IL PRIMO MANIFESTO SULLA SALUTE DELLA DONNA PRESENTATO AD EXPO 2015.

manifesto-onda-expoStrutturato in 12 punti, il testo rappresenta un impegno concreto, sottoscritto dal Comitato Scientifico di Onda (Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna) per il triennio 2016-2018, finalizzato alla tutela della salute femminile in tutte le fasce d’età. Presentato in occasione del Civil Society Day Onda, un impegno concreto che proseguirà dopo Expo Milano 2015.
Le donne vivono mediamente più a lungo degli uomini: la loro aspettativa di vita alla nascita nel 2012 era di 85 anni (5 più degli uomini). Aumenta la quantità di vita, ma non la qualità: molte patologie e disabilità sono infatti legate all’invecchiamento: la tutela della salute della donna e la promozione della medicina di genere costituiscono una sfida e un impegno per il miglioramento dell’intera società.
Sabato 24 ottobre, il Conference Centre di Expo Milano 2015 ha ospitato il convegno promosso da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, durante il quale è stato presentato il primo “Manifesto sulla salute della donna”. Tra i partecipanti Francesca Merzagora, Presidente di Onda, il Commissario generale di sezione di Padiglione Italia, Diana Bracco, il Presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, Claudio Mencacci, Presidente della Società italiana di psichiatria, Rossella Nappi, Professore associato di clinica ostetrica e ginecologia presso il Policlinico San Matteo di Pavia e Adriana Albini, Direttore scientifico della Fondazione Multi Medica Onlus e Presidente del Comitato scientifico di Onda. Durante il convegno promosso dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna nel suo “Civil Society Day”, gli esperti si sono confrontati sullo sviluppo della ricerca e sulla rete dei servizi psichiatrici a sostegno delle donne che soffrono di depressione, dimostrando l’impegno attuale ed i progetti futuri che coinvolgeranno l’associazione anche dopo la fine dell’Esposizione Universale di Milano. “Trovo bellissimo che Onda abbia scelto di presentare a Expo Milano 2015 il suo Manifesto” ha introdotto Diana Bracco, “perché porta un importante contributo ai contenuti dell’Esposizione che vede per la prima volta le donne grandi protagoniste.” Un Manifesto vicino a tutte le donne italiane.
“Tutte le iniziative che sottolineano la necessità di approcciare in modo diverso la salute maschile e femminile – sottolinea Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – sono contributi preziosi alla costruzione di una medicina moderna, che progetta una sanità che tiene conto delle differenze tra uomini e donne e promuove la qualità della vita: un obiettivo che non può essere disgiunto dagli interventi terapeutici. Maschi e femmine sono biologicamente diversi, portatori di culture e sensibilità differenti, che necessariamente si riflettono nell’approccio, nell’evoluzione e nella cura delle malattie. Le diversità sono una ricchezza: se anche la medicina se ne accorge, riesce a realizzare pienamente il significato più autentico della cura”. I 12 punti sui quali è strutturato il Manifesto sulla salute della donna rappresentano l’impegno di Onda, delle istituzioni, della società scientifica, delle associazioni dei pazienti e la società civile per il triennio 2016 – 2018 per la tutela della salute femminile di tutte le fasce d’età. Elenchiamoli:
Potenziare la rete degli ospedali con i Bollini Rosa,
Garantire la sicurezza nei punti nascita,
Incentivare la salute sessuale e riproduttiva,
Ridurre la mortalità femminile per patologie cardio-vascolari,
Combattere la depressione,
Lottare per la riduzione dei tumori femminili,
Ridurre l’obesità e il sovrappeso,
Contrastare il dolore cronico,
Migliorare la qualità di vita delle donne affette da patologie immuno-reumatiche,
Prevenire il decadimento patologico cognitivo,
Tutelare la donna anziana,
Fermare la violenza sulle donne.
Tra le tematiche principali: il miglioramento della qualità e l’accessibilità dei servizi ospedalieri, la sicurezza dei punti nascita e la cura delle malattie cardiovascolari, la lotta alla depressione, ai tumori e all’obesità, la prevenzione del decadimento cognitivo, la tutela della donna anziana e l’attivazione di un codice rosa nei Pronto Soccorso per i casi di violenza. Per quanto riguarda la violenza sulle donne, 6 milioni e 743 mila italiane tra i 16 e i 70 anni sono vittime di abusi fisici e sessuali, circa un milione ha subito stupri o tentati stupri e la violenza domestica è la seconda causa di morte per le donne in gravidanza.
Commentando i punti del Manifesto, Francesca Merzagora ha affermato che “in Italia ancora il 10 per cento dei parti avviene in luoghi non sicuri, solo il 16 per cento delle giovani ha rapporti sessuali protetti, la mortalità femminile per malattie cardiovascolari è più elevata di quella per i tumori, la depressione colpisce le donne in maniera doppia rispetto agli uomini, circa due milioni e mezzo solo in Italia”.
Il Manifesto sulla salute della donna nasce anche per dare un aiuto concreto verso la popolazione anziana, fragile e da tutelare. Entro il 2050 raddoppierà, infatti, il numero degli over 60 e l’Italia diventerà il Paese più vecchio d’Europa. Le donne vivono più a lungo e si ammalano di più: per questo il nostro impegno è anche volto al potenziamento della rete degli ospedali con i Bollini Rosa, realtà segnalate e premiate per la loro attenzione rivolta alle esigenze clinico-assistenziali delle pazienti”. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda attribuisce dal 2007 agli ospedali italiani ‘vicini alle donne’, ossia quelle strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, riservando particolare attenzione alle specifiche esigenze dell’utenza rosa. Nel sito www.bollinirosa.it è possibile consultare le schede di tutti gli ospedali con i relativi servizi premiati, esprimere un giudizio in base alla propria esperienza e conoscere i servizi gratuiti offerti in occasione delle iniziative “Ospedali a porte aperte”.
Questi alcuni degli obiettivi del primo “Manifesto sulla salute della donna”: sviluppare la ricerca e la rete dei servizi psichiatrici a sostegno degli oltre 2 milioni di italiane che soffrono di depressione, con forti ripercussioni dal punto di vista dei rapporti affettivi e della crescita professionale; promuovere una capillare azione di sensibilizzazione delle donne sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, prima causa di decessi femminili in Europa (51% contro il 42% di quelli maschili), insieme a studi farmacologici volti a identificare differenze di genere in termini di efficacia, sicurezza e tollerabilità delle terapie. E ancora: ridurre la percentuale di italiane con problemi di sovrappeso (1 su 2 nel 2030, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) e obesità (15% nel 2030 contro il 10% nel 2010), attraverso “Linee guida nazionali”, che contemplino regimi alimentari equilibrati, facilmente realizzabili e condivisibili.
Roma, 30 Ottobre 2015

Alexia Perazzi