INAUGURATO IL PRIMO TEMPIO DELLA CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI O CHIESA MORMONE IN ITALIA

Finalmente inaugurato, questo Gennaio, il primo Tempio di Roma e d’Italia della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni o più conosciuta come Chiesa Mormone, comunità religiosa mondiale sorta negli Stati Uniti d’America nell’800, e che oggi atteso da più di sette anni, dal 2010, si staglia luminoso a Roma nord a ridosso del centro commerciale di Porta di Roma e degli abitati circostanti di Settebagni – Bufalotta in prossimità del grande raccordo.

Il Tempio di Roma sarà il centosessantaduesimo tempio in funzione nel mondo e il primo in Italia. Attualmente in Europa ci sono altri dodici templi. Servirà più di 25.000 membri della Chiesa che vivono in Italia e altri che vivono in nazioni vicine. Il Tempio di Roma, che si sviluppa per tre piani e ben quattromila metri quadrati è parte di un centro religioso e culturale che si estende per circa sei ettari e comprende un edificio polifunzionale, un centro visitatori, un centro di storia familiare e una foresteria.

La sua magnificenza nella ricca scelta dei materiali selezionati per la sua costruzione, principalmente di calcestruzzo gettato in opera con una facciata in granito bianco sardo, danno il senso della particolare cura che Il Tempio riceve dai suoi fedeli che in esso vedono la casa di Dio e quindi un luogo di assoluta sacralità. Vetrate marmi ceramiche e dipinti sono stati tutti messi in opera da aziende italiane e nei giardini circostanti sono stati riutilizzati fusti di vegetazione pre-esistente, così come trentadue degli ulivi originali, che sono stati riposizionati in varie aree del terreno. Si pensa che abbiano fino 150 anni. I quattro ulivi principali piantati nella piazza, benché non originari del sito, sono stati acquistati nel nord Italia e hanno dai 400 ai 500 anni di vita.

I pavimenti del tempio sono di marmo perlato svevo, proveniente da Lucca. I motivi sono ispirati alla piazza del Campidoglio, di Michelangelo, situata sulla cima del colle Campidoglio a Roma, e includono l’intrigante disegno ovale dell’artista.

Le bellissime vetrate illuminate notte e giorno sono presenti in diciannove porte, un divisorio decorativo e due lucernari. Benché presenti in tutto il Tempio, sono per lo più usate nella “Sala Celeste”. Per le vetrate sono stati ideati due motivi principali: uno è un disegno simmetrico astratto e l’altro è lo stesso motivo dell’ulivo usato nei vetri esterni. Le lavorazioni del vetro presentano diverse sfumature. L’illuminazione del Tempio ha oltre 200 punti luce decorativi, la maggior parte dei quali in vetro di Murano (VE),

Gli affreschi presenti nelle sale di istruzione sono di Leon Parson dell’Idaho (USA). Il dipinto presente nel battistero, che raffigura il battesimo del Salvatore, è di Heather Theurer dell’Oregon (USA).

I templi dei Santi degli Ultimi Giorni sono considerati case di Dio, luoghi di santità e pace, lontani dalle preoccupazioni del mondo. Essi offrono un luogo in cui i membri della Chiesa fanno promesse e prendono impegni con Dio tramite delle cerimonie formali. Sono anche i luoghi in cui si celebrano i più importanti sacramenti della fede: il matrimonio delle coppie e il “suggellamento” delle famiglie per l’eternità.

I templi sono gli unici luoghi in cui si possono celebrare cerimonie quali il battesimo e il matrimonio eterno a favore di coloro che sono morti: una pratica che i Santi degli Ultimi Giorni credono fosse seguita anche ai tempi del Nuovo Testamento ma che in seguito andò perduta.

Gli interni dei templi dei Santi degli Ultimi Giorni non ricordano grandi palazzi o cattedrali ma consistono di varie sale progettate per lo svolgimento di determinate funzioni come matrimoni, battesimi e sessioni di istruzione religiosa.

Prima di prendere parte alle cerimonie del tempio, i membri della Chiesa si cambiano indossando abiti semplici, modesti e bianchi. Gli abiti bianchi simboleggiano la purezza e l’uguaglianza dinanzi a Dio.

Il pubblico potrà visitare il Tempio dal 28 Gennaio al 16 Febbraio mattina o pomeriggio previa prenotazione e prima della Dedicazione definitiva da parte dei fedeli e le loro Autorità della Chiesa che avverrà il 10, 11 e 12 Marzo 2019.

