Presentato a Roma presso la sede dell’associazione Civita in piazza Venezia, a cura del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali diretto dal Prof. Alberto Brambilla il secondo Report annuale su iscritti, risorse e gestori dei patrimoni previdenziali per l’anno 2014.
Nel nostro Paese gli Investitori Istituzionali principali, a parte le banche, le assicurazioni e le Sgr che tuttavia operano con schemi differenti, sono i Fondi Pensione Negoziali (FPN), i Fondi Pensione Preesistenti (FPP), le Casse di Previdenza Professionali di primo pilastro e le Fondazioni di origine bancaria. Il “Report”, giunta alla seconda edizione, si pone l’obiettivo di fornire un quadro quantitativo sul numero di questi operatori, sugli aderenti attivi e pensionati per i fondi pensione e delle casse previdenziali, sulla dimensione patrimoniale di questi investitori, sulla composizione e diversificazione dei patrimoni e sui soggetti, gestori e fabbriche prodotto ai quali questi patrimoni sono affidati in gestione. Dalla rilevazione si ricavano una serie di classifiche dimensionali (per iscritti e patrimoni) e per gestori che consentono a tutti di disporre in modo semplice di una serie di informazioni spesso non disponibili in modo aggregato. I dati esposti nel presente Report, sono rigorosamente rilevati dai bilanci ufficiali e dalle note informative di questi Enti.
Questo Report, si affianca e completa l’Indagine annuale di Itinerari Previdenziali sui “Livelli di soddisfazione e prospettive su performance, investimenti, diversificazione dei patrimoni e rapporti con gestori e advisor”, giunta alla quarta edizione e che riguarda sempre il mondo degli Investitori Istituzionali italiani e dei soggetti che offrono servizi e prodotti per la gestione di questi grandi patrimoni destinati alle prestazioni sociali; se l’Indagine annuale esprime il sentiment, i livelli di soddisfazione nelle gestione delle risorse nonché il tipo di rapporti e il livello di comunicazione tra investitori e gestori il Report ne definisce i livelli dimensionali. Il patrimonio totale dei 471 Investitori Istituzionali rilevati in questo Report, ammonta al 31/12/2014 a 207,738 miliardi di Euro, dei quali circa 108 (oltre il 50%) sono affidati direttamente o indirettamente a gestori professionali. Nel 2014 il flusso di nuove entrate tra proventi patrimoniali, contribuzioni (al netto delle prestazioni) e dividendi, è ammontato a 16,126 miliardi, segnando un incremento patrimoniale del 7,74% rispetto al 2013. Per completezza di informazione occorre considerare che tra gli investitori istituzionali ci sono anche i Fondi pensione Aperti (FPA) e i Piani di Previdenza Individuali (PIP). In totale questi 134 fondi (54 aperti e 78 Pip) assommano (vedasi tabella seguente) a 37,19 miliardi. Rispetto al 2013 i fondi aperti sono cresciuti del 16,6%, stabili i Pip ante 252/05 non adeguati, in forte crescita del 25,8% i Pip di nuova generazione. Per i Fondi Aperti che hanno 1.055.716 di iscritti (in crescita del 7,2% rispetto al 2013), i maggiori gestori sono Arca Sgr con circa 2,71 miliardi seguita da Intesa Sanpaolo Vita con 2,29 miliardi, Allianz (1 mld), Generali (0,9 mld) e Fideuram; questi primi 5 soggetti detengono oltre il 55% del mercato. I Pip nuovi hanno 2.445.984 iscritti (+ 14,6% sull’anno precedente) e sono promossi da Generali Italia (che ha unificato in un solo marchio tutte le precedenti società del Gruppo) con oltre 3,7 mld, seguita da Poste Vita con 2,82 mld, Mediolanum (2,3 mld). Queste prime tre società detengono oltre il 55% del mercato.
