ESPOSITO: DAL I MUNICIPIO UNA NUOVA ENERGIA PER PARISI

“I grillini si stanno eliminando da soli: abbiamo bisogno in politica di gente nuova, capace e professionale, lontana dalle logiche dei partiti”: così esordisce Maurizio Esposito, Vice Presidente del I Municipio di Roma, che ha deciso di scendere in campo con il movimento di Stefano Parisi.

Consigliere Esposito, quale è il suo impegno nel I Municipio di cui è anche Vice Presidente?

Prima di tutto desidero ringraziare il suo giornale per questa intervista, e per aver voluto dare spazio anche ad alcune mie considerazioni generali di carattere politico.

Nell’ambito del Municipio I sono componente di varie commissioni e, più precisamente, di quella del commercio, di cui sono anche Vice Presidente, della scuola, della trasparenza e dell’anti abusivismo commerciale ed edilizio. Sono altresì capogruppo del gruppo Misto.

Per quale ragione ha deciso di scegliere Stefano Parisi?

Perché dal mio punto di vista la coerenza è sinonimo di credibilità. Infatti, senza dilungarmi nel ripercorrere le mie tappe politiche, dico solo che da subito sono stato un convinto sostenitore della necessità di creare un sistema politico completamente alternativo ai partiti attuali. Abbiamo bisogno di gente nuova dalla società civile che abbia però anche delle capacità professionali in grado di offrire visioni e soluzioni nuove ai diversi problemi, fuori dalle logiche egoistiche partitocratiche e veramente dirette al bene supremo dei cittadini.

E’ esattamente quello che Stefano Parisi sostiene con il suo Movimento Energie per l’Italia.

Quando ha conosciuto Parisi?

Ho iniziato a seguirlo soprattutto dopo la sua esperienza quale candidato sindaco di Milano. In particolare quando ha avuto piena consapevolezza che avrebbe potuto avere spazi e potenzialità politiche solo distinguendosi da realtà obsolete, che predicano cambi di passo anche al loro interno ma che, concretamente, non li favoriscono, anzi, li temono. Da ultimo, ho iniziato a seguire alcune sue riunioni a Roma sino ad aderire, di recente, al suo Movimento.

Dalle elezioni comunali i grillini sono usciti ridimensionati. Lei che cosa ne pensa ? È la fine del bipolarismo o l’inizio del fallimento del movimento di Grillo?

Certamente i 5 Stelle hanno iniziato una inversione di tendenza in negativo, venendo a galla perché considerati come una novità. In realtà, in larga maggioranza, sono senza reali capacità professionali e di esperienza di vita nel variegato tessuto sociale, e non possono avere una incisiva ed efficace gestione della cosa pubblica.

Non credo, di contro, che si stia tornando al bipolarismo. Questa conclusione sarebbe corretta qualora al voto si recasse una forte maggioranza degli elettori, la qual cosa, come sappiamo non è. Anzi, circa il 50% dell’elettorato continua a disertare le urne. Questo, a mio parere, significa che c’è una grande massa di italiani che aspetta qualcosa di realmente nuovo e credibile sullo scenario politico, a cui, finalmente, tornare a dare la propria fiducia. Questo nuovo, nelle idee e nelle persone, vorremmo che possa essere identificato nel Movimento Energie per l’Italia.

Da più parti la Raggi è stata accusata di aver contribuito al crollo dei grillini con il suo lassismo. Quale è la sua opinione da “addetto ai lavori”?

La Raggi non può essere additata quale fulgido esempio di decisionismo né, tantomeno, di strategia politica ed amministrativa per una città come Roma. I grillini, come dicevo, si stanno eliminando da soli.

Dobbiamo però anche ricordare, per onestà intellettuale, che questa città è stata prevalentemente governata per decenni da una sinistra che l’ha violentata, spenta ed abbrutita in maniera inqualificabile, che ci lascia sgomenti e senza fiato ogni giorno dinnanzi alle sue infinite bellezze.

Credo che Roma sia la città da cui ripartire. Ridare dignità alla nostra Capitale significa restituire orgoglio e rispetto non solo ai romani, che lo meritano, ma a tutto il popolo italiano. Anche per questo ho dato la mia fiducia e ho garantito la mia partecipazione attiva ad Energie per l’Italia.

Sabrina Trombetti