Bisogna tenere presente che vi è differenza tra un tempio e una cappella.

I templi non sono luoghi di culto domenicale per i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, sono usati soltanto per celebrare sacre ordinanze e non come centri di culto per la congregazione locale o per fare proselitismo, differiscono infatti, dalle migliaia di cappelle o case di riunione sparse per il mondo che vengono usate per le riunioni domenicali.

Tutti, a prescindere dalla religione, possono entrare nelle Case di Riunione della Chiesa e partecipare alle riunioni, mentre, nei cosiddetti Templi, data la loro particolare sacralità in quanto “Case del Signore”, solo i membri che osservano i principi basilari della fede possono entrarvi.

Alla sommità del Tempio c’è la statua dorata di un uomo con un’ampia veste e una tromba che poggia sulle sue labbra. La statua rappresenta l’Angelo Moroni, un antico profeta e figura centrale del Libro di Mormon, che è accettato dai Santi degli Ultimi Giorni come Scrittura insieme alla Bibbia. La statua è un simbolo della predicazione del vangelo di Gesù Cristo al mondo.

Il Tempio mormone si rifà agli antichi esempi di templi sia dell’Antico che del Nuovo Testamento. Nell’Antico Testamento, mentre vagavano nel deserto, Mosè fece trasportare ai figli d’Israele il Tabernacolo (una grande tenda portatile). Re Salomone costruì e dedicò il grande tempio che fu distrutto dai Babilonesi nel 586 a.C. Esso fu ricostruito e in seguito notevolmente ingrandito, ma fu di nuovo distrutto dai Romani nel 70 d.C. Oggi, a Gerusalemme, può esserne ancora osservato il muro occidentale che, persino dopo millenni, per gli ebrei resta un luogo sacro. Il Nuovo Testamento racconta di Gesù Cristo che purificò il tempio quando la sua sacralità fu profanata dal popolo, che ne usava i cortili come luogo di mercato.

Vi è poi il “Centro visitatori del Tempio di Roma della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni” che è un luogo di apprendimento, di pace e di contemplazione e fornisce un’esperienza multimediale completa di splendide opere d’arte e di visite guidate a chiunque desideri saperne di più riguardo al tempio e su come esso avvicini le persone a Gesù Cristo. Il centro è aperto gratuitamente al pubblico ogni giorno e cosa più curiosa possiede al suo interno la più grande “Banca-dati del mondo per le genealogie familiari” contenente le schede anagrafiche della popolazione passata prelevate a seguito di convenzioni dalle anagrafi dei Comuni italiani e dei registri delle Parrocchie cattoliche e grazie alla cooperazione del Ministero dei Beni e le attività culturali, con la finalità di dare la possibilità a chi fosse interessato di fare ricerche gratuite sul proprio albero genealogico familiare e per i fedeli della Chiesa per consentire loro di “battezzare” a ritroso tutti i propri antenati fino a più di cento anni fa.

Man mano che continuano il giro all’interno del Centro visitatori, i visitatori sono accolti da statue del Cristo risorto circondato dai Dodici Apostoli. Queste sono repliche delle statue scolpite da Bertel Thorvaldsen che si trovano nella Chiesa di Nostra Signora in Danimarca. Repliche simili della statua di Cristo si trovano in molti altri centri visitatori sparsi per il mondo. Le statue sono scolpite in marmo di Carrara, estratto dalle stesse cave del marmo che Michelangelo utilizzò per creare il suo capolavoro, il David.

Un altro avvincente dettaglio del Centro visitatori sono le varie mostre che spiegano alcune dottrine chiave della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Ad esempio, uno degli insegnamenti principali della Chiesa è che le famiglie possono restare insieme per sempre e che questa sacra unione è resa possibile nei sacri templi. Il Centro visitatori è situato vicino al Tempio di Roma per aiutare a spiegare lo scopo e l’importanza che il tempio ha nella vita dei membri della Chiesa. Sebbene i visitatori non potranno entrare nel Tempio di Roma dopo la sua dedicazione, all’interno del Centro visitatori c’è una replica in scala del tempio con un lato tagliato che mostra le stanze interne. Al centro sono disponibili anche missionari durante tutto l’anno per offrire visite guidate e per rispondere alle domande.

Quando realizza progetti come il centro religioso e culturale di Roma, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni aspira a rispettare gli standard più alti a protezione dell’ambiente. La Chiesa ha implementato una vasta gamma di misure di progettazione sostenibile che non sono solo eco-compatibili, ma mirano anche a migliorare la comunità circostante.

