REFERENDUM E SANITÀ, SVOLTO A ROMA L’INCONTRO-CONFRONTO SULLA MODIFICA COSTITUZIONALE E I POSSIBILI IMPATTI SUL SISTEMA SANITARIO.

set-riformacostesanitaSi è svolto a Roma a Settembre presso la Sala della Camera di Commercio del Tempio di Adriano l’evento “Riforma Costituzionale e Salute: possibili scenari nazionali e regionali”, incontro promosso da Roche con il patrocinio di Farmindustria e dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Regioni per comprendere meglio i possibili impatti della riforma costituzionale sul sistema sanitario e contribuire ad un’opinione pubblica più informata. Esponenti istituzionali, nazionali e regionali, esperti e tecnici del settore e rappresentanti dell’associazionismo si sono avvicendati in un appuntamento utile ad approfondire le ragioni del Sì e del No in vista del quesito referendario al quale gli italiani saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 4 Dicembre, con l’obiettivo di informare i cittadini e contribuire ad un dibattito costruttivo sui possibili cambiamenti e sulle ricadute in materia sanitaria derivanti dall’eventuale modifica costituzionale.

La sanità sarà interessata dalla riforma del Titolo V della Costituzione e in particolar modo dalla modifica dell’articolo 117 che sancisce il riparto delle competenze tra Stato e Regioni. Al centro del dibattito le possibili conseguenze dell’abrogazione della legislazione concorrente tra Stato e Regioni, gli impatti della cosiddetta “clausola di supremazia” e i potenziali cambiamenti negli assetti organizzativi regionali e nazionali, ma anche la mobilità interregionale per motivi di cura, l’accesso alla cura e alla terapia, le liste d’attesa e i LEA.

All’evento sono intervenuti: Giuseppe Franco FERRARI, docente ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Bocconi; Claudio DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Walter RICCIARDI, Direttore Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane e Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità; Federico GELLI, Deputato Commissione permanente XII Affari Sociali e Sanità; Maurizio GASPARRI, Vicepresidente del Senato della Repubblica; Domenico MANTOAN, Segretario Generale alla Sanità della Regione Veneto; Fulvio MOIRANO, Direttore dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte e il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio GAUDIOSO. Le conclusioni sono state affidate a Massimo SCACCABAROZZI, Presidente di Farmindustria.

Come azienda fortemente impegnata a fianco dei pazienti, dei clinici e delle istituzioni, promuovere un dibattito sulla riforma costituzionale, che dia spazio in egual misura alle ragioni favorevoli e contrarie alla riforma, è un ulteriore modo per rafforzare il diretto dialogo tra e con tutti gli attori del sistema salute – ha commentato Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Spa – un evento per approfondire le dinamiche istituzionali ed organizzative connesse alla salute, diritto primario della persona e che possa quindi contribuire a un voto più consapevole, valorizzando nel contempo il ruolo del settore farmaceutico, quale parte integrante e fondamentale del comparto”.

L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, fondato nel 2003, si qualifica come Istituzione di carattere scientifico, promossa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore sotto forma di Centro di Eccellenza, ed opera in collaborazione con le Istituzioni accademiche e con le altre Istituzioni del settore, sia a livello nazionale sia internazionale.

Le principali attività di ricerca riguardano, in generale, lo studio dello stato di salute e della qualità dell’assistenza della popolazione in toto o di particolari “gruppi” di popolazione. Il frutto del lavoro di ricerca trova spazio in diverse pubblicazioni di divulgazione scientifica, che si rivolgono ai ricercatori, ai policy maker e ai diversi stakeholder, con l’obiettivo di supportarli nella conoscenza delle principali dinamiche del settore e nella pianificazione di interventi e politiche di respiro regionale e nazionale. I lavori pubblicati nel corso degli anni, si sono distinti in termini di visibilità nell’ambiente scientifico e sono stati utilizzati nell’elaborazione di documenti ufficiali di programmazione.

