VENTUNESIMA EDIZIONE DELL’OSSERVATORIO DI FINDOMESTIC BANCA.
Questi i principali risultati emersi dalla ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli nel Lazio.
L’aumento del reddito pro capite del Lazio nel 2014 è stato dello 0,7%. Il dato è in linea con la media nazionale. Cresce anche la spesa per beni durevoli (+1,8%) che si attesta a 5.054 milioni €. La crescita è sostenuta dal mercato dell’automobile (+5,2%) ma penalizzata dall’elettronica di consumo (-10%).
Sia nei livelli di reddito pro capite che di spesa per i beni durevoli si nota, come ogni anno, una forte disparità tra i valori più elevati della capitale e quelli più modesti delle altre province
Il reddito pro capite ha ravvisato una crescita in tutte le province. L’incremento più vivace si è visto a Roma (+0,8%), mentre è risultato più deludente nelle altre province, con Viterbo e Frosinone che si sono fermate a +0,4%, Rieti a +0,2% e Latina appena a +0,1%.
La spesa complessiva per i beni durevoli nel 2014 è stata pari a 5,054 milioni € (+1,8% rispetto all’anno precedente), su un totale nazionale pari a circa 51,6 milioni Euro.
I settori di spesa
· Auto e moto – La crescita più sostenuta si ravvisa per le auto nuove (5,2%) e per i motoveicoli (3,9%); più modesta per le auto usate (1,7%). La spesa per le auto nuove è stata di 1.189 milioni €, quella per l’usato di 1.694 milioni e di 120 milioni per quella per i motoveicoli.
· Mobili – il settore dei mobili fa segnare un incremento dei volumi di spesa dell’1,7% (dato superiore alla media nazionale che si ferma all’1,5%) per una cifra complessiva di 1.295 milioni €, contro i 1.273 dello scorso anno. La spesa media da parte delle famiglie è stata di 538 €, rispetto ai 536 della media nazionale.
· Elettrodomestici – Aumenta lievemente la spesa destinata agli elettrodomestici grandi e piccoli (+0,5% rispetto al 2013) che si attesta a 372 milioni €. In calo invece l’andamento del mercato dell’elettronica di consumo con la spesa delle famiglie laziali, ridotta del 10,0%, che si ferma a quota 192 milioni Euro.
· Prodotti Informatici – Il settore dell’informatica registra una diminuzione del 2,5% rispetto allo scorso anno, per un totale di vendite pari a 193 milioni €, contro i 198 fatti segnare nel 2013. La spesa media per famiglia in regione è stata di 80 €, appena più bassa dell’ammontare nazionale di 82 Euro.
Le province
Il reddito disponibile pro capite anche quest’anno conferma la differenza tra Roma e le altre quattro province della regione. Nel 2014 il reddito pro capite nella capitale si è incrementato dello 0,8%, raggiungendo quota 20.729 € (nel 2013 era di 20.572 Euro). Seguono, ben distanziate, Viterbo e Frosinone (rispettivamente 13.735 e 13.382 Euro), con entrambe che guadagnano 0,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Chiudono la classifica regionale Rieti, con 13.212 Euro (+0,2% sull’anno precedente), e Latina con 12.937 Euro (+0,1%).
La spesa per l’acquisto di auto nel 2014 ha mostrato un andamento positivo, sia per l’usato (+1,7%) che per le auto nuove (5,2%). Come sempre, Roma ha fatto la parte del leone in termini di volumi di vendita: 926 milioni €. Seguono Latina con 98 milioni (erano 94 dodici mesi fa, +4,3%), Frosinone con 74 milioni (+8,8%), Viterbo con 63 milioni (+4,5%) e Rieti, ultima, con 27 milioni (+0,9%). La crescita è stata più contenuta per il mercato dell’usato. Anche in questo caso, a guidare la classifica è Roma con vendite per 1.359 milioni € (+2,6%). Le altre province mostrano tutte il segno negativo: Rieti -0,3%, Viterbo -0,4%, Latina -2,4% e Frosinone -2,4%. Per quanto riguarda le moto, oltre a Roma (dove le vendite sono aumentate del 4,1%, passando dai 95 milioni del 2013 ai 99 del 2014), anche tutte le altre province hanno riportato segni positivi. Fa eccezione Frosinone che è scesa di 7,8 punti percentuali. Latina è stata la provincia con l’incremento percentuale più incisivo: +7,1%. A Rieti e Viterbo il mercato dei motoveicoli cresce invece rispettivamente del 3,7% e del 3,6%.
