Fare rete. Questo è il primo imperativo di Confassociazioni che, con il suo Presidente Angelo Deiana, manager esperto e ‘smart’, rappresenta i settori strategici dello sviluppo del nostro Paese. Incontriamo Deiana in una pausa della sua impegnatissima giornata per una piacevole chiacchierata.
Presidente Deiana, quale è la mission di Confassociazioni?
La nostra è una grande community business di sviluppo e di idee. Ad oggi conta 700 mila iscritti, 130 mila imprese associate e oltre 341 associazioni professionali.
Il suo obiettivo è fare rete. Una sorta di Linkedin fisico finalizzato alla ricerca di elementi orizzontali, di rappresentanza fra le tante anime che contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo economico dell’Azienda Italia.
Quali sono i settori trainanti ?
Sono molteplici. Ed in continua evoluzione. La stretta attualità mi suggerisce sicuramente: Confassociazioni Digital 4.0, web, ed intelligenza artificiale. Ma una grande importanza di numeri lo ricopre il settore immobiliare. Non dimentichiamoci che il 78 per cento degli italiani possiede una casa di proprietà. Ultimi, ma non in ordine di importanza, sono i settori di management banking e della finanza, che costituiscono il sistema nervoso delle piccole ma numerosissime imprese italiane.
Cosa pensa Confassociazioni della manovra economica del governo ?
È prematuro offrire al momento una risposta definitiva. Oltre ai provvedimenti annunciati, che sono più o meno condivisibili, quello che ci auguriamo è che vi siano investimenti in particolare sulle infrastrutture reali e sul digital. Il Paese può ripartire anche facilitando gli appalti e snellendo la burocrazia.
Confassociazioni è sempre in continuo movimento: quali le prossime tappe ?
La prima sfida è quella di crescere fino ad arrivare a 400 associazioni entro dicembre. Per noi il terzo settore è fondamentale perché è il miglior modo per acquisire massa critica da coinvolgere, rilanciare e sviluppare mediante sinergie coerenti e calibrate.
Ma la metà più ambiziosa è quella di attivare una Fondazione per i giovani più svantaggiati in modo da contribuire alla loro crescita, alla loro formazione e al loro inserimento nel mondo del lavoro. Poi, stiamo lavorando alla realizzazione di un fondo di previdenza integrativa e sanitaria per tutti i nostri numerosissimi iscritti.
Sabrina Trombetti