Maurizio Esposito, Vice-Presidente del I Municipio di Roma ha dichiarato: “La vicenda dello sgombro del Palazzo di via Curtatone a Roma, occupato abusivamente già da alcuni anni, ci deve fare riflettere attentamente su alcune questioni.
La prima riguarda la sicurezza dei cittadini, nel caso specifico dei romani e dei tanti turisti che continuamente affollano la nostra capitale, connessa ad una scellerata politica di accoglienza di immigrati , indiscriminata ed ipocritamente umanitaria, che ha permesso, nel tempo, di girare liberamente per il nostro Paese ad un’orda di individui, prevalentemente musulmani, senza che vi fossero, di fatto, reali e concrete informazioni sui trascorsi degli stessi e le reali loro finalità.
Queste “no fly zone”, aree cioè nelle quali lo Stato per troppo tempo ha abdicato il proprio assoluto diritto e dovere di controllo, possono divenire facilmente covi di potenziali terroristi, costituendo, pertanto, sicure basi logistiche per ipotetici attacchi ad obiettivi sensibili, a due passi, per esempio, da Colosseo e Vaticano. Ergo, mai come in questo periodo storico, le occupazioni abusive di immobili vanno perseguite in tempi rapidissimi, dando altresì un segnale forte in difesa della proprietà privata, costituzionalmente sancita, nonché scoraggiando futuribili azioni illegali nel senso.
Altra questione che ritengo meritevole di attenzione riguarda la materia dell’ordine pubblico. Infatti, ancora una volta, una politica assente ed incapace di gestire situazioni alla stessa completamente sfuggite di mano, demanda ad altri (Prefetti e Forze dell’Ordine) la responsabilità di decidere interventi di ripristino della legalità, in assenza totale ed assoluta di indicazioni di natura assistenziale e di politica sociale.
L’abnegazione di tanti fedeli servitori dello Stato non può essere data per totale ed assolutamente granitica. Essa infatti si nutre non solo del rispetto e dei sentimenti di gratitudine della miriade di onesti cittadini, bensì di una considerazione e convinzione profonda che coloro i quali decidono delle loro sorti e del loro futuro abbiano, essi stessi per primi, un profondo senso dello Stato e dei loro doveri istituzionali.
Esattamente ciò che da troppo tempo ormai brilla per assenza nel panorama politico italiano!”
Marcello Grotta