PARLA DI MASO: FARE OGGI GLI IMPRENDITORI? SACRIFICI E TANTA GAVETTA

DIMASO2Una scommessa vincente diventare imprenditore oggi in Italia?

“Non le nascondo la realtà: occorre prepararsi a fare tanti sacrifici e una dura gavetta; sarebbe un errore aspettarsi di poter bruciare le tappe e di ottenere guadagni facili”: esordisce così Andrea Di Maso, Presidente e Amministratore delegato della Segnalet Spa, azienda leader nel campo della comunicazione visiva, con incarichi diversi nel sistema Confindustria e con ruoli direttivi in Unindustria. Di Maso, imprenditore romano, nel 2007 ha fondato “Generazione Sviluppo Onlus”, ha creato il “Festival del Cuore” e dal 2014 è Presidente di “Cuore Nazionale”.

Di Maso, Segnalet si occupa di realizzare eventi, di marketing e di comunicazione visiva. Per cosa vi distinguete?

Gli obiettivi della società sono molteplici. Puntiamo a continuare a seguire la comunicazione e il marketing dei nostri clienti istituzionali quali Telecom, Poste italiane, il Coni, le federazioni sportive e tante altre aziende che da tanti anni hanno deciso di affidarsi a noi e di farsi seguire nella gestione dell’immagine del loro Brand in diversi ambiti della comunicazione a partire dal Visual Communication, dalla Segnaletica e grafica delle sedi, fino ad arrivare agli allestimenti dei più importanti eventi sportivi che abbiamo in Italia. Oltre al marketing, ci occupiamo della gestione dei diritti di immagine di alcuni atleti. Lo sport è una disciplina importante che permette un equilibrato sviluppo della persona e del suo stile di vita e per le aziende è una realtà che consente una ulteriore espansione.

Come imprenditore quale tipo di rapporto ha con la politica? C’è un suo interesse diretto?

Ritengo che ogni buon imprenditore dovrebbe interessarsi di politica. Mi sto impegnando da tanti anni, e seguo con attenzione i vari personaggi della politica.
Sono poche le figure che reputo all’altezza della scena istituzionale. Purtroppo la difficile e tortuosa macchina dello Stato non è facile da gestire e da guidare.

Da sempre è impegnato nel sociale. Quali le iniziative più importanti da lei messe in campo?

Numerose, direi. Quelle che mi stanno più a cuore, e sulle quali punto molto, sono il “Banco Scuola”, il “Punto ascolto donna” e il “Festival del Cuore”.

Ci parli del “Festival del Cuore”. Quest’anno l’evento comesarà organizzato? E i fondi che si raccoglieranno a scopo benefico a chi pensate di destinarli?

Sarà la settima edizione e come sempre saranno tanti gli amici che parteciperanno a quello che in tanti hanno definito l’evento Charity più importante a Roma.
I fondi raccolti il 4 Dicembre a Spazio Novecento saranno devoluti al progetto Cittadella Cielo di Nuovi Orizzonti Onlus, il movimento di Chiara Amirante, una donna di grande carisma che ha un seguito straordinario. Ho sempre ammirato le figure così forti e capaci di aggregare tanta gente.

Nel 2014 ha fondato “Cuore Nazionale”, una associazione di manager e di professionisti. Con quale obiettivo?

“Cuore Nazionale” è un laboratorio di idee, un Think Tank capace di sostenere e dare suggerimenti ad una politica ormai al collasso.
Siamo presenti in molte Regioni Italiane con tanti nostri amici che, attraverso le nostre iniziative, coinvolgono quei cittadini che non hanno più riferimenti dal mondo della politica. Abbiamo molto successo ovunque perché la gente ha capito che il nostro modo di fare politica non è di tipo “clientelare”. Non chiediamo nulla in cambio. Lo facciamo solo per amore verso il nostro Paese.

Che consiglio darebbe oggi a un giovane che desiderasse fare l’imprenditore?

Di pensarci bene, di non aspettarsi facili guadagni e di prepararsi ad un percorso faticoso e pieno di insidie. Quello che costa di più è il Know How. L’esperienza però non si compra. Ecco perché i primi anni sono i più delicati. Perciò tanta gavetta, sacrificio,volontà , diligenza e formazione.

Quale voto darebbe in materia economica e di sostegno alle imprese al governo Renzi?

Voto 6. E di questi tempi è un successo. Mi auguro che il nostro Paese, che vanta vari settori strategici, torni rapidamente a crescere con un impegno che veda insieme le istituzioni e i cittadini. Va valorizzato il patrimonio italiano, con la creatività e la tradizione artigiana. Bisogna puntare sul Made in Italy, come ho peraltro scritto anche in uno dei miei libri.

Novembre 2015

Sabrina Trombetti