L’ULTIMO RE: L’INCORONAZIONE DEL VECCHIO RE CARLO III

Dopo una lunghissima attesa, all’età di soli 73 anni, è stato finalmente incoronato con il titolo di Carlo III e quale re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, assumendo anche i titoli di Signore di Man e capo supremo della Chiesa d’Inghilterra e dei Reami del Commonwealth, il già principe del Galles, Carlo Windsor, nato a Londra nel 1948, e noto figlio primogenito della altrettanto longevissima regina Elisabetta II (deceduta l’8 settembre 2022) e di Philip Mountbatten, tra di loro cugini.

Carlo Windsor, nel 1981 aveva sposato Diana Spencer, tristemente scomparsa a Parigi in un misterioso incidente stradale, così la seconda moglie sposata nel 2005 con solo rito civile, Camilla Shand,  divorziata dal primo marito Andrew Parker-Bowles, è diventata anch’essa, dopo un’estenuante attesa di decenni, regina consorte d’Inghilterra con formale cerimonia il 6 maggio 2023 nell’abbazia di Westminster insieme al re.

Carlo è sempre stato un componente della famiglia reale britannica piuttosto originale, distintosi per il suo curriculum di studi, certamente diverso da quello dei precedenti eredi al trono.

Ad esempio, in fatto di istruzione scolastica e soprattutto universitaria è stato il primo del casato dei Windsor ad aver frequentato delle scuole normali arrivando a superare nel 1967 l’equivalente inglese dell’esame di maturità (A-level). La tradizione fu nuovamente spezzata quando Carlo continuò a frequentare il liceo e poi l’università, anziché aderire direttamente alle forze armate britanniche. E sempre nel 1967 il principe fu ammesso al Trinity College di Cambridge, dove ha studiato antropologia, archeologia e storia. Durante il secondo anno accademico, ha frequentato lo University College del Galles, studiando, per un certo periodo, storia e lingua gallese. Si è quindi laureato a Cambridge, conseguendo il Bachelor of Arts, nel 1970, primo erede al trono a conseguire una laurea maggiore, e nel 1975 ottenne anche il titolo di Master of Arts, sempre a Cambridge.

Contemporaneamente svolse il servizio militare in diverse armi raggiungendo, ovviamente, ragguardevoli gradi militari.

Molto attivo nelle battaglie per la protezione dell’ambiente è stato presidente di diverse prestigiose istituzioni ed associazioni britanniche ed internazionali presenti nel campo della tutela ambientale, scrittore di libri in materia di ecologia è stato giudicato di tendenze politiche progressiste. E’ stato anche fondatore di diverse istituzioni per la protezione sociale delle persone socialmente più svantaggiate.

Il suo primo messaggio alla nazione come re è avvenuto il giorno successivo all’incoronazione, provvedendo a nominare immediatamente il figlio William e la moglie Catherine principi del Galles. La cerimonia dell’incoronazione, per volere dello stesso Carlo, è stata rielaborata in forme più semplificate rispetto alla tradizione storica e con un abbigliamento dei numerosi partecipanti molto più “borghese”, ad eccezione del dovuto giuramento di fedeltà richiesto soltanto all’arcivescovo anglicano di Canterbury e al Principe di Galles, il figlio primogenito William.

Carlo III si trova ad interpretare un ruolo che già è stato visto in altri sovrani di regni in declino e l’Inghilterra di oggi, più di ogni altra nazione europea o occidentale, è la rappresentazione viva, presente, contemporanea di questo declino, di un paese stremato dalla crisi economica e dal crollo della propria identità culturale-storica-etnica, che stride con il fallimento della creazione di un’utopica società anglosassone, aperta, multietnica e cosmopolita, in opposta contraddizione con la sempre più diffusa fuga dei vecchi grandi Dominions storici, quali Canada, Australia ed altri, dall’appartenenza al Commonwealth di sua maestà britannica (oltre alla separatista Scozia) volendo ormai questi, ottenere una completa indipendenza in qualità di moderne repubbliche e non più di sudditi reami.

Inoltre, nell’immaginario inconscio collettivo degli inglesi, ma ancor più degli scozzesi e dei gallesi, la corona britannica non rappresenta più quell’archetipo irrinunciabile ed identitario in cui tutti si immedesimavano quasi meccanicamente, già durante l’incoronazione di questo Carlo III infatti si sono viste, per la prima volta massicce e molto più attive, delle contestazioni “repubblicane” contro un’istituzione obsoleta e medioevale che appare ormai soltanto una costosa rappresentazione teatrale di un mondo antico che non esiste più e recita un scialbo copione che comincia a non piacere ai suoi spettatori.

La domanda viene quindi spontanea: Carlo III sarà l’ultimo re d’Inghilterra?

Marcello Grotta