Si chiama Harout Marderossian, è il primo rifugiato siriano che si è iscritto al corso di Laurea in Ingegneria Informatica erogato dall’Università Telematica Internazionale Uninettuno grazie a una delle 50 borse di studio messe a disposizione dall’Ateneo e destinate a studenti rifugiati con titolo di protezione internazionale. I 50 beneficiari potranno iscriversi a uno dei corsi di laurea dell’Università Telematica Internazionale, a titolo gratuito.
Anche in un momento di paura internazionale, l’obiettivo è quello di incentivare e sostenere il percorso accademico degli immigrati con status di rifugiati e concorrere al loro inserimento professionale nel paese d’accoglienza: è la risposta dell’Open Education per dare ai rifugiati un’accoglienza degna, che passa per una formazione qualificata, volta a sviluppare competenze professionali con un nuovo approccio di didattica a distanza, in cui il sapere viene trasmesso dall’Università del XXI Secolo a tutti i cittadini del Mondo nello spazio infinito della rete.
Harout ha trent’anni, è nato nella città di Aleppo dove ha conseguito la laurea triennale in Chimica. Attualmente gode dello status di rifugiato politico in Libano, e nella speranza che la pace torni nel suo paese, potrà realizzare il suo sogno: portare a termine il percorso di studio intrapreso in Siria conseguendo un titolo accademico riconosciuto in Europa. Il giovane avrà accesso allo studio sulla piattaforma di e-learning Uninettuno, l’unica al mondo in cui si insegna e si apprende in sei lingue (italiano, francese, inglese, arabo, greco e polacco), dove studiano e si sono laureati migliaia di studenti che provengono da più di 140 Paesi. Oltre a Harout Marderossian, l’Università Telematica Internazionale sta ultimando l’immatricolazione di altri rifugiati in Germania e nel resto d’Europa, proprio come si evince dalla lettera toccante di Mikhail Bondarieko, rifugiato di nazionalità russa, che ringrazia infinitamente il Rettore di UNINETTUNO, la Prof.ssa Maria Amata Garito, “per avergli offerto la bellissima opportunità di studiare, iscrivendosi al corso di Laurea Triennale in Lingua Inglese della Facoltà di Economia”.
Una tappa decisiva per la democratizzazione dell’accesso al sapere portata avanti con successo dall’Università Uninettuno, che ha dato vita in oltre 20 anni di attività di ricerca condotta dal Rettore e dal suo team di esperti, a un grande partenariato universitario multiculturale. In virtù della partnership istituita con le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), l’Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) e il Movimento Uniti per Unire, l’Università Telematica Internazionale ha realizzato inoltre il progetto “Istruzione Senza Confini”.
Il portale “Istruzione senza Confini” si propone di dare risposte ai principali bisogni dei rifugiati e degli immigrati, per riconoscere il loro percorso di studio svolto nei paesi di origine, ponendosi come obiettivi quelli di: facilitare rifugiati e immigrati nel loro inserimento nelle istituzioni formative dell’area Euro-Mediterranea a vari livelli, con particolare attenzione all’Università e a corsi di qualificazione e riqualificazione professionale, favorire immigrati e rifugiati nell’apprendimento delle lingue dei paesi ospitanti, diffondere corsi di lingua e cultura del mondo arabo presso i cittadini dei paesi ospitanti, far conoscere quelle nozioni che consentono di facilitare a immigrati e rifugiati l’accesso ai servizi sanitari, alle cure ed al primo soccorso; promuovere la conoscenza delle normative e delle leggi che regolano i diritti e i doveri reciproci.
L’obiettivo di “Istruzione Senza Confini” è quello di dare ai rifugiati e agli immigrati gli strumenti per inserirsi ed integrarsi con successo nella società, sia attraverso il riconoscimento dei loro titoli di studio già conseguiti nei loro paesi di origine, sia attraverso il riconoscimento delle loro competenze professionali per facilitare l’accesso alle istituzioni formative, scuole ed Università dei paesi ospitanti, e quindi ad un mercato del lavoro globale.
Attraverso “Istruzione Senza Confini” si vuole sviluppare un grande laboratorio per la vera integrazione, per valorizzare la buona immigrazione, il dialogo, la convivenza pacifica tra i popoli e la cooperazione internazionale, con specifico riferimento all’Istruzione, la Conoscenza e la Sanità.