Nel comparto dei mobili tutte le province hanno mostrato una crescita ad eccezione di Rieti dove il mercato è sceso di 0,9%. Roma ha totalizzato un +2,3%, Viterbo +1% e Latina +0,7%. Frosinone è invece rimasta stabile rispetto all’anno precedente a quota 115 milioni di Euro.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici grandi e piccoli, Roma è la provincia che presenta l’incremento più incisivo dei volumi di vendita (+0,8%, per un totale di 279 milioni €). Latina riporta un aumento dello 0,5% per un controvalore di 34 milioni Euro. Le altre province riportano il segno meno con Viterbo che scende dello 0,2%, Frosinone dell’1,1% e Rieti del 2%, per dei controvalori rispettivamente di 19, 30 e 10 milioni Euro. L’elettronica di consumo ha riportato una diminuzione in tutte le province con Rieti che ha mostrato la decrescita maggiore: -16,1%.
Il comparto informatica per le famiglie, che nel complesso in Lazio nel 2014 ha registrato una spesa per circa 193 milioni Euro, ha riportato una diminuzione di vendita in tutte le province. La decrescita più forte si è verificata nella provincia di Rieti (-4,9%); a seguire Frosinone (-3,9%), Viterbo (-3,2%) e Latina (-2,4%). Nella capitale la diminuzione di spesa è di 2,2 punti percentuali con 151 milioni spesi a fronte dei 154 dell’anno scorso.
Alcune tendenze che si riscontrano anche nel Lazio
In occasione del trentesimo compleanno di Findomestic l’azienda ha analizzato e messo a confronto comportamenti d’acquisto e valori dei 30enni di oggi e dei 30enni di 30 anni fa. Si tratta di due universi distanti e distinti: nati e cresciuti in una realtà in espansione, i sessantenni odierni aspiravano a diventare qualcuno, tramite percorsi di vita stabili e tappe pianificate. I giovani di oggi vivono in una condizione di costante cambiamento, senza possibilità e prospettive di sviluppo, respirano scetticismo, sono costretti a fenomeni di adattamento continui. In questo contesto di precarietà si ampliano a dismisura le possibilità di scelta. Diventa premiante l’esperienza acquisita attraverso percorsi esplorativi, le scelte divengono instabili e fluttuanti. Quello che conta non ė più il possesso di un bene, ma l’esperienza che questo fornisce. Il motto dei trentenni odierni potrebbe essere “scopro dunque esisto”, per i trentenni di allora era “solidi e sicuri”.
I giovani di oggi vedono le spese per trasporti incidere maggiormente sui loro budget, trent’anni fa era il mutuo. Seguono per i trentenni di oggi le spese per un eventuale mutuo o affitto e, quindi, quelle per il cellulare e le ricariche/internet.
Le priorità per i trentenni e i sessantenni sembrano non essere troppo diverse ma presentano alcuni significativi scostamenti: i giovani di oggi vedono come prioritaria la stabilità del posto di lavoro, seguita dalla famiglia e della salute. I 30enni degli anni ’80, invece, mettevano in testa la famiglia e appena sotto la stabilità del posto di lavoro e l’avere una casa di proprietà, bene sempre più inaccessibile per i giovani di oggi, scivolato al 4° posto nella classifica delle loro priorità.
I giovani di oggi cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire e le formule di consumo che sono compatibili con questo tipo di fruizione sono le formule low cost, l’e commerce, la sharing economy e il cloud shopping.
Roma, 30 Aprile 2015
Marcello Grotta