LODOVICO SPINOSI: DA TOTTI AL BRASILE CON LA STESSA PASSIONE DI PAPA’

Ha giocato con Francesco Totti nel settore giovanile della Roma, è figlio di un padre famoso nel mondo del calcio, oggi è sceso in campo in prima persona ricoprendo i ruoli di procuratore e agente Fifa. È Lodovico Spinosi, figlio del grande campione Luciano. Viaggia spesso per lavoro, meta preferita il Brasile, alla ricerca di nuovi talenti. Una macchina da guerra. Lo incontriamo a Roma, nella sede del Museo del Calcio Internazionale di cui è uno dei testimonial.

Come è nata la sua forte passione per il calcio?

La nutrivo fin da piccolo. Da figlio di calciatore in casa si “respirava pallone” a tutte le ore. In più, il mio nonno materno,era medico degli Agnelli e consulente medico della Juventus! Non potevo che scegliere questo sport! Non ricordo di avere una mia foto da bambino senza pallone.

Quanto ha inciso sulle tue decisioni il fatto di avere avuto come padre un campione come Luciano Spinosi?

Sulla passione ha influito al 100%. Purtroppo oltre al naso e al cognome, come qualità, non mi ha lasciato molto!!!! A parte gli scherzi, è sempre stato il mio punto di riferimento per come ha amato e ama tuttora il calcio. Certo, calcisticamente parlando non è stato facile chiamarsi Spinosi, a meno di non essere veramente forti. Il paragone è sempre dietro l’angolo e alle volte è capitato che gli allenatori abbiano fatto altre scelte per non essere tacciati di far giocare “il figlio di”.

Hai giocato nel settore giovanile della Roma con Francesco Totti. Ci puoi raccontare qualche aneddoto o qualche episodio di una partita disputata insieme? Come lo vedi nella sua veste di nuovo dirigente ?

Quella di aver incrociato Francesco nel mio percorso alla Roma è stata una grande fortuna, considerando che è diventato una leggenda. Il tempo è stato pochissimo: lui è un 76 che ha sempre giocato con i più grandi, io un 77. Mi ricordo quando scese a farci vincere il titolo allievi nazionali; lui già aveva esordito in A e giocava,anzi, faceva la differenza nella Primavera. Vincemmo la finalissima contro il Milan di Francesco Coco. Lui non segnò ma già faceva cose strepitose. Ricordo giocate in allenamento che ci facevano fermare ad ammirarlo…era ed è stato per tutta la carriera due o tre passaggi avanti!!!

Come dirigente gli auguro di diventare anche solo il 50% di come è stato da calciatore…sarebbe comunque un grande!! Dipenderà tutto dalla sua voglia di imparare e di cimentarsi in un’altra dimensione che non è più il campo di gioco e il pallone.

Oggi sei un notissimo procuratore sportivo. Quali sono le doti necessarie per svolgere un lavoro così bello ma anche difficile ?

Per diventare agente occorre una grande passione per il calcio e moltissimi contatti. Bisogna avere la disponibilità a viaggiare e la consapevolezza che non ci sono sabato e domenica in cui staccare. Come dicono gli amici di Sky: Il calciomercato non dorme mai!!!

Il Brasile resta un mercato interessante e sappiamo che ci vai molto spesso…Quali sono a tuo parere gli altri Paesi emergenti da esplorare con attenzione?

Si, è vero…il Brasile da sempre è una autentica fucina di talenti. Il segreto è la passione che questo meraviglioso popolo nutre per il calcio. Basti pensare che durante le partite della Selecao il Paese si blocca!!! Chiudono addirittura gli esercizi pubblici!!! Poi hanno strutture importanti, tanti campi e a mio avviso è determinante che si giochi ancora per strada. Pochi videogames e tanto pallone!!!

Esattamente l’esatto opposto della Cina, dove alle fantastiche strutture e agli ingenti investimenti che stanno facendo nel calcio, la passione per questo gioco sta nascendo solo adesso. Per farti capire meglio ti racconto questo aneddoto che Sven Goran Eriksson mi ha raccontato l’ultima volta che sono andati lì a marzo: mi parlava di un giovane molto promettente che si stava affacciando in prima squadra allo Shenzen Red Diamonds che non aveva mai visto in vita sua una partita di calcio europeo in televisione, perche il calcio per lui è lavoro e non una passione!!! Immaginare una cosa simile qui in Europa o in Sudamerica è impossibile. Ma anche in Cina le nuovissime generazioni stanno crescendo con i miti di CR7 e Messi. Se si appassioneranno saranno sicuramente competitivi negli anni a venire.

Quale è il tuo giudizio sui settori giovanili in Italia ?

I settori giovanili purtroppo stanno pagando il ridimensionamento economico del nostro calcio. Erroneamente per mancanza di fondi i primi tagli vengono fatti proprio lì. Sempre più spesso si parla di tecnici che allenano perche portano degli sponsor alla società….che dire…ci perdono i ragazzi!!! Ci sono fortunatamente le solite società che continuano a lavorare alla grande e a sfornare giocatori che faranno i professionisti; Roma, Juve, Atalanta, Inter, Chievo, Empoli, Genoa e ultimamente anche la Lazio stanno lavorando alla grande!

Quali potrebbero essere le nostre giovani promesse ?

Sicuramente Pellegri (Genoa), Plizzari (Milan), Bastoni (Atalanta/Inter), tutti nati nel 2000! Beati loro!!

Sabrina Trombetti