Ruggine, marmitte e vecchi bulloni

 

 

 

Anche questo è diventato un “business”, cioè il commercio di auto cosiddette storiche. Le aste riservate ai vecchi veicoli si moltiplicano, i prezzi lievitano perché la domanda si fa sempre più sostenuta tanto che numerose persone vivono di caccia a veicoli spesso insignificanti sul piano estetico e prestazionale ma che risistemati sono apprezzati dal mercato dei  meno appassionati. Alcuni dati relativi allo scorso anno forniscono risultati sorprendenti conferendo al settore un incremento di valore in alcuni casi vicino al quattrocento per cento.

La passione per le vecchie auto e moto, pur essendo sempre esistita, subì un consistente sviluppo negli anni settanta ma per lo più in relazione ad auto sportive di prestigio ed auto particolarmente lussuose. Oggi invece  tra i più ricercati e conseguenzialmente quotati veicoli vi è il pullmino T1 della Volkswagen divenuto, chissà perché, un vero e proprio oggetto di culto!!!Consuma da formula uno, sembra un blocchetto di tufo, ci si sta dentro più scomodi delle sardine in scatola, sferraglia più di una vecchia vaporiera ma vale molto specie sul mercato americano.

Insomma è strano che veicoli improponibili come anche le cosiddette  spiaggine tanto care al fu avvocato Agnelli abbiano un mercato ed anche di buon livello. Perchè, forse non ci sono più in commercio quei veicoli entusiasmanti sul piano estetico e prestazionale che si potevano trovare fino a qualche anno fa perché chi li ha se li tiene quasi come un bene rifugio?

Certamente come tutti i mercati subisce delle oscillazioni ma al peggio quello delle auto si stabilizza per un certo periodo senza crescere ma anche senza decrescere .

Però a parte l’aspetto economico per noi appassionati esiste un altro aspetto,diverso,appunto appassionato che si potrebbe definire col neologismo “razionalromantico”.

E si perché vogliamo mettere il rapporto che si instaura con la meccanica pura con quello mediato dall’elettronica delle auto attuali?Si giunge persino all’orrenda possibilità che l’auto si autoguidi!!!Horresco referens.

Ma vogliamo mettere una bella leva di cambio anche un pò tremolante sotto la mano destra,una frizione tostarella sotto il piede sinistro freni che spesso si limitano a rallentare un pò ed un volante tra le mani col quale correggere e controsterzare.

E’ divertimento puro!E se poi ci si unisce un rombetto alla marmitta moderatamente silenzioso nel quale calarsi ad udire l’obbedienza del motore alle sollecitazioni è quasi godimento. Questo è possibile con una vastissima gamma di veicoli, certo non col T1, ma dalla 500 magari 595 Abarth o Giannini in su c’è veramente da divertirsi. Appunto per questo si sono moltiplicate le pubblicazioni specializzate nel settore alcune delle quali dalle testate prestigiose e dal costo considerevole considerando il fatto che i contenuti sono per lo più rifacimenti di vecchi articoli e ,per alcune,prove .Qui si vorrebbe soltanto istaurare un rapporto di una simpatica ,usando un termine attualmente molto usato,interlocuzione tra appassionati priva di interessi o secondi fini ma solo di celebrare in comune i piccoli grandi capolavori della meccanica che ricordiamo,che ci hanno fatto sognare ma anche che abbiamo posseduto e magari ancora possediamo.

Guido Rossi Merighi

Per scrivere alla Rubrica “Ruggine, marmitte e vecchi bulloni” : gmerighi@email.it