PUBBLICATO IL SECONDO QUADERNO DI ASSOPREVIDENZA E ITINERARI PREVIDENZIALI IN COLLABORAZIONE CON PERCORSI DI SECONDO WELFARE.

GIU2016-QUADERNOASSOPREVIDENZAWELFARE AZIENDALE E SERVIZI ALLA PERSONA COME MOTORE DELL’ECONOMIA.

Può il welfare costituire un motore per l’economia?”: per rispondere a questo interrogativo e stimolare il dibattito Assoprevidenza e Itinerari Previdenziali, in collaborazione con Percorsi di Secondo Welfare, e con il sostegno di AON e DLA Piper, hanno realizzato, a Giugno, un Quaderno di approfondimento che riprende e sviluppa i contenuti del workshop “Il Welfare come motore dell’economia: domiciliarità e servizi alla persona”, che si è tenuto il 12 Maggio 2016 a Napoli, in occasione della Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro.

La risposta è affermativa, a condizione che si uniscano gli sforzi in un “welfare mix” che veda il contributo di Stato, Parti Sociali e Terzo Settore, al rinnovamento e alla modernizzazione dei sistemi di assistenza. L’implementazione di nuove e più attuali politiche di welfare, infatti, gioverebbe sia alle aziende, che andando incontro alle esigenze dei dipendenti possono incrementare la produttività, sia allo Stato, che oltre a contenere le spese sanitarie e di welfare pubblico avrebbe ricadute positive sull’occupazione, anche attraverso il potenziamento delle strutture del Terzo Settore.

Importanti le analisi avanzate, in questo incontro sulla sociologia dei cambiamenti demografici e il mutamento delle strutture familiari che hanno messo in discussione la “capacità di welfare” delle famiglie, sinora il principale ammortizzatore sociale: l’allungamento dell’aspettativa di vita amplia la schiera di generazioni “sandwich”, che da un lato devono prendersi cura dei propri figli, dall’altro assistere genitori anziani e non autosufficienti. La spesa pubblica per il cd. long term care ammonta all’1,9% del Pil: circa i due terzi sono erogati a soggetti con più di 65 anni, il 90% è costituito in parti praticamente uguali da spesa sanitaria e indennità di accompagnamento.

Nonostante allo stato attuale ci sia ancora molto da fare, come evidenzia Franca Maino il welfare in azienda può creare un circolo virtuoso fra benessere dei lavoratori e maggiore produttività, ed essere visto come un vero e proprio investimento. Anche in Italia, da un’idea di assistenza percepita come “dono”, si va progressivamente verso una concezione più moderna, che vede il welfare aziendale meritevole di condivisione paritetica tra le parti per una crescita economica condivisa.

L’ultima Legge di Stabilità, definendo la nuova disciplina del premio del risultato e modificando la relativa normativa fiscale, consente infatti di superare il limite della volontarietà, ampliare il paniere dei servizi contemplati (in particolare per la cura dell’infanzia e la non autosufficienza) e favorire lo sviluppo di nuovi strumenti che possano facilitare la diffusione del welfare anche tra le piccole e medie imprese.

Da Tiziana Tafaro sono fornite nel Quaderno indicazioni concrete sulla compatibilità e sui vantaggi dell’utilizzo di parte del premio di produttività per la realizzazione di una copertura di non autosufficienza anche dopo il pensionamento, consentendo altresì il finanziamento ai fondi pensione. Tuttavia, come evidenziato da Alessandro Bugli, Lorenzo Malagola e Gabriele Fava, la nuova regolamentazione “calza” bene per le imprese con oltre 15 dipendenti, mentre restano al palo le microimprese (il 95% del totale) a causa dell’assenza di rappresentanti sindacali e della difficoltà di confezionare i voucher in maniera coerente con i desiderata dei singoli datori e lavoratori. A questa lacuna occorrerà porre rimedio, altrimenti quasi la metà dei dipendenti verrebbe esclusa dai benefici.

