PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE “MEDITERRANEO SOLIDALE”

ROMA, GRANDE SUCCESSO DI PARTECIPANTI ED INIZIATIVA ORIGINALE E CORAGGIOSA IL PRIMO CONGRESSO SUL TEMA: MEDITERRANEO SOLIDALE, ORGANIZZATO DA SO.LID.

SOLID-2Si è tenuto a Roma il 26 Settembre presso la sala conferenze dell’Hotel dei Congressi all’Eur in un clima di grande solidarietà, e con la partecipazione di un numeroso pubblico, il primo Congresso internazionale“Mediterraneo Solidale”, organizzato dalla O.n.l.u.s. Solidarité Identités – So.Lid.
A dispetto delle previste tensioni politiche e delle sterili polemiche che lo hanno preceduto si è svolto in perfetta armonia e senso del dialogo il Convegno internazionale organizzato per la prima volta in Italia e con grande coraggio e originalità su un tema estremamente scottante ed attuale come quello del conflitto siriano e dei conflitti mediterranei in generale ad oggi in corso, dimostrando come la volontà vera di pace e di solidarietà sia una meta raggiungibile se ad operare sul campo vi sono organizzazioni esperte, capaci e neutrali.
All’incontro di “Mediterraneo solidale” sono stati numerosi e molto significativi gli interventi dei relatori tra cui esponenti di Hezbollah e di partiti siriani e libanesi, ambasciatori, esponenti religiosi e politici arabi per raccontare la verità sulla convivenza religiosa in Siria, svelare la realtà del protagonismo femminile nelle società arabo-islamiche, ripensare il volontariato in chiave identitaria. Tra i numerosi ospiti stranieri intervenuti: Rima Fakhri (membro del consiglio politico di Hezbollah), Sayyed Ammar Al Moussawi (responsabile relazioni internazionali Hezbollah), Maher Altaher (Fronte Popolare Liberazione della Palestina), Mariem Aouffa (ambasciatrice Repubblica Islamica della Mauritania in Italia), Amira Daoud Hassan Gornass (ambasciatrice della Repubblica del Sudan in Italia) Habeeb Mohammmed Hadi Ali Al-Sadr (ambasciatore della Repubblica dell’Iraq presso la Santa Sede), Ghorban Ali Pourmarjan (direttore dell’Istituto Culturale dell’ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia), Rima Darious (Consiglio dei Giovani siriani), Hassan Sakr (responsabile Affari esteri del Syrian social nationalist party), Jamal Abo Abbas (presidente della comunità siriana in Italia), Alise Blanchard (SOS Chrétiens d’Orient onlus), Ouday Ramadan (portavoce della comunità siriana in Italia) e Talal Khrais (giornalista), Monsignor Mtanious Haddad (rettore Basilica S. Maria in Cosmedin), Madre Agnes Mariam dela Croix (superiora Monastero Saint Jacques le Mutilé in Qara), Shaykh Abbas Di Palma (Ass. Islamica Imam Mahdi) e la giornalista Yvette Shamier, ed inoltre Luca Bertoni (Associazione Lombardia Russia) e Franco Nerozzi (Presidente di Popoli Onlus).
Quattro le sessioni tematiche: la prima sul “volontariato identitario e cooperazione internazionale”, la seconda di “Siria: millenario esempio di convivenza religiosa” la terza “il ruolo della donna nelle società arabe” e infine delle “nuove sinergie per costruire il Mediterraneo solidale”.
Ada Oppedisano, presidente di Sol.Id ha introdotto il primo intervento, sul volontariato identitario e la cooperazione internazionale, di Franco Nerozzi, presidente di Popoli Onlus che ha osservato: “Il fenomeno migratorio che coinvolge allo stesso tempo sia chi viene sradicato dalla propria terra, che chi lo subisce, è voluto dai nemici delle identità. Operiamo in Birmania a sostegno del popolo Karen che si batte da settanta anni per la propria terra contro i nemici dell’armonia. Abbiamo costruito cliniche e formato personale paramedico locale per aiutarli a sostenere la loro lotta identitaria”.
Successivamente è intervenuta Alise Blanchard, dell’associazione francese SOS Chrétiens d’Orient: “L’associazione è stata creata nel 2013 all’indomani della presa della città di Maloula in Siria da parte dei terroristi. Lo scopo dell’associazione è portare aiuto morale e materiale per aiutare il popolo siriano a salvaguardare i valori della Patria e della propria identità culturale. Operiamo anche in Iraq dove ci siamo adoperati per sostenere le imprese locali. La nostra azione prosegue su un doppio binario: soccorso d’urgenza e sostegno a lungo termine alla popolazione locale per aiutarla a restare in loco”.
Mentre Rima Darious, del Consiglio dei Giovani Siriani: “Sono orgogliosa di rappresentare i giovani siriani a questo convegno, abbiamo portato avanti diverse iniziative di volontariato e azione comunitaria per il nostro popolo ottenendo notevoli risultati, in particolare lavorando coi giovani che sono il futuro della nostra Nazione”.
