Oltre 13 milioni di persone saranno chiamate al voto in 25 capoluoghi Italiani tra cui Roma, Milano, Napoli. Andranno alle urne complessivamente 1.371 Comuni, di cui 1.181 appartenenti a Regioni ordinarie e 190 a Regioni a statuto speciale.
L’appuntamento è previsto in una data compresa tra il 15 Aprile e il 15 Giugno, ma si dice che le date probabili sarebbero quelle del 5 o del 12 Giugno, andando al ballottaggio due settimane dopo, il 19 e il 26 Giugno. Tra gli oltre 1300 Comuni al voto, 25 sono i capoluoghi: Novara, Torino, Milano, Varese, Bolzano, Trieste, Pordenone, Savona, Bologna, Ravenna, Rimini, Grosseto, Latina, Roma, Isernia, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Cosenza, Crotone, Carbonia, Villacidro, Cagliari, Olbia. Saranno eletti i primi sindaci di ventisette nuovi Comuni istituiti nel 2016 mediante processi di fusione amministrativa. Il Comune più piccolo alle elezioni è Monterone (LC), che conta soltanto 38 abitanti al 31 Dicembre 2014, data dell’ultimo bilancio demografico annuale Istat. Per i Comuni al voto è considerata la popolazione legale risultante dal Censimento 2011. La popolazione legale determina la modalità di voto (turno unico o con turno di ballottaggio) ed il numero di consiglieri ed assessori degli organi istituzionali.
Con il rinnovo della Giunta e dei Consigli comunali delle Regioni a statuto ordinario si applicheranno le norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali che prevedono la riduzione del numero di consiglieri e degli assessori comunali. Per effetto della Legge 7 aprile 2014 n.56, conosciuta come Legge Del Rio, dal 2014 è aumentato il numero dei consiglieri rispetto agli anni precedenti nei Comuni fino a 10.000 abitanti.
Secondo i dati forniti da Ixè alla trasmissione Agorà (Rai3), il Pd fa registrare il 34,6% dei consensi (0,1% in più rispetto alla settimana scorsa), confermandosi come prima forza politica. A seguire il Movimento 5 Stelle con il 25,0%. Terza forza, e prima del centrodestra, la Lega Nord con il 14,1%. L’astensionismo è decisamente allarmante, questa settimana tocca il 43%.
Tenendo conto che con il nuovo sistema elettorale, se non si raggiunge il 40%, si va al ballottaggio è probabile che il partito di Grillo possa vincere le elezioni.
Forza Italia si è fermata al 10,2%, mentre Sinistra Italiana rimane stazionaria al 5,1%. Fratelli d’Italia rimane ferma al 3,5% dei consensi. Area Popolare si attesta al 2,9% (-0,2%). I centristi al governo, secondo i sondaggi, rischiano di non essere rieletti.
Per quanto riguarda la fiducia nei leader, al primo posto c’è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il 57%. A seguire Renzi (33%) e Di Maio (22%). Infine, la fiducia nel Governo Renzi rimane discreta, introno al 30%.
Elezioni di Roma 2016, chi sarà il nuovo sindaco della capitale? Dopo le dimissioni di Marino, il Comune di Roma è stato affidato temporaneamente al commissario straordinario Francesco Paolo Tronca.
Gli ultimi sondaggi politici sulle amministrative di Roma hanno già dato qualche anticipazione su chi sono i candidati favoriti. Dopo mafia capitale, i cittadini Romani faranno molta attenzione alle personalità dei vari candidati prima di scegliere per quale votare. Vediamo insieme quali sono.
Qualche settimana fa a Roma si sono svolte le elezioni primarie del PD, dove è stato scelto il candidato sindaco per le Elezioni amministrative del 2016: il vincitore delle consultazioni , è stato Roberto Giachetti che ha dichiarato: “Io voglio vincere restando il Roberto Giachetti che tutti conoscono. In giunta con me solo persone appassionate, che annuncerò 15 giorni prima del voto. Il mio programma è nato tra la gente, non è nato in uno studio a Milano della Casaleggio e associati. Io risponderò ai romani, non alla Casaleggio e associati”.
Virginia Raggi è la candidata sindaco di Roma per il Movimento 5 Stelle. Questa ha raggiunto la vittoria con il 45,5% delle preferenze e precisamente con 1.764 voti durante le consultazione online. Virginia Raggi ha 37 anni, è un ex consigliere comunale e avvocatessa.
Per quanto riguarda il centrodestra, dopo tanta confusione sulla scelta del candidato da presentare alle prossime elezioni di Roma 2016, mentre Silvio Berlusconi continua ad appoggiare la candidatura di Guido Bertolaso, la Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno scelto di proporre Giorgia Meloni come candidata sindaco.
Nei Comuni fino a 15.000 abitanti si vota con una sola scheda per eleggere sia il Sindaco che i Consiglieri Comunali. Ciascun candidato alla carica di Sindaco sarà affiancato dalla lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di Consiglieri. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato Sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia: viene eletto Sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
In caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare (ballottaggio) per questi ultimi la seconda domenica successiva. Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano.
Una volta eletto il Sindaco, viene anche definito il Consiglio Comunale: alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.
Nei Comuni con più di 15.000 abitanti si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Il cittadino può esprimere il proprio voto in tre modi diversi:
- tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest’ultima appoggiato;
- tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto “voto disgiunto”;
- tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate. Nei Comuni con più di 15.000 ab. è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).
Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio).
In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l’insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.
Roma, 31 Marzo 2016
Alexia Perazzi