OSTILLIO: CURE TERMALI LA MIGLIORE MEDICINA PER LA SALUTE , E ORA CORSI DI FORMAZIONE PER DARE NUOVI POSTI DI LAVORO AI GIOVANI

“Le cure termali da oltre duemila anni costituiscono un rimedio efficace per numerose malattie. Questo perché possono essere applicate, con grandissimo successo, ed essere di notevole beneficio in numerose patologie, in particolare in quelle croniche e tutto questo è stato provato scientificamente”: lo afferma il Vice Presidente della FoRST, la Fondazione per la ricerca scientifica termale, dottor Massimo Ostillio.

Dottor Ostillio, avete recentemente festeggiato i cento anni della Federterme (1919-2019). Quali i risultati raggiunti negli ultimi anni dalla sua Fondazione?

La Fondazione nasce sulle basi e sull’esperienza di un precedente fondo operante in tutta Italia. Costituita nel 2003, nel corso degli anni, ha raggiunto risultati davvero encomiabili, se consideriamo infatti che è operativa, a pieno regime, dal 2006. Fino ad oggi la FoRST ha investito nella ricerca 8 milioni di euro. Sarebbe stato impossibile per i singoli operatori raggiungere una cifra così ragguardevole ed importante. Questa è la peculiarità della nostra Fondazione, unire le forze per raggiungere mete sempre più prestigiose, ambiziose, ed utili alla collettività. Il nostro, infatti, è un apporto corale, e l’energia finanziaria di tutti i membri è il segno distintivo del nostro Movimento che ha portato il settore delle terme ad essere un punto di riferimento e di eccellenza, riconosciuto in tutto il mondo, in particolare nella ricerca scientifica. Siamo estremamente competitivi con la stessa Francia che ha un’organizzazione simile alla nostra. Però il Movimento termale italiano è un unicum a livello mondiale perché è l’unione perfetta tra cultura, storia, enogastronomia e territorio.

L’industria termale è una eccellenza italiana. Quale è il contributo della politica? E in che cosa dovrebbe migliorare?

La cosa fondamentale è avere certezze dalla politica, soprattutto gli investitori pretendono una prospettiva di lungo periodo. Abbiamo avuto sempre segnali di attenzione dai vari Governi – penso in particolare alla Ministro Rosy Bindi – e anche dalla Conferenza delle Regioni. Con i quali abbiamo salvaguardato e valorizzato le strutture sul territorio. Di contro, devo constatare che ad oggi sono molti gli stabilimenti termali pubblici chiusi, in particolare al Sud. Il nostro suggerimento è quello di un intervento del privato nel pubblico per portare le terme vicino a chi ne ha veramente bisogno, e questo bisogna farlo in tutta l’Italia.

Federterme scommette sull’occupazione? Quali sono gli obiettivi dei prossimi tre anni?

Il nostro fine primario è quello di dare sempre maggiore centralità ed importanza alla figura dell’operatore termale in modo da creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani. Nell’Est Europa, ad esempio nei Paesi dell’ex Jugoslavia, hanno già famose scuole che inquadrano e formano in tale senso. L’impegno è teso a creare analoghi corsi di formazione in tutte le Regioni italiane.

Lei ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi in politica, è anche stato sottosegretario alla Difesa. Ci può raccontare un aneddoto curioso della sua prestigiosa carriera istituzionale?

Ricordo con piacere quella che definirei una fortunata coincidenza: l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, allora Ministro della Difesa, mi conferì molti anni fa la delega al Demanio e agli Stabilimenti militari, al cui interno vi erano anche alcuni stabilimenti termali, purtroppo all’ultimo periodo di utilizzo e quindi parecchio degradati. Anche allora il mio suggerimento fu quello di unire il pubblico al privato mediante un accordo di gestione. Forse un presagio?

Sabrina Trombetti