Per ottimizzare l’utilizzo del welfare aziendale Claudio Pinna ha proposto un metodo per definire la tipologia delle prestazioni preferite da dipendenti e per la gestione e il monitoraggio delle forme di welfare, evidenziando l’importanza di un corretto modello di governance che consenta di individuare, in maniera chiara, attribuzione di ruoli e responsabilità dei vari fornitori di servizi coinvolti. Come sottolineato da Giulio de Caprariis, infine, una delle priorità del welfare aziendale dovrebbe essere quella di incentivare l’offerta di lavoro femminile, alleggerendo le famiglie dallo svolgimento dei compiti di cura domestica, attraverso il rafforzamento dei servizi per l’infanzia e per la long term care.

Il Quaderno è completato da alcune case history in cui Giovanni Valerio illustra la nuova figura dell’“infermiere di famiglia” quale punto di riferimento per assicurare la continuità assistenziale sia in ambito domiciliare che ambulatoriale e per la promozione di adeguati stili di vita; Daniela Castagno sottolinea l’opportunità di perfezionare, in sinergia con le istituzioni, il welfare di prossimità come sistema aperto capace di ottimizzare risorse e qualità della vita tramite nuove forme di scambio e collaborazioni; Luca del Vecchio rivendica il possibile ruolo-chiave dei fondi sanitari quali erogatori di servizi, e illustra un nuovo progetto per promuovere un modello solidaristico di introduzione del welfare sanitario all’interno di aziende che ancora non dispongono delle risorse per utilizzare questi strumenti; Placido Putzolu sostiene le potenzialità di un fondo territoriale aperto, a base associativa e a gestione mutualistica, per la definizione di proposte di integrazione economica a sostegno dell’assistenza domiciliare sanitaria e sociosanitaria che si avvalgano delle sinergie fra le società di mutuo soccorso sanitarie e le cooperative sociali.

Coordinato da Laura Crescentini Coordinatore Tecnico di Assoprevidenza, e Alberto Brambilla Presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali, il Quaderno è stato realizzato con i contributi di: Franca Maino Direttrice del Laboratorio Percorsi di Secondo Welfare, Gabriele Fava Presidente dello Studio Legale Fava e Associati, Alessandro Bugli del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, Daniela Castagno Responsabile Iniziative Speciali Fondazione con il Sud, Giulio de Caprariis Vice Direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria, Luca Del Vecchio Vice Presidente FASI, Lorenzo Malagola Responsabile Italia Institutional Relations Edenred, Claudio Pinna Responsabile Italia Divisione Consulenziale AON, Placido Putzolu Presidente della FIMIV, Tiziana Tafaro dello Studio Attuariale Orrù&Associati, Giovanni Valerio Consigliere di amministrazione ENPAPI.

Gli Organismi organizzatori del Quaderno sono stati in ordine: Assoprevidenza, Associazione Italiana per la Previdenza e Assistenza Complementare, che opera dal 1991 senza fini di lucro quale centro tecnico nazionale di previdenza e assistenza complementare con l’obiettivo primario di favorirne lo sviluppo e di cui fanno parte i regimi pensioni complementari di qualsiasi tipologia, i fondi e le forme complementari aventi finalità assistenziali e gli operatori di settore quali gestori amministrativi e finanziari, consulenti e liberi professionisti; Itinerari Previdenziali, realtà indipendente che opera da dieci anni in ricerca, formazione e informazione nell’ambito del welfare e dei sistemi di protezione sociale, sia pubblici che privati, alimentando il dibattito e sviluppando la cultura e l’approfondimento in materia di previdenza, assistenza e sanità integrativa grazie a un’intensa attività realizzata dal Centro Studi e Ricerche validata e coordinata dal Comitato Tecnico Scientifico, organo di direzione e indirizzo, composto da docenti e da tecnici di comprovata esperienza e professionalità nelle diverse discipline del mondo della previdenza sociale e del welfare ed infine Percorsi di Secondo Welfare laboratorio di ricerca nato nell’aprile 2011 su iniziativa del Centro di Ricerca Luigi Einaudi di Torino in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Con il fine di ampliare e diffondere il dibattito sul secondo welfare in Italia studiando, approfondendo e raccontando dinamiche ed esperienze capaci di coniugare il ridimensionamento della spesa pubblica con la tutela dei nuovi rischi sociali, in particolare attraverso il coinvolgimento crescente di attori privati e del terzo settore.

Roma, 30 Giugno 2016

Marcello Grotta