La Chiesa ha provveduto, a proprie spese, a migliorie al sito a riposizionare la linea elettrica aerea ad alta tensione, che attraversava sia il sito del tempio che la zona limitrofa, spostandola a nord del sito stesso. Questo intervento non solo ha migliorato l’estetica della zona ma, aspetto ancora più importante, ha migliorato anche la qualità della vita dei residenti.

Per ridurre l’impatto che il Centro potrebbe avere sul sistema cittadino per la raccolta dell’acqua piovana, nel sito è stata collocata una cisterna in cui verrà fatta confluire tutta l’acqua piovana.

Gli esemplari di pino domestico presenti sul posto sono stati preservati dalla vegetazione pre-esistente, così come trentadue degli ulivi originali, che sono stati riposizionati in varie aree del terreno. Si pensa che abbiamo fino a 150 anni. I quattro ulivi principali piantati nella piazza, benché non originari del sito, sono stati acquistati nel nord Italia e hanno dai 400 ai 500 anni di vita. Nel sito sono state piantate specie autoctone e non, che contribuiscono alla qualità della zona.

Gli impianti idraulici degli edifici sono stati progettati in modo da ridurre al minimo il consumo di acqua. Tutta l’acqua piovana che scende dai tetti degli edifici del Centro viene raccolta, immagazzinata e utilizzata per l’irrigazione. L’impianto d’irrigazione è stato progettato nel modo più efficiente possibile, comprendendo anche una stazione meteorologica che assicura che l’irrigazione segua le condizioni ambientali, riducendo così il consumo di acqua usata per l’irrigazione stessa.

Come parte del progetto è stato installato un impianto con due unità di co-generazione elettrica di 480KW ciascuno. Le due unità sono in grado di generare l’elettricità da utilizzare sul sito e il surplus verrà immesso nella rete elettrica cittadina durante le ore non di punta. Inoltre, le due unità genereranno 548KW di calore tramite un sistema di riciclo, in modo che il calore non venga sprecato. Questo calore verrà convogliato e utilizzato per il riscaldamento dell’acqua sanitaria e dell’impianto termico. In questo modo non solo si ridurrà drasticamente l’utilizzo di energia elettrica presa dalla rete cittadina, ma anche quello del gas, sia nelle ore di punta che in quelle di minor consumo. Questo impianto è ubicato in un edifico sul cui tetto crescerà della vegetazione, e sarà alimentato da una fonte di energia rinnovabile, eco-sostenibile e pulita.

Nel progetto sono stati utilizzati materiali isolanti e misure di isolamento energetico degli edifici per minimizzare il consumo di energia. L’isolamento termico di muri, tetti e serramenti è maggiore di quanto viene richiesto dalle norme vigenti. Sommato all’efficienza energetica degli edifici e al sistema di illuminazione, si stima che il risparmio energetico totale sarà di circa il 52% oltre quanto richiesto dalla legge. La riduzione del consumo energetico ottenuta sin dal principio grazie a misure efficaci di isolamento consente anche di diminuire le dimensioni e il costo degli impianti di riscaldamento e condizionamento.

Infine in tutta la struttura sono utilizzati pannelli solari per la produzione di energia sufficiente per il riscaldamento dell’acqua sanitaria. L’energia prodotta in questo modo ne ridurrà il consumo per il riscaldamento di circa l’50% per l’intero progetto

La storia di questa grande comunità religiosa viene fatta nascere dalla prima apparizione avuta nella primavera del 1820, al giovane fondatore e profeta Joseph Smith, nato, nel Vermont, negli Stati Uniti nord-orientali, in seguito, si trasferì con la sua famiglia nella comunità rurale di Palmyra, nello Stato di New York, dove agli inizi del XIX secolo ebbe il suo risveglio religioso. Dieci anni più tardi, dopo una serie di rivelazioni e di manifestazioni spirituali straordinarie ricevute e viste da Joseph e da altri, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni fu ufficialmente organizzata il 6 Aprile 1830 a Fayette, nello Stato di New York.

Il Libro di Mormon, che prende il nome da uno degli antichi profeti americani che lo hanno redatto, contiene la storia principale della Chiesa dei Santi degli ultimi giorni e fu pubblicato per la prima volta nel 1830.

