L’USO INTELLIGENTE DELLE TECNOLOGIE PER LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI

LAZIOINNOVAEXPOPresentato a Luglio presso l’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma il workshop “Uso intelligente delle tecnologie per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale”, ultimo appuntamento estivo della “Call4Innovators” della Regione Lazio per Expo 2015, la call lanciata dalla Regione Lazio, attraverso Lazio Innova, per far emergere gli innovatori del territorio regionale e farli dialogare, mettendoli in rete, durante il periodo dell’EXPO. Imprenditori e ricercatori hanno presentato l’innovazione laziale e italiana. Delegazioni straniere di alto livello, dalla Malesia e da Malta, cercano cooperazione di settore per il Sud-Est asiatico e per il Mediterraneo. Con il coordinamento scientifico dell’ITABC, Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (CNR) e l’organizzazione di Lazio Innova.

L’assessore allo Sviluppo economico e Attività produttive della Regione Lazio Guido Fabiani con il presidente di Lazio Innova Stefano Fantacone e il direttore di ITABC del CNR Paolo Mauriello hanno introdotto i lavori, durante i quali è stata sottoscritta una lettera d’intenti tra Lazio Innova e FINAS (The National Film Development Corporation Malaysia).

L’incontro di oggi – ha dichiarato l’assessore Fabiani – si inserisce nel quadro della politica di internazionalizzazione del sistema produttivo del Lazio, in special modo per quanto riguarda le imprese creative, culturali e digitali. E la presenza qui oggi della delegazione malese, che per mano dei rappresentanti della National Film Development Corporation di Malesia ha firmato una lettera di intenti con Lazio Innova per la promozione della cooperazione tra imprese italiane e malesi, è un segno della nostra volontà di sostenere e rafforzare la partnership con i Paesi del Sud-Est Asiatico, in specie”.

Ai lavori ha partecipato anche una delegazione della Malesia – guidata dal Segretario Generale del Ministero della Comunicazione e Multimedia Malese Dato’ Sri Dr. Sharifah Zarah Syed Ahmadcon – con esperti e funzionari nel settore dei beni culturali che ha l’obiettivo di stabilire programmi e progetti di cooperazione nel Sud-Est asiatico per trasferire nella realtà malese importanti esperienze maturate dal CNR e dalle imprese del Lazio con progetti di conservazione e salvaguardia realizzati in Italia e all’estero.

Era presente inoltre una delegazione proveniente dall’isola di Malta, interessata alla tematica della valorizzazione del cultural heritage.

L’evento è stato un forum internazionale dedicato alle prospettive presenti e future delle nuove tecnologie nel campo dei Beni Culturali che ha offerto una piattaforma di discussione e di condivisione del pensiero contemporaneo sulle innovazioni e sulle applicazioni tecnologiche, che costituiscono il punto di partenza e di forza per operare delle scelte strategiche sostenibili, indirizzate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Scelte che si ricollegano alle linee guida dell’Europa per il futuro del continente, che pongono come obiettivo chiave la società della conoscenza, da realizzare attraverso lo sviluppo di imprenditorialità, innovazione e ricerca.

Un obiettivo che richiede un impegno significativo per migliorare il rapporto tra risorse scientifiche e applicazioni concrete e riformulare il ruolo delle tecnologie applicate ai beni culturali nel momento in cui ai principi di utilità, affidabilità, compatibilità si affiancano i temi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica degli interventi conservativi e di valorizzazione.

L’incontro è stata un’occasione di stimolo e di riflessione sullo stato dell’arte e sui trend evolutivi dell’innovazione imprenditoriale e delle ricerche scientifiche. Nel corso della giornata imprenditori e ricercatori hanno esposto le loro più recenti ricerche e illustrato i risultati raggiunti in questo settore, con interventi che non solo sono entrati nel merito qualitativo delle tecnologie prodotte da laboratori e imprese, ma hanno anche fatto emergere best practice strategiche e progettuali di innovazioni e tecnologie per studiare e proporre i migliori modelli di Cultural Heritage Governance e i metodi più efficaci per la valutazione dei risultati.

Il cambiamento delle tecnologie e degli strumenti operativi e concettuali hanno portato inevitabilmente al cambiamento dei media e dei temi progettuali, i modi di concepirli e le strategie di marketing per sostenerli.

Il passaggio dal Web 1.0 al Web 2.0 e la conseguente diffusione delle tecnologie e dell’approccio “open” dei prodotti Information and Comunication Technologies (ICT) rinsaldano, oggi, il legame tra tecnologia e Cultural Heritage (CH) dando nuovo impulso ai progetti di fruizione dei contenuti (per godere e recepire le interpretazioni), ai progetti di accesso (per consultare liberamente le fonti ed avviare nuove interpretazioni) e ai progetti di conservazione delle fonti stesse (per archiviazioni e consultazioni pertinenti). Tra gli strumenti concettuali sottesi alla formulazione di questa nuova generazione di prodotti culturali sono: l’uso di Internet come mass media e l’open content come cultura nelle sue diverse declinazioni ed evoluzioni.

Questi progetti di nuova generazione sono dunque segnati dalle ripercussioni che i nuovi dispositivi, operativi e culturali, riverberano sul fare progettuale. L’opportunità di indagare le relazioni tra dispositivi e progetti ci pare utile per indirizzare future azioni di programmazione e progetto al fine di: salvaguardare la diversità culturale (sia nell’archiviazione sia nella fruizione); individuare momenti, luoghi e prassi di condivisione (di scelte e azioni); riconoscendo gli elementi qualificanti dell’azione progettuale per garantirne la sostenibilità (soprattutto per le realtà museali più piccole diffuse sul territorio). Dopo anni di sperimentazioni, effettuate su entrambi i fronti CH e ICT rivelatesi spesso rapidamente superate nelle forme e nei contenuti, da più parti emerge l’esigenza di precisare scenari operativi più stabili e durevoli per i soggetti preposti alla Tutela, alla Salvaguardia, alla Conservazione e alla trasmissione dei contenuti ai fruitori finali, i cittadini.

I paesi impegnati nello sviluppo di strategie globali per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale sono in continua crescita. Esso assume una duplice valenza: intrinseca per il suo valore culturale, estrinseca per le ripercussioni sull’economia, il territorio, l’ambiente e la società.

Roma 30 Luglio 2015

Alexia Perazzi