PREMIO ZANIBELLI, VINCE CRISTINA PETIT CON IL LIBRO “SALGO A FARE DUE CHIACCHIERE”

ott-premiozanibelliSi è svolta il 4 Ottobre presso l’Ambasciata di Francia Palazzo Farnese a Roma la cerimonia del prestigioso riconoscimento letterario del Premio “Leggi in Salute – Angelo Zanibelli” alla sua IV Edizione, incentrato sulle tematiche sanitarie, istituito da Sanofi nel 2013 per promuovere e sostenere la narrazione sulla salute come strumento di cura nel percorso della malattia.

Presente alla cerimonia il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin in qualità di giurato d’onore oltre agli altri numerosi ospiti. La Giuria del Premio, presieduta da Gianni Letta e composta dagli altri giurati, Giovanni Malagò, Paola Binetti, Federico Gelli, Enrica Giorgetti, Maria Latella, Andrea Mandelli, Andrea Manto, Sandra Mori, Stella Pende, Luca Pani, Walter Ricciardi e Andrea Zanibelli, ha selezionato i 7 finalisti tre le 63 opere iscritte a questa IV edizione del Premio.

Storie di vite che non si arrendono, c’è il racconto dell’autismo in prima persona tra i finalisti al Premio Zanibelli 2016, ma anche la testimonianza di come la malattia inaspettata di un genitore possa cambiare la vita e i propri obiettivi, ciò che accomuna queste storie è la forza di affrontare gli imprevisti della vita come parte di essa, senza cadere in ginocchio e senza arrendersi mai.

Finalisti categoria Scrittori: “Baci a tutti” di Andrea Antonello (Sperling & Kupfer) “La Scelta di Katie” di Lisa Genova (Piemme Edizioni) “Salgo a fare due chiacchiere” di Cristina Petit (Edizioni San paolo).

Finalisti categoria Esordienti under 35: “Briciole di me” di Michela Boero (self publishing), “Noi del quinto piano” di Monica Dogliano (Pintore Editore), “Macchia, Autobiografia di un Autistico” di Pier Carlo Morello (Salani Editore), “Le Bambine non fanno la pipì in piedi” di Domiziana Tommassini (Edizioni Ets).

ott-premiozanibelli-fotoLa Giuria, formata da personalità del giornalismo, dell’imprenditoria, della medicina della cultura italiana, ha proclamato vincitore il libro “Salgo a fare due chiacchiere” (Edizioni San Paolo) di Cristina Petit. Il romanzo, basato su una storia realmente accaduta, racconta da più punti di vista l’evolversi di un anno di vita sospesa di Luciano, paziente in stato vegetativo in seguito a un incidente, della vita e del lavoro di sua figlia Irene, di un gruppo di ragazzi prossimi alla maturità che fanno volontariato alternandosi nel reparto dell’ospedale dove è ricoverato e del medico che lo ha in cura. Luciano ha un incidente in moto ed entra in stato vegetativo. Irene, sua figlia, si ritrova da un giorno all’altro a fare i conti con un dramma, ma anche con una nuova realtà: quella dei ragazzi che fanno i volontari nel reparto in cui Luciano è ricoverato, ragazzi che regalano un po’ del loro tempo e della loro spensieratezza a chi ne ha più bisogno, ai malati ma soprattutto ai loro famigliari. E così, da un dramma, a volte può scaturire una forza inaspettata e si possono generare nuove amicizie, maggior consapevolezza e persino nuovi amori.

Il Ministro Lorenzin ha commentato: “Questa storia, raccontata a più voci, vuole essere una testimonianza della forza che può scaturire da chi decide di prendersi cura degli altri,” dice Cristina Petit, autrice del libro, “una forza contagiosa e positiva che si trasmette a cascata, crea legami, dona speranze e fa crescere le persone”.

Il premio della categoria Esordienti under 35 è stato conferito a Michela Boero per il libro “Briciole di me”, diario autobiografico che racconta l’esperienza di una ragazza che affronta l’anoressia, libro testimonianza che mette a nudo le battaglie quotidiane che chi è affetto da tale malattia si trova ad affrontare, ansie, paure, sconfitte ma anche sogni, speranze ed obiettivi che giornalmente l’autrice si pone affinché sia lei a vincere e non l’anoressia.

Giunto alla IV edizione, il Premio, istituito in ricordo del direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Sanofi, Angelo Zanibelli, quest’anno ha ricevuto l’alto riconoscimento della Medaglia D’oro del Presidente della Repubblica per l’impegno sociale che testimonia. “Questo Premio nasce per dare voce e valore alle storie dei pazienti e delle loro famiglie,” commenta Alexander Zehnder, A. D. e Presidente di Sanofi Italia. “Siamo orgogliosi di come, in questi quattro anni, il Premio sia cresciuto in termini di passione, coinvolgimento e riconoscibilità. Siamo convinti che la condivisione della propria esperienza sia per il paziente una risorsa in più, un modo per affrontare meglio le sfide che la malattia rappresenta”.

Altri Premi speciali: Beatrice Vio, campionessa del mondo per il fioretto alle paraolimpiadi di Rio 2016, ha vinto il Premio Personaggio dell’anno in ambito sanitario per la determinazione, l’entusiasmo e la capacità di guardare al mondo con un sorriso come persona ritenuta meritevole per aver contribuito, con il proprio lavoro, a una migliore comprensione delle dinamiche in ambito sanitario o clinico.

Premio speciale “Il valore dell’industria farmaceutica tra 10 anni”, è stato attribuito dalla Giuria a un giovane under 27 laureato, Emanuele Pieroni, grazie a un elaborato sull’importanza della sostenibilità e delle nuove tecnologie per il comparto farmaceutico riferita in particolare alle dinamiche di uno stabilimento produttivo sotto il profilo di innovazione tecnologica e/o ambientale.

Menzioni speciali: a Mario Melazzini, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, è stata riconosciuta la menzione speciale per il suo libro “Lo sguardo e la speranza”; a Roberto Riccardi, colonnello dei Carabinieri e scrittore, ha ricevuto una menzione per il suo libro “Il prezzo della fedeltà” dedicato alla storia del Maresciallo Giuseppe Giangrande.

Così è intervenuta il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin concludendo: “Questo premio rappresenta la forza delle parole, quelle ci fanno comprendere la malattia, sia per chi è malato che per chi non lo è, le parole che curano e che ci guariscono. I libri che si riuniscono in questa rassegna sono un grande messaggio di speranza, anche per chi avrà la fortuna di non incrociarsi mai con la malattia, ma poterla conoscere e avere uno sguardo diverso sulla vita è una cosa molto importante”.

Roma, 31 Ottobre 2016

Marcello Grotta