Il principale prodotto dell’Osservatorio è il “Rapporto Osservasalute” che presenta ogni anno analisi di tipo comparativo sulle diverse dimensioni della Sanità Pubblica, sulla base di indicatori validati a livello internazionale. Il Rapporto, premiato dall’Italian Public Affairs Awards 2011, giunto nel 2016 alla XIII Edizione, viene ormai considerato dal mondo scientifico, accademico, istituzionale e mediatico un appuntamento fisso, che fornisce annualmente i risultati del check-up della devolution in sanità, con un’analisi critica sullo stato di salute degli italiani e sulla qualità dell’assistenza sanitaria.

Il Sistema sanitario nazionale, con la nuova modifica dell’articolo 117 del titolo V della Costituzione, torna all’antico, lo Stato centrale riacquisisce la potestà esclusiva in materia di salute e alle Regioni resta la responsabilità dell’organizzazione dell’assistenza. Secondo quanto emerge dal Rapporto Osservasalute si può immaginare che alla vigilia del nuovo cambiamento ci si troverà a fronteggiare vecchie e nuove sfide che hanno caratterizzato il nostro Paese, e in particolar modo il settore della sanità. Tra i nodi principali da sciogliere si possono annoverare il problema legato al difficile equilibrio tra efficienza economica ed efficacia del sistema e quello rappresentato dalle persistenti diseguaglianze, sia di genere sia territoriali e di status economico, rispetto alle opportunità di salute e di accesso alle cure.

Le ultime analisi contenute nel Rapporto Osservasalute segnalano numerosi elementi di criticità, confermando il trend in diminuzione delle risorse pubbliche a disposizione per la sanità, l’aumento dell’incidenza di alcune patologie tumorali prevenibili, le esigue risorse destinate alla prevenzione e le persistenti iniquità territoriali che assillano il Paese e il settore della sanità.

La spesa sanitaria pubblica è passata da 112,5 miliardi di euro nel 2010 a 110,5 nel 2014; tale contrazione ha coinciso con una lenta ma costante riduzione dei deficit regionali.

Relativamente al disavanzo, sempre nel 2014, esso ammonta a circa 864 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto al 2013. Si conferma, ancora una volta, il trend di sistematica riduzione che si è registrato a partire dal 2005. Va, però, evidenziato che tale risultato è stato conseguito tramite iniziative (blocco o riduzione dei volumi e dei prezzi dei fattori produttivi e contenimento dei consumi sanitari) che difficilmente potranno essere mantenute nel medio periodo o, comunque, produrre ulteriori risparmi.

Rispetto alle condizioni di salute della popolazione, nel 2014 sono stati diagnosticati 115,8 nuovi casi di tumore colon-rettale ogni 100.000 uomini, ovvero circa 34.500 nuovi casi; per le donne tale incidenza è risultata pari a 80,3 per 100.000, corrispondente a oltre 25.000 nuovi casi. Sempre per il genere femminile, il tumore della mammella ha fatto registrare oltre 55.000 nuove diagnosi, ovvero 175,7 nuovi casi annui ogni 100.000 donne.

Per quanto riguarda la mortalità, dai dati del 2012 si osserva che i decessi più frequenti avvengono a causa di malattie ischemiche del cuore, responsabili da sole di 75.098 morti (poco più del 12% del totale dei decessi). Seguono le malattie cerebrovascolari (61.255 morti, pari a quasi il 10% del totale) e le altre malattie del cuore non di origine ischemica (48.384 morti, pari a circa l’8% del totale). La quarta causa più frequente è rappresentata dai tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni, che negli uomini determina 24.885 decessi (seconda causa di morte), poco più del triplo di quelli osservati nelle donne (decima causa di morte). I decessi dovuti a malattie ipertensive (20.367), nonché a demenza e malattia di Alzheimer (18.226), causano tra le donne il doppio dei decessi osservati tra gli uomini.

Roma, 30 Settembre 2016

Alexia Perazzi