Presentate alcune delle proposte di green mobility nel corso del convegno “Mobilità sostenibile, green economy e città intelligenti: una Roadmap per l’Italia” organizzato dal Gruppo di Lavoro Mobilità del Consiglio Nazionale della Green Economy, in preparazione degli Stati Generali della Green Economy, che si terranno a Rimini i prossimi 3 e 4 Novembre, in occasione dell’European Mobility Week 2015. Tre le tematiche affrontate nell’ambito del confronto sulle proposte di sviluppo della green economy per il settore mobilità in Italia: Mobilità urbana sostenibile o grandi infrastrutture?; I nuovi Piani urbani della mobilità sostenibile-PUMS; App e Information Technologies System: la rivoluzione del green transport. Infrastrutture, più risorse per le aree urbane.
App, PUMS e infrastrutture soft per una green mobility
Le città, dove vive il 50% della popolazione e in cui gravita il 75% dei “city users”, viste come laboratori di sharing mobility, di collaborative economy, di nuove tecnologie informatiche. In una Roadmap verso le città intelligenti sul fronte della mobilità bisogna quindi rivoluzionare le strategie e il modo di muoversi. Come? Riducendo gli spostamenti individuali in auto e moto sotto la soglia del 50% entro i prossimi tre anni per arrivare al 35% nel 2025; utilizzando app e tecnologie Ict per contribuire alla condivisione dei mezzi di trasporto, che per il 57% degli italiani è destinata a “esplodere” nei prossimi anni; rivitalizzando i PUMS (Piani Urbani della Mobilità), ora volontari, dotandoli di risorse adeguate; dedicando almeno il 50% delle risorse nazionali destinate alle infrastrutture strategiche a interventi nelle aree metropolitane.
Solo il 12% delle risorse previste dalla legge obiettivo è dedicato alle macro-opere infrastrutturali per la mobilità urbana (32 miliardi circa) e ben il 50% è dedicato a strade e autostrade urbane. Solo dunque il 7% degli investimenti del Paese è destinato al riequilibrio modale in ambito-urbano: una distorsione questa, visto che lo stock di opere per la mobilità sostenibile è nettamente inferiore a quella di altri paesi europei. Eppure, proprio nelle città, il riequilibrio modale ha più potenzialità: oltre l’80% di riduzione della CO2 al 2030 nel settore trasporti è realizzabile, infatti, in ambito urbano. Per vincere questa distorsione due le proposte: individuare un target nazionale di riequilibrio modale nelle città metropolitane, che porti complessivamente la quota di spostamenti individuali motorizzati (auto e moto) nelle aree urbane sotto il 50% entro tre anni e al 35% nel 2025, ed elaborare un Piano nazionale della mobilità che dedichi almeno il 50% delle risorse nazionali per le infrastrutture strategiche a investimenti nelle aree metropolitane.
PUMS per lo sviluppo della green economy
I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS), ora volontari, possono essere un valido punto di partenza per migliorare l’attuale processo di pianificazione della mobilità delle città italiane, al fine di superare le criticità esistenti. Una maggiore diffusione dell’adozione dei PUMS e delle azioni in essi previste può contribuire ad aumentare l’apporto della mobilità sostenibile allo sviluppo della green economy. Questa favorirebbe, ad esempio, un incremento dei veicoli e dei carburanti a ridotto impatto ambientale, dei servizi informatici che contribuiscono a razionalizzare gli spostamenti in ambito urbano, nonché delle tecnologie in grado di ridurre la necessità di spostarsi, laddove sia possibile soddisfare le proprie esigenze, attraverso l’utilizzo di applicazioni informatiche. Affinché lo strumento dispieghi tutte le sue possibilità, dovrebbe però diventare obbligatorio ed essere dotato di risorse finanziarie sufficienti.
Tutta la mobilità su un’app
App per integrare la mobilità ferroviaria con quella urbana, app sul car sharing, sul car pooling, sul ride sharing, sul bike sharing. App per taxi e NCC o per smart parking e mobilità pedonale. Ormai la mobilità sostenibile è a portata di click. Sono più di 35 le principali app che favoriscono gli spostamenti, forniscono in tempo reale le informazioni sulla mobilità, aggiornano sul traffico e, in ultima analisi, semplificano la vita adeguando ai tempi l’offerta tradizionale di trasporto. D’altra parte i giovani quando raggiungono la maggiore età preferiscono ricevere in regalo l’ultimo modello di smartphone presente sul mercato piuttosto che un’automobile. Lo smartphone rappresenta, infatti, la chiave d’accesso a un più vasto mondo e diventa lo strumento principe attraverso il quale organizzare il proprio spostamento fisico.
Roma, 28 settembre 2015
Marcello Grotta