Gli strumenti fondamentali per realizzare gli obiettivi che “Istruzione Senza Confini” si propone sono due: il Network internazionale che consentirà al progetto di estendersi in tutta l’area Euro-Mediterranea, e il Portale su webistruzionesenzaconfini.uninettuno.it, che sarà lo sportello telematico di accesso, informazione e formazione per migranti e rifugiati.
Constatando l’acuirsi dell’emergenza immigrazione che coinvolge i Paesi Arabi e dell’Africa senza distinzioni, il Progetto “Istruzione Senza Confini” mira anzitutto ad offrire un valido contributo per colmare quel vuoto rappresentato dalla mancanza di informazione e dalla carenza di servizi nei paesi dell’area Euro-Mediterranea che ospitano i migranti e i rifugiati.
“Solo collaborando in maniera costruttiva con tutti i paesi del mondo, in particolar modo con i paesi arabi, mettendo a confronto le nostre storie e le nostre culture, possiamo costruire un futuro di pace”, dichiara Maria Amata Garito, Rettore dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno. “Benvenuto Harout – aggiunge – ci auguriamo che il tuo ingresso nel nostro Ateneo sia un invito aperto a tanti altri rifugiati che hanno il diritto di formarsi, laurearsi e vivere la loro vita con coraggio e dignità”.
Constatando l’acuirsi dell’emergenza immigrazione che coinvolge i Paesi Arabi e dell’Africa senza distinzioni, il Progetto “Istruzione Senza Confini” mira anzitutto ad offrire un valido contributo per colmare quel vuoto rappresentato dalla mancanza di informazione e dalla carenza di servizi nei paesi dell’area Euro-Mediterranea che ospitano i migranti e i rifugiati. Questo vuoto accresce l’ignoranza ed i pregiudizi, senza trovare delle soluzioni a quelle non sono altro che le dirette conseguenze di una crisi sociale ed economica. Ad oggi, del resto, l’integrazione dei rifugiati e degli immigrati è ostacolata dall’assenza o dall’insufficienza di informazione, dalla problematica della diversità linguistica e dalla stessa burocrazia che non facilita il riconoscimento del percorso di studi e l’inserimento nel tessuto sociale dei rifugiati ed immigrati.
La lunga e consolidata esperienza nell’istruzione a distanza di Uninettuno, svolta anche in collaborazione con molte Università del mondo Arabo, si unisce alla competenza specifica di Uniti per unire in materia di integrazione ed immigrazione per offrire ai cittadini stranieri gli strumenti legati alle competenze ed alle conoscenze che consentano loro di partecipare costruttivamente alla vita sociale, culturale ed economica dei Paesi di accoglienza.
Uniti per Unire, attraverso AMSI, ha consentito il riconoscimento del percorso di studio intrapreso all’estero di numerosi Professionisti della Salute ed operatori sanitari, che lavorano oggi nelle maggiori strutture sanitarie nazionali. Uninettuno, a sua volta, ha consentito il riconoscimento del percorso di studio a migliaia di studenti stranieri, portandoli al conseguimento di un titolo di studio riconosciuto da alcuni Paesi europei e del mondo Arabo.
Continuando su questa strada, in quel lavoro che è stato rispettivamente svolto da oltre 20 anni, Uninettuno ed Uniti per Unire uniscono forze e competenze a servizio dell’integrazione.
La Mission di questo progetto è il recupero del ruolo storico del Mediterraneo come ponte di transito di popoli e civiltà, ed il dialogo fatto di scambio, di confronto ed interazione è elemento inscindibile da qualsiasi azione che miri all’avvicinamento tra le due Sponde. Si parla di un dialogo aperto, dove tutti sono alla pari, dove tutti possano avere accesso all’istruzione ed alla conoscenza senza che questo sia loro negato a causa della loro origine straniera.
“Mentre regna la paura e sono in crescita fenomeni di discriminazioni nei confronti degli immigrati, ci congratuliamo con Uninettuno per tutti gli sforzi che sta compiendo per la qualifica degli immigrati e dei rifugiati, dando loro la speranza di andare avanti con fiducia nell’umanità e nell’integrazione”, sostiene Foad Aodi, Presidente delle Co-mai e Focal Point in Italia per l’Integrazione per l’Alleanza delle Civiltà (UNAoC).
Roma, 31 Agosto 2016
Alexia Perazzi