“Matteo Salvini è il punto di riferimento per riunire il centro destra, e rappresenta quei valori cattolici per noi, da sempre, irrinunciabili”: esordisce cosi’ Stefano De Lillo, parlamentare di lungo corso, che annuncia il suo passaggio, insieme al fratello Fabio, da Forza Italia alla Lega. Dalle sue parole si avverte una grande preparazione, caratteristica di chi viene dalla politica vera e da chi l’ha praticata nel modo più vero ed autentico: quello del servizio ai cittadini.
Senatore De Lillo, avete annunciato, ufficialmente, il vostro ingresso nella Lega. Quale la motivazione che vi ha, maggiormente, convinto?
Senza dubbio l’autorevolezza e il dinamismo di Matteo Salvini.
L’unico leader che può riunire il centro destra e che incarna quei valori cattolici, per noi non negoziabili, per i quali ci siamo, sempre, battuti in prima linea. Mi riferisco alla difesa della vita, alla dignità della persona, alla lotta alle droghe e al ruolo centrale della famiglia. Per quanto riguarda un altro tema fondamentale, quale il rilancio dell’economia, è importante che la Lega condivida il principio della redistribuzione dei beni.
In vista delle prossime comunali, nel 2021, quali saranno le armi che metterà in campo il centrodestra per conquistare il Campidoglio?
La Capitale, ad oggi, ha bisogno di tutto: competenza, valori, infrastrutture, sicurezza e qualita’ dell’ambiente. Occorre agire con tempestività.
Abbiamo il dovere e siamo pronti a dare, molto presto, queste risposte tanto attese dai romani.
Un governo nazionale che, quotidianamente ed inesorabilmente, perde pezzi, e una politica estera in cui l’Italia conta sempre di meno ed è messa ai margini dello scacchiere diplomatico internazionale…Sarebbe meglio andare a votare?
Certamente, il governo giallo rosso non è rappresentativo del sentimento comune della maggioranza degli italiani. Naviga a vista, senza una rotta condivisa. Unico obiettivo, non andare alle urne. Per questo motivo non può sviluppare alcuna iniziativa valida in quanto troppo diviso al suo interno. Le elezioni sarebbero una scelta di autentico buon senso.
Tornando alla città di ROMA, quale sarà la prima e più urgente sfida da affrontare?
Innanzitutto ridare fiducia ai cittadini.
Tutti i romani devono sentirsi coinvolti in prima persona. Il degrado raggiunto nella amministrazione Raggi, il più imponente della storia, una cosa mai vista prima, impone un grandissimo impegno da parte di tutti. Non posso indicare una priorità perché e’ tutto da rifare… Per la mia esperienza di medico e di politico, sottolineo la necessità di affrontare il tema della sanità: occorre tornare ad investire sul personale dopo il blocco delle assunzioni e del turn over.
Per concludere una domanda su una grande passione, oltre a quella per la politica, la ROMA:come valuta la futura vendita al magnate texano Friedkin?
Mi auguro che, intanto, riporti quell’entusiasmo che si è andato perdendo con la gestione Pallotta. I tifosi giallorossi vogliono e devono tornare a vincere. Spero anche che con la nuova proprietà si sblocchi la tragicomica questione dello Stadio, credo che lo meriti la città più bella del mondo.
Sabrina Trombetti