Giovanni Feola di Sol.Id. ha introdotto il secondo tema: “Siria millenario esempio di convivenza religiosa” ed ha sottolineato che: “Questi conflitti, ed in particolare quello siriano, non sono dovuti a divergenze religiose, come i rappresentanti delle varie confessioni che interverranno andranno a dimostrare. Tutte le diverse realtà mediorientali stanno combattendo insieme contro la minaccia terrorista e forniscono l’esempio della volontà di sconfiggerla”.
Mons. Mtnanious Haddad, nel suo intervento, ha tuonato con forza: “L’Islam non è quello che vi fanno vedere, coloro che tagliano le gole non sono veri musulmani. Tutti noi cristiani e musulmani dobbiamo essere una sola mano contro il terrorismo, finanziato e voluto dagli americani. Voi avete tutti il cuore che piange per questi migranti, passate ore a discutere su poche migliaia di persone, ma ce ne sono molte altre migliaia che muoiono sotto le bombe degli americani e dei suoi alleati”.
Hossein Morelli dell’Associazione Islamica Imam Mahdi si è invece soffermato sul concetto di Jihad “che è uno dei valori islamici più male interpretati e che in realtà significa “sforzo” non “guerra santa”. Il Grande Jihad è quello che viene combattuto con noi stessi, il Jihad minore è militare, ma l’aggressione contro qualsiasi persona non è ammessa dal Corano, è ammessa solamente in funzione difensiva”.
Ha portato la sua testimonianza Ruben Rosiers volontario belga di Sol.Id.: “In Belgio la propaganda mediatica ci ha fatto credere che il conflitto in Siria sia dovuto alla lotta tra alawiti e sunniti, ma in realtà i siriani si offendono quando viene chiesto della loro religione. A Damasco ci sono diversi luoghi di culto che appartengono alla stessa identità culturale siriana. Stanno cercando di distruggere forse l’unico posto al mondo dove la diversità è sinonimo di unione e non di divisione”.
Con Ilaria De Candia di Solidarité Identités è stato invece affrontato il terzo tema, “Il ruolo della donna nelle società arabe” e sulla figura della donna nel mondo islamico. La De Candia ha sottolineato come Sol.Id. intende distaccarsi dalla visione propugnata dal mondo occidentale per cui la donna non è subordinata e maltrattata nel mondo islamico, visione quest’ultima che riguarda solo una piccola e oscura parte di questo mondo.
L’Onorevole Souad Sbai di Sovranità ha invece criticato le posizioni di alcuni ambienti estremisti: “Io ho sempre appoggiato la Siria perché sono stanca del falso buonismo, perché se vieni da un’altra cultura devi rispettare quella in cui ti trovi. Molte moschee costruite qui in realtà non sono controllate e portano messaggi negativi contro le donne. Loro odiano le donne e i cristiani, mentre in Siria cristiani e musulmani hanno sempre vissuto in armonia insieme. Il burqa ad esempio è una follia perché annulla la donna, quindi oggi sono orgogliosa di dire ‘Je suis Syrienne’”.
Molto attesa e centrale la relazione di madame Rima Fakhri, membro del consiglio politico di Hezbollah la quale ha puntualizzato: “Ringrazio Sol.Id. per averci invitato, tutti noi abbiamo una sfida contro il terrorismo, mi chiedono tutti, in Italia, perché faccio parte di Hezbollah, che l’U.E. ha inserito nella lista dei movimenti terroristici. Rispondo che io sono una donna libera nel consiglio del mio partito e provo a spiegarvi cosa è in realtà l’Islam. L’Islam non accetta che la donna sia sottomessa e insultata ma la vuole attiva nella società. Per il Corano Dio ha chiesto all’uomo e alla donna di costruire una società basata sulla giustizia, sulla pace, e sull’amore. Abbiamo visto territori amministrati dai terroristi dove le donne sono trattenute nelle case, viene impedito loro di andare a scuola e di guidare; questo perché loro disprezzano il ruolo della donna e ritengono che sia inferiore all’uomo”.
Louay al-Shabany consigliere dell’ambasciata irachena presso la Santa Sede ha espresso la sua visione della cooperazione nel Mediterraneo attraverso l’aiuto dell’Europa: “Ogni uomo nel nostro pianeta deve rappresentare il suo fratello uomo e la religione è stata fatta per la vita: non si può uccidere in nome della religione. Gli uomini possono unirsi nell’area mediterranea tramite diversi mezzi di cooperazione: se l’Europa avesse una sincera volontà politica si potrebbero risolvere i vari problemi dell’area. Purtroppo all’Europa manca questa volontà, soprattutto riguardo al conflitto israeliano-palestinese. Il terrorismo che vuole distruggere Siria ed Iraq sta dando frutti terribili, a causa di questi nuovi barbari si sta perdendo un patrimonio culturale importantissimo. L’Europa se volesse veramente combattere i terroristi non dovrebbe chiudere gli occhi sulla clonazione di una nuova generazione di terroristi, e dovrebbe applicare le leggi internazionali che toglierebbero le loro risorse economiche, evitando così che il Medio Oriente venga svuotato della sua identità culturale”.