In conclusioni in questo Report ci si è occupati dell’aspetto dimensionale e gestionale dei patrimoni degli Investitori Istituzionali “previdenziali” intendendo per tale aggettivazione, tutto ciò che è welfare, non trattando l’aspetto dei rendimenti che, come detto in apertura di Report, si possono consultare sul sito di Itinerari Previdenziali aggiornati, ove disponibili, mensilmente. Tuttavia a conclusione di questa rilevazione è stato fornito un quadro di sintesi dei rendimenti ottenuti dagli investitori istituzionali che dimostra la validità delle scelte gestionali. Come si vede il settore dei fondi pensioni ha ottenuto nel 2014 rendimenti medi sopra il 7%; le Fondazioni di origine bancaria, nonostante gli andamenti sempre non favorevoli del titolo della conferitaria, hanno avuto un rendimento medio del patrimonio del 5,55%. Per le Casse Privatizzate non si dispone di dati aggregati ma i rendimenti sono in linea con quelli evidenziati. Resta il problema dello scarso interesse della Politica per il welfare integrativo e complementare che lungi dall’essere un costo, è una grande opportunità per il futuro del Paese e dei suoi abitanti; finora la risposta dei governi è stata solo con l’aumento della tassazione sui rendimenti penalizzando proprio quei lavoratori a cui si vuole ridurre il carico fiscale o quelle associazioni che senza il contributo delle Fondazioni, farebbero fatica a fare tante opere di bene. Su questo tema ha concluso il presidente Guzzetti: “Pur avendo realizzato nel 2014 performance al di sopra delle aspettative, la pressione fiscale riservata alle fondazioni continua a penalizzarci. In futuro non possiamo essere certi che i mercati consentano di replicare le stesse performance. Nel caso, già dal 2016 potremmo dover essere costretti a ridimensionare i nostri contributi: è purtroppo errata la visione dei vasi comunicanti, secondo la quale la decrescita delle risorse pubbliche può essere bilanciata da maggiori risorse private. Non funziona così, e, responsabilmente, dobbiamo dirlo”.
Sul sito web è inoltre disponibile il “compara fondi”, uno strumento importante, aggiornato mensilmente, per conoscere le diverse tipologie di fondi, valutarne i rendimenti ottenuti, la volatilità (in parole semplici la regolarità dei risultati ottenuti), i profili di rischio, i costi e le notizie utili confrontando prospetti, regolamenti e note informative (aggiornati periodicamente). Uno strumento che rappresenta un unicum in Italia dal momento che consente di mettere a confronto tra loro i fondi pensione aperti (FPA), i fondi pensione negoziali (FPN), i piani individuali di previdenza (PIP), le gestioni separate assicurative e alcuni parametri tra cui inflazione, PIL e TFR.
Si è avuta l’introduzione generale del Prof. Alberto Brambilla, Presidente Comitato Tecnico Scientifico, mentre rispettivamente si sono inoltre avuti gli interventi sui Fondi Pensione negoziali e preesistenti: attività, iscritti, patrimoni e gestori del Dott. Paolo Novati del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, sulle Fondazioni di origine bancaria: attività, partecipazioni, patrimoni e gestori del Dott. Edgardo Da Re del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, e sulle Casse dei Liberi Professionisti: attività, iscritti, patrimoni e gestori della Dott.ssa Michaela Camilleri sempre del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali.
Sulla gestione dei patrimoni degli investitori istituzionali italiani, si sono susseguiti i punti di vista di: Dott. Bruno Busacca Capo Segreteria Tecnica Ministero del Lavoro, Dott. Giorgio Righetti Direttore Generale Acri, Dott. Andrea Camporese Presidente Adepp, Dott. Biagio Ciccone Segretario Generale Assofondipensione, Dott. Ugo Loser Amministratore Delegato Arca Sgr, Dott. Roberto Stazi Responsabile Investimenti Fondo Pensione Unicredit, conclusioni dell’on. Pierpaolo Baretta Sottosegretario Ministero Economia e Finanze
Roma 28 Settembre 2015
Marcello Grotta