I principali protagonisti italiani e olandesi del settore della gestione delle risorse idriche si sono incontrati per individuare ambiti concreti per una collaborazione italo-olandese e partnership tra aziende e amministrazioni italiane e olandesi.
Il 40% del mercato mondiale della gestione delle acque è in mano olandese ma l’Italia può offrire eccellenze di livello internazionale.
L’impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche richiede una nuova visione strategica di adattamento e nuovi paradigmi di gestione che attuino, anche nel campo dell’acqua, i principi dell’economia circolare. Italia e Olanda, in occasione della visita di Stato in Italia del Re Willem-Alexander e la Regina Máxima del Regno dei Paesi Bassi e della missione economica sotto la guida del Ministro per il Commercio estero, si sono confrontate su questo tema nel corso del seminario Netherlands-Italian Seminar & Matchmaking Water organizzato dalla rete diplomatica olandese in Italia in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Confindustria, ANCE, OICE, Utilitalia. Il seminario ha affrontato le principali sfide Europee legate alla gestione delle acque e illustrato le migliori pratiche italiane e olandesi per risolvere i problemi del settore in un’ottica di circular economy.
Gli ecosistemi del nostro pianeta sono delicati e altamente complicati. Lo stress e la tensione crescenti a cui sono sottoposti a causa dell’urbanizzazione e dei cambiamenti climatici, mettono a serio rischio il nostro ambiente, in particolare i nostri sistemi idrici. Proteggere il nostro mondo e la sua popolazione dagli elementi naturali è di estrema importanza.
L’ Olanda, da sempre leader nel settore della gestione e della difesa dalle acque, con un territorio che per il 60% è sotto il livello del mare, può contare sul più grande sistema di dighe del mondo (16.500 chilometri e 300 strutture) con la diga di Oosterscheldedam che, con i suoi 9 chilometri, rappresenta la più lunga barriera contro maree, tempeste e inondazioni. Questa grande expertise sulla acque ha fatto sì che il 40% del mercato della gestione delle acque a livello mondiale sia in mano olandese.
L’Italia che, storicamente ha dovuto affrontare problemi legati alla scarsità delle risorse idriche e alle ricorrenti siccità e ora sta fronteggiando anche l’altro estremo dei fenomeni invernali di fortissima entità e breve durata (come le “bombe d’acqua”) che mettono in difficoltà la rete idrica, da parte sua possiede una cultura diffusa e una serie di strumenti che le possono consentire di far fronte alla sfida imposta dall’adattamento ai cambiamenti climatici. Secondo i dati ISTAT la copertura delle reti in Italia è elevata (97,7% dei residenti per l’acqua potabile, 93,4% per la rete fognaria e 88,9% per la depurazione) ma le dispersioni di rete nell’erogazione dell’acqua potabile superano il 20% in 4 città su 5.
Il programma della giornata si è articolato in due momenti: una sessione plenaria nella mattina nel corso della quale sono state messe a confronto le esperienze olandesi e italiane nel settore e le sfide future su temi come le città resilienti, protezione costiera, qualità/trattamento delle acque e rischio idrogeologico. Nel pomeriggio si sono tenuti gli incontri B2B tra le aziende italiane e olandesi al fine di stimolare la collaborazione e le partnership nel settore del water management.
“Il tema dell’ acqua – ha detto Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – se da un lato rappresenta un fattore di grave stress per il nostro paese, dall’altro è un enorme opportunità di sviluppo per la green economy: dai sistemi di risparmio e recupero idrico, alle tecniche innovative di depurazione e valorizzazione dei fanghi di depurazione, alla progettazione sostenibile degli edifici, ai benefici economici e turistici dei corsi d’acqua e delle città, alla protezione delle centrali idroelettriche, che in Italia producono una buona parte dell’elettricità da fonti rinnovabili, alla prevenzione del dissesto idrogeologico. In questo quadro la collaborazione fra Italia e Paesi bassi potrà essere molto fruttuosa anche in ottica dell’avvio congiunto di progetti internazionali”.
Lo scopo della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile è la promozione di una green economy, pilastro fondamentale di uno sviluppo sostenibile. Promuovere soluzioni congiunte alla crisi climatica e a quella economica, puntare su un benessere di migliore qualità e più inclusivo tutelando il capitale naturale e i servizi eco-sistemici, sono cose buone sia per l’ambiente, sia per dare solidità e sostenibilità nel tempo alla ripresa economica. L’uso intelligente dei materiali è una delle colonne portanti dello sviluppo sostenibile. La filosofia della fondazione è quella di guardare sempre verso il futuro e a tal fine di stimolare, sostenere ed agevolare il cambiamento dell’attuale modello di produzione e di consumo per raggiungere gli obiettivi della green economy e, con essa, della circolarità. Gli strumenti scelti sono la costruzione del consenso, l’elaborazione di proposte e il supporto conoscitivo. Per assolvere un simile impegno è stata costituita una struttura finalizzata all’elaborazione di studi, analisi e proposte nel settore dell’uso efficiente dei materiali nei processi produttivi, di distribuzione e di consumo, nonché nella fase di gestione dei rifiuti.
Per affermarsi, una green economy ha bisogno di strumenti e approcci innovativi, che si applichino al mondo delle imprese e non solo. Servono nuovi strumenti di rendicontazione, in grado di cogliere e comunicare in modo trasparente il vero contributo dato alla transizione green. Servono strategie dedicate, per orientare tutte le scelte di una organizzazione verso modelli di governance e di business green. Serve la capacità di sviluppare eco-innovazione, nei processi e nei prodotti, perseguendo un miglioramento continuo.
Proprio questo Seminario, a cui hanno partecipato anche il Ministero dell’Ambiente, ISPRA e Italia Sicura, che è stato chiuso dal Ministro Galletti, è servito ad individuare tutti gli ambiti concreti per una collaborazione italo-olandese e partnership tra le rispettive autorità, esperti del settore, aziende italiane e olandesi. L’Italia è oggi complessivamente il quinto mercato per l’export dai Paesi Bassi e ospita investimenti olandesi pari a 25 miliardi di Euro a fronte di 5 miliardi di capitali italiani in Olanda.
Una delle maggiori sfide del mondo di domani sarà garantire che le nostre città e comunità siano protette dagli elementi naturali. Dobbiamo assicurarci che il nostro pianeta venga adeguatamente protetto.
Roma, 30 Giugno 2017,
Alexia Perazzi