Alberto Palladino ha espresso ancora la posizione di Solidarité Identités: “Il Medio Oriente è in realtà il vicino oriente, vogliamo tendere la mano a quei movimenti che garantiscono e garantiranno i diritti degli ultimi come i palestinesi, occorre tendere un ponte verso quelle popolazioni che stanno combattendo il terrorismo. Quella che si combatte in Siria è il tentativo di un popolo di opporsi al disegno che vuole tutti i paesi controllabili e assoggettati ad una sola visione culturale”.
Molto pacato e maturo anche l’intervento di Sayyed Ammar Al Moussawi, responsabile relazioni internazionali di Hezbollah: “Ringrazio gli organizzatori dell’evento. L’umanità è di fronte alla minaccia del terrorismo, l’altra minaccia è costituita da coloro che muovono i fili del terrorismo. Leggo nei volti dei ragazzi e delle ragazze, e anche in quelli dei più anziani, l’entusiasmo e il coraggio di cercare la salvezza per tutti noi. Siamo disponibili ad effettuare questo percorso insieme a voi”.
Ouday Ramadan, per la comunità siriana in Italia: “L’Europa ha le sue radici nel Mediterraneo, e ciò che ci accomuna è molto di più di ciò che ci divide. I ragazzi di Sol.Id. quando sono venuti in Siria, oltre a portare il loro aiuto materiale, hanno fatto da scudo umano sotto i bombardamenti, altro che quei ciarlatani che marciavano a piedi scalzi nelle piazze italiane in solidarietà dei rifugiati, mentre i vostri ragazzi portavano aiuti umanitari a chi combatteva in Siria il terrorismo”.
Ancora Hassan Sakr, responsabile Affari Esteri SSNP: “Vorrei innanzitutto ringraziare Sol.Id. per l’occasione datami, crediamo che noi e voi condividiamo la stessa missione. Ognuno di noi ha la propria specificità e contemporaneamente è uguale al prossimo, siamo diversi ma andiamo d’accordo, ognuno integra l’altro”.
Infine ha concluso gli interventi il Presidente della comunità siriana in Italia, Jamal Abo Abbas con il suo sfogo accorato: “Dopo 4 anni di guerra abbiamo una nazione devastata a causa dei terroristi. Il conflitto ha causato 4 milioni di sfollati interni e 1 milione di rifugiati in tutto il mondo. Ci sono stati più di 250 mila morti, distrutte 180 moschee e 65 chiese. I terroristi non guardano in faccia nessuno, attaccano sia musulmani che cristiani. Sono state distrutte più di 5000 scuole, con bambini morti e feriti a dalle autobombe”.
Al termine del congresso Mediterraneo Solidale sono stati premiati con la targa “Io ho quel che ho donato”: madame Rima Fakhri e al-Mussawi di Hezbollah oltre a Jamal Abo Abbas presidente della comunità siriana in Italia e Rima Fakhri ha dichiarato: “Sono commossa se noi collaboriamo possiamo rimuovere tutti gli ostacoli davanti a noi. Potremo così costruire un mondo migliore. Grazie a tutti di cuore”.
In conclusione i lavori di questo primo Congresso internazionale Mediterraneo Solidale, preparato da un’organizzazione internazionale di volontariato, Sol.Id., dopo mesi di costanti ed assidui contatti diplomatici con le varie forze operanti nelle aree del Mediterraneo colpite dalle più difficili crisi socio-politiche dei due ultimi secoli, hanno dimostrato come la verità soporifera e mendace dei mass-media istituzionali non corrisponda alla verità reale delle situazioni territoriali e come spesso le guerre siano il risultato di pianificazioni a tavolino di forze oscure che per la loro avidità di potere opprimono popoli di antichissima civiltà come quello siriano o altri del Mediterraneo che se lasciati liberi ed in pace riuscirebbero da soli a costruire una armonica convivenza con tutti gli altri popoli mediterranei in un sano quanto consolidato e secolare rispetto della ricchezza delle diversità degli altri. L’onestà intellettuale e la maturità culturale di questo incontro internazionale è stato anche uno splendido esempio morale di costruzione reale della pace tra i popoli mediterranei al di là di qualunque pregiudizio religioso o ideologico ed a dispetto del comportamento ingiustificatamente latitante di quelle istituzioni pubbliche italiane e non che, in questa importante occasione di dialogo, sono state capaci soltanto di dimostrarsi in definitiva soggette a quelle stesse forze oscure e liberticide che le guerre le fomentano invece di impedirle.
ROMA, 30 Ottobre 2015

Marcello Grotta