LA SCIENZA SENZA CULTURA, LA CULTURA SENZA SCIENZA: OLTRE LEVY-LEBLOND PREMIAMO L’INTERDISCIPLINARIETA’

Quattrocchi_2In un paese in cui vi è chi si vanta di andare a funerali di un Casamonica in elicottero, magari senza avere neanche la licenza media, dobbiamo rivedere tutta la valutazione del merito a partire dai docenti scolastici ed universitari. Mi concentro su questi ultimi, in questi giorni di fine estate in cui il Corriere della Sera dedica ben due pagine agli eventi pugliesi in cui doveva intervenire Levy-Leblond, professore universitario fisico-filosofo tra Parigi e Nizza, grande critico della scienza rimasta senza cultura.
“E’ piuttosto raro trovare degli scienziati disposti a criticare la scienza” ci ha ricordato il giornalista del Corriere Paolo Giordano. Serve un nuovo umanesimo scientifico ho spiegato recentemente insieme ad un amico antropologo fruttariano (http://liberipensierieoltre.altervista.org/scienza-tecnologia/225-human-engineering-un-antropologo-ed-una-geologa-riflettono-ad-alta-voce.html) ma alcuni passi sono urgenti ed indispensabili per la Ministra del M.I.U.R. Stefania Giannini.
Il primo fra tutti, il più importante, è abolire l’abilitazione universitaria divisa per categorie disciplinari in modo categorico come fu stabilito dalla ex ministra Gelmini. Si deve premiare il coraggio della interdisciplinarità ed addirittura le carriere miste scientifico-umanistiche. Addirittura chi come geologo ha svolto una carriera di pubblicazioni miste geofisico-geochimiche-ingegneristiche non trova una sua adatta collocazione concorsuale per accedere ad insegnamento universitario mentre baronie mono-disciplinari imperversano, inserendo colleghi e colleghe clonate nell’insegnamento universitario, affossando le nicchie di sapere onesto e intellettualmente coraggioso – quelli che non danno sempre lo stesso titolo alle proprie pubblicazioni. Tutto ciò ha portato nel baratro culturale il Paese e la sua industria. Certo anche l’industria perché lo Sblocca Italia ha bisogno di pareri di enti super-partes in cui certe nicchie di sapere strategiche non son potute crescere e quindi il parere magari è parziale ed i cittadini in caso di tecnologie rischiose invocano il “principio di precauzione”. Inoltre le mafie disciplinari isolano i singoli interdisciplinari “diversi” in una sorta di “familismo amorale”.
FEDORA-3Se non si premia il coraggio dell’azzardo multidisciplinare e la crasi tra scienza e cultura, suggerita da Levy-Leblond di fronte alla gente pugliese, a Locorotondo ed a Ostuni in questa fine di Agosto 2015 andremo sempre più nel baratro. Luoghi Pugliesi di musica, sapori, cultura, tradizioni, mestieri, scienza agraria, arte muratoria di pietra e non di cemento.
Recuperiamo l’estetica dalla crasi tra scienza e cultura nella salvaguardia dell’ambiente, pur nella produzione. Anche produzione petrolifera peraltro intendiamo, ma senza pseudo-scienziati mafiosi che danno pareri in cambio di potere mediocre e che affossano i ricercatori multidisciplinari coraggiosi, per premiare i comitati d’affari scientifici , tanto criticati da Levy-Leblond.
Lui non ci ricorda sufficientemente forse l’importanza della multidisciplinarietà nella scienza-cultura neanche nel suo libro del 2008 “La velocità dell’ombra” edizione Codice e noi ci sentiamo allora in dovere di farlo.
Paolo Giordano ricorda comunque che Levy-Leblond denuncia nei suoi a scritti “il notevole abbassamento della qualità media della ricerca ed il susseguirsi di episodi inquietanti di aberrazioni metodologiche”. Io aggiungerei anche: il susseguirsi di episodi inquietanti di mancanza di etica manageriale o addirittura di reati – in enti pubblici di ricerca italiani – che sono all’attenzione ormai della Autorità Anticorruzione (ANAC). Essa ha ancora un grande difetto: la lentezza nel restituire la certezza del diritto anche nella scienza-cultura che finché non sarà restituita non consentirà al premier Renzi di perseguire con certezza lo Sblocca Italia: pareri scientifici senza cultura e senza etica sono carta straccia per la popolazione Italiana.

Settembre 2015

Fedora Quattrocchi