qualità e rapidità.
E la serata come si svolge?
La cena è molto particolare e ricercata, con una nota in più. Ricreiamo una atmosfera suggestiva e proponiamo piatti semplici ma rivisitati con gusto. Molto apprezzata la nostra carbonara con il tartufo. E hanno successo i vari tipi di ravioli di ricotta fatti in casa , così come “artigianali” sono gli gnocchi, sempre con un ripieno di ricotta. Fra i dolci, una delle migliori proposte è quella del mantecato al pistacchio con sale alla liquirizia. Una delizia vera e propria.
Nel menù puntate solo sulla carne?
No, abbiamo incrementato l’offerta di pesce, con arrivi giornalieri. Da Orbetello. E anche in questo caso rivestiamo le ricette rendendole uniche. Aggiungo che abbiamo una importante lista di vini, circa 250 etichette. E che proponiamo assaggini e abbinamenti con i diversi cibi.
Il turista, secondo lei, oggi è più pretenzioso rispetto al passato?
Certo, è più “colto”, arriva preparato dopo aver letto le varie recensioni su Internet che ci “regalano” tanti riconoscimenti, e chiede qualità assoluta. È più consapevole di quello che vuole mangiare e maggiormente esigente. Noi, per fortuna, abbiamo vinto la nostra sfida con il Bacaro ormai da anni.
Sabrina Trombetti