A settembre si torna sui banchi di scuola e anche il governo, dopo la breve vacanza estiva, è atteso da esami cruciali per il futuro del Paese: prima scadenza il 27 settembre, giorno in cui l’esecutivo presenterà l’aggiornamento delle stime economiche, già fissate nel Def.
Entro il 15 ottobre è previsto, poi, l’invio a Bruxelles del documento programmatico di Bilancio: si ipotizza una manovra da 25 /30 miliardi, incentrata sul taglio del cuneo fiscale.
L’auspicio della Meloni è che, diminuendo il costo del lavoro, si possa scongiurare l’arrivo di una pesante crisi economica, ventilata da molti economisti internazionali con una parola che non ammette repliche: recessione.
Certamente uno dei principali nemici è l’ inflazione, leggermente calata nel mese d’ agosto, ma sempre in agguato se consideriamo che rispetto allo scorso anno la spesa alimentare dei beni di prima necessità è aumentata di circa il 20%.

Così come andrà ripensata una adeguata politica fiscale, compresa l’annunciata tassazione sugli extra profitti delle banche e il taglio delle accise sulla benzina (promesso da Salvini in campagna elettorale).
Tanti e spinosi, quindi, i temi che accompagneranno la ripresa politica in vista del prossimo Consiglio dei Ministri, programmato il 28 agosto a Palazzo Chigi e che, insieme all’economia, comprenderà immigrazione, riforma delle pensioni e Mezzogiorno.
Il Premier è chiamato quindi a scendere in campo proprio come il nuovo Ct della Nazionale italiana di calcio, Luciano Spalletti, atteso nel mese di settembre, da due fondamentali sfide, contro Macedonia del Nord e Ucraina, fondamentali per qualificare i nostri Azzurri ai prossimi campionati europei in Germania(giugno 2024).
Meloni e Spalletti uniti dallo stesso destino: portare a casa, sia nel panorama politico sia in quello sportivo, il risultato migliore possibile e rilanciare l’Italia in Europa.
S.T.