SALUTE: “SVOLTA STORICA NELLA LOTTA ALLA MEDICINA DIFENSIVA”

GEN-med_difIl Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla notizia dell’approvazione, in prima lettura, da parte della Camera dei Deputati del disegno di legge sulla medicina difensiva ha commentato:

“E’ un risultato storico, una svolta nella lotta alla medicina difensiva perché assicura l’equilibrio tra la tutela dei medici, che hanno bisogno di svolgere il loro delicato compito in serenità, e il diritto dei cittadini dinanzi ai casi di malasanità. Il testo approvato dai parlamentari, che si è giovato del prezioso contributo della Commissione ministeriale, da me fortemente voluta e presieduta dal Prof. Alpa, cambia la responsabilità del medico sia da un punto di vista penale, poiché il medico non sarà più responsabile neppure per colpa grave se rispetta le linee guida , che civile, prevedendosi la natura extracontrattuale della responsabilità dei medici non liberi professionisti con conseguente inversione dell’onere della prova e dimezzamento del termine di prescrizione; viene, inoltre, introdotta l’azione diretta nei confronti dell’assicurazione; il tentativo obbligatorio di conciliazione pone un freno al proliferare dei contenziosi giudiziari; viene limitata, da un punto di vista della quantificazione, l’azione di rivalsa della struttura sanitaria nei confronti del medico; viene creato un fondo di garanzia per le vittime di malasanità.

Abbiamo dunque mantenuto l’impegno assunto nei confronti dei medici, grazie a un provvedimento equilibrato che consentirà loro di lavorare con maggiore serenità senza, tuttavia, pregiudicare i pazienti, che vedono comunque tutelati in modo chiaro e diretto i loro diritti”.

Grande soddisfazione” per l’approvazione in prima lettura alla Camera della legge sulla responsabilità professionale del personale sanitario è stata espressa anche da Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato. “Una legge importante, attesa da molti anni – ha sottolineato la Senatrice- a tutela dei pazienti e del personale medico e sanitario. La Commissione Sanità del Senato, che ho l’onore di presiedere, è pronta per affrontare in tempi certi la seconda lettura della legge per dare sicurezza e diritti ai cittadini e ai professionisti della sanità. Si tratta – ha concluso De Biasi – di un obiettivo oggi più concreto che potrà porre fine a incertezze e speculazioni che spesso hanno prodotto medicina difensiva, spese inappropriate e aperto un varco oggi colmabile fra professionisti della sanità e pazienti”.

La medicina difensiva consiste nella pratica di diagnostiche o di misure terapeutiche condotte principalmente, oltre che per assicurare la salute del paziente, anche come garanzia delle responsabilità medico legali seguenti alle cure mediche prestate. Il medico deve difendersi perché il numero delle denunce è cresciuto oltre il normale, ma l’80% di queste denunce poi risultano infondate e il paziente perde la causa. Evitare la possibilità di un contenzioso medico legale è la motivazione principale del porre in atto pratiche di medicina difensiva. Molto comune negli Stati Uniti, con un’incidenza variabile tra il 79% e il 93%, la medicina difensiva viene praticata specialmente nella medicina di emergenza, nei reparti di ostetricia e in altri interventi specialistici ad alto rischio.

La medicina difensiva può essere positiva o negativa.

La medicina difensiva positiva si attua con un comportamento cautelativo di tipo preventivo (assurance behaviour); in tal caso il comportamento cautelativo si esplica nel ricorso a servizi aggiuntivi non necessari (analisi, visite o trattamenti), atti a:

diminuire la possibilità che si verifichino risultati negativi;

dissuadere i pazienti dalla possibilità di presentare ricorsi;

redigere documentazione, la quale attesti che il medico ha operato secondo gli standard di cura previsti, in modo da cautelarsi da eventuali future azioni legali.

La medicina difensiva negativa si pratica invece con l’astensione dall’intervento di cura (avoidance behaviour), che si manifesta nel caso in cui il medico eviti di occuparsi di determinati pazienti o di eseguire interventi ritenuti ad alto rischio.

La medicina difensiva è ritenuta un fenomeno da arginare nell’interesse del medico, del paziente e anche delle casse dello Stato: in Italia, infatti, la medicina difensiva pesa per oltre il 10% sulla spesa sanitaria. Tra i rimedi suggeriti, quelli di orientare la formazione degli studenti in medicina verso una maggiore attenzione al rapporto medico-paziente, rendere gli orari di lavoro meno stressanti, favorire il ricorso alla conciliazione in caso di errori medici.

Il ricorso a strumenti stragiudiziali per la risoluzione delle controversie è divenuto indispensabile anche allo scopo di evitare l’immediato ricorso all’Autorità Giudiziaria. Non a caso, il risarcimento del danno derivante da responsabilità medica rientra tra le materie per le quali, a partire da marzo 2011, è obbligatorio tentare preventivamente la Mediazione civile.

Quello della medicina difensiva è un tema al quale il Ministero della Salute ha prestato grande attenzione istituendo lo scorso marzo la Commissione consultiva per le problematiche in materia di medicina difensiva e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, presieduta dal professor Guido Alpa, che ha prodotto un documento che ha costituito una base preziosa di discussione in Parlamento.

Il testo unificato esaminato oggi è molto importante per trovare un punto di equilibrio tra le tutele dei medici che devono poter svolgere il loro lavoro con serenità e il diritto dei cittadini di fronte a casi di malasanità. Inoltre il documento presenta forti punti di innovazione. Ad esempio è previsto che l’esercente la professione sanitaria risponda del proprio operato ai sensi dell’articolo 2043 del codice civile. Questo riconduce la responsabilità del medico nell’alveo della responsabilità extracontrattuale ed emerge quindi l’introduzione di un significativo cambio dell’impostazione del sistema ordinamentale del rapporto di responsabilità. La portata innovativa del testo si apprezza anche nel dimezzamento del termine della prescrizione, che passa da 10 a 5 anni, e nell’inversione dell’onere della prova, che nella responsabilità extracontrattuale è posto a carico del paziente. Altra novità è poi il tentativo obbligatorio di conciliazione, che porrà un freno al proliferare dei contenziosi giudiziari.

La regolamentazione di questa materia – ha concluso il Ministro Lorenzin – auspichiamo porterà alla riduzione dei comportamenti di medicina difensiva da parte dei professionisti sanitari condizionati dalla preoccupazione del rischio di futuri contenziosi legali, che spesso si è tradotta in un eccessivo ricorso all’indagine diagnostica, a procedure chirurgiche in regime di ricovero, a eccessivo ricorso alla prescrizione e alla somministrazione di farmaci. Insomma l’auspicio di tutti è che la regolamentazione della materia della medicina difensiva darà un impulso all’appropriatezza, garantirà il sereno lavoro del medico e i diritti dei cittadini-pazienti e farà risparmiare sulla spesa sanitaria derivante dalla medicina difensiva”.

Roma, 31 Gennaio 2016

Alexia Perazzi