Ma la Chiesa ebbe a subire dalla sua fondazione una serie di persecuzioni da parte delle altre comunità e per questo la sede centrale della Chiesa si spostò dallo Stato di New York nell’Ohio, poi nel Missouri e quindi nell’Illinois. Nel 1839 i Santi degli Ultimi Giorni fondarono la comunità di Nauvoo, nell’Illinois, su un tratto di terra paludosa e inospitale lungo il fiume Mississippi. Guidati da Joseph Smith, i santi bonificarono le paludi e cominciarono a costruire una comunità di belle case e di fattorie e attività commerciali prospere. Costruirono anche un tempio. Nel 1844 Nauvoo faceva concorrenza a Chicago per numero di abitanti. Tuttavia, l’acuirsi della diffidenza e dei timori tra le comunità vicine alimentò un’atmosfera di estrema agitazione e di grande sfiducia. I giornali delle città vicine cominciarono a invocare lo sterminio dei Santi degli Ultimi Giorni.

Al culmine di questi tumulti, Joseph Smith e suo fratello Hyrum furono uccisi a colpi di arma da fuoco da una folla armata a Carthage, nell’Illinois.

Folle di facinorosi attaccarono gli insediamenti dei Santi degli Ultimi Giorni nell’Illinois bruciando i loro raccolti, distruggendo le loro case e minacciando di sterminarli. I dirigenti della Chiesa sapevano che un nuovo spostamento era imminente: sarebbe stata una delle migrazioni più visionarie e prodigiose della storia americana alla conqiusta dell’Ovest.

A capo dei Dodici Apostoli cioè della Chiesa vi era allora Brigham Young che fu il successore di Joseph Smith. Nel Febbraio del 1846 Brigham condusse i Santi degli Ultimi Giorni attraverso il fiume Mississippi ghiacciato ad una zona disabitata del Territorio dell’Iowa. I santi attraversarono l’Iowa con grande difficoltà e alla fine fondarono un insediamento chiamato Winter Quarters nei pressi dell’attuale Omaha, nel Nebraska. Là, a cavallo tra l’inverno del 1846 e gli inizi della primavera del 1847, i Santi degli Ultimi Giorni si prepararono per la loro storica migrazione verso la remota valle del Gran Lago Salato, situata a una distanza di 1600 chilometri a ovest. Il gruppo di avanguardia guidato da Brigham Young fece da apripista, arrivando nella Valle del Lago Salato il 22 Luglio 1847.

Nel corso dei ventidue anni seguenti, circa 68.000 Santi degli Ultimi Giorni si riversarono nella regione del Grande Bacino trovandovi rifugio. Alcuni viaggiarono su carri, ma tra il 1856 e il 1860 dieci compagnie composte da circa tremila tra uomini, donne e bambini migrarono verso la valle del Gran Lago Salato a piedi, tirando carretti a mano.

Sotto la guida di Brigham Young, i pionieri fondarono più di seicento comunità, dall’Alberta meridionale fino al Messico. E per questo gli Stati Uniti d’America sono debitori nei confronti dei Mormoni o Santi degli Ultimi Giorni per il loro eroico contributo alla civilizzazione della estrema parte occidentale del continente nord-americano.

Il 4 Gennaio 1896, quando lo Utah fu riconosciuto ufficialmente come Stato, i membri della Chiesa erano 250.000, perlopiù residenti nello Utah, alla fine del 2017, in tutto il mondo risultavano 16 milioni di membri della Chiesa in tutto il mondo.

Come la Chiesa cristiana antica, anche la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è una chiesa missionaria ed è infatti molto attiva soprattutto con i suoi giovani missionari in attività di sostegno a categorie sociali in stato di bisogno come senzatetto in varie città d’Italia, parte della popolazione colpita da alluvioni, terremoti o altro, rifugiati e profughi sbarcati in Italia in particolare a Pozzallo, finanziamento di più unità mobili, la Chiesa in queste missioni collabora sia con la Chiesa Cattolica, con cui intrattiene ottimi rapporti, sia con altre comunità religiose che ovviamente con lo Stato italiano, con cui ha stipulato un Intesa nel 2012 decidendo però liberamente di non accedere al privilegio dell’otto per mille dovuto alle comunità religiose, per potersi sostenere solo con le contribuzioni economiche dei propri fedeli che attraverso il principio della cd. “Decima”, cioè del versamento del decimo del proprio reddito alla Chiesa hanno finanziato internamente sia la costruzione di questo Tempio di Roma sia di tutti i templi del mondo e di tutte le attività della comunità senza alcun tipo di finanziamento esterno da parte di enti aziende o estranei alla Chiesa.

Marcello Grotta