CRISTIANINMOSCHEA: UNITI NEL NOME DELLA FAMIGLIA, LA LAICITÀ A FAVORE DELLA CONVIVENZA DELLE RELIGIONI E DELLE CULTURE

set-papa_francesco_moschea#Cristianinmoschea è un’iniziativa promossa dalla Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth” e dal Co-mai (Foad Aodi e Salvatore Martinez): “Uniti nel nome della famiglia, la laicità a favore della convivenza delle religioni e delle culture”.

Il Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) Foad Aodi ha partecipato all’incontro interreligioso organizzato dalla Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth” a Roma e ha ringraziato Salvatore Martinez, Presidente della Fondazione e del Movimento Rinnovamento nello Spirito Santo per l’adesione a #Cristianinmoschea.

Un invito a conservare i valori universali della famiglia, come nucleo fondante dell’essere umano e riserva di amore infinito, da condividere in una micro società e poi, all’esterno, anche in una società globalizzata che non può dimenticare questa autenticità: da questo tema si sviluppa l’incontro sul dialogo interreligioso organizzato a Roma dalla Fondazione Vaticana presso la suggestiva location dell’Auditorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana di Roma. Un tema caro al Pontificato di Papa Francesco, al quale si ispira questo singolare incontro, che scorre nel rispetto e nell’armonia tra le diverse religioni. Perché l’amore e il Dio che è chiamato in gioco dalle tante voci che si alternano nel corso dell’evento, unisce e non divide.

Ha aperto i lavori Salvatore Martinez, Presidente della Fondazione Vaticana e del Movimento Rinnovamento nello Spirito Santo, davanti una vasta platea gremita di Autorità, Ambasciatori, Eccellenze del mondo dell’Università, della Ricerca e rappresentanti del mondo cattolico, musulmano ed ebraico: “Se la madre di tutte le crisi è spirituale – ha esordito Salvatore Martinez – tutte le altre ne sono una diretta conseguenza, un inesorabile esito sul piano morale, culturale, politico. La più sfidata tra tutte le istituzioni è proprio la famiglia, luogo in cui non riescono più a delinearsi l’identità di un popolo con le sue memorie, le sue tradizioni, i suoi principi, le sue fedi. Il magistero della famiglia deve essere diffuso in modo creativo, operativo, con atti che mostrino la forza della nostra fede e la convenienza di una fraternità interculturale a sostegno della famiglia, con speciale riguardo al Medio Oriente e alla Terra Santa. La preghiera è la prima risposta improrogabile dinanzi al “nuovo paganesimo dell’indifferenza” (Papa Francesco) che sta colpendo drammaticamente le nuove generazioni; è la più potente scuola di pubbliche relazioni per la famiglia umana: insegna ad incontrare Dio, se stessi, gli altri. A pregare, come a vivere e ad amare, s’impara proprio nella famiglia”.

Tra gli ospiti d’onore, presente anche Sua Altezza Reale la Gran Duchessa di Lussemburgo che dichiara con spontaneità: “Sono anzitutto una madre, per questo ho vissuto e vivo ogni giorno il valore della famiglia e invito ciascuno di voi a preservarlo come un tesoro, anche in una realtà che cambia e ci fa dimenticare i valori che sono alla base della nostra umanità”.

Il Presidente delle Co-mai Foad Aodi ha dichiarato: “Usciamo da questo incontro carichi di speranza per un futuro di pace, con la volontà di intensificare il nostro impegno per le cose che uniscono come la famiglia e la laicità. Lo stesso senso di unione abbiamo riscontrato nell’iniziativa #Cristianinmoschea, evento che ha coinvolto realtà e mondi diversi grazie al principio trasversale della laicità e del rispetto interreligioso che si costruisce con un riformismo innovativo. Proprio lo spirito di unione che respiriamo oggi è alla base della nostra volontà di collaborazione con la Fondazione Vaticana e ci auguriamo che sia uno spunto all’apertura e al dialogo “porta a porta”. Per questa ragione, offriamo alla Fondazione Vaticana e al movimento Rinnovamento nello Spirito Santo tutto il nostro supporto esprimendo la nostra gratitudine per la loro adesione a #Cristianinmsochea”.

L’iniziativa #Cristianinmoschea promossa da Aodi, prevede infatti la valorizzazione del impegno e dell’apertura costante delle moschee d’Italia ai cristiani, laici e membri di altre religioni, per intensificare la conoscenza e il dialogo con la comunità islamica, attraverso il momento di maggior condivisione: l’incontro per la preghiera. “Perché – come sostiene Aodi – un messaggio di pace, di auguri per un futuro migliore e di solidarietà per le vittime del terrorismo, può contribuire a costruire un’Italia senza pregiudizi e strumentalizzazioni politiche”.

Il Presidente di Uniti per Unire ha ringraziato infine gli oltre 2000 aderenti a #Cristianinmoschea tra confederazioni, federazioni, associazioni, comunità, università e Ong. “Ogni giorno arrivano adesioni e risposte positive a questa iniziativa e progetto. Per questo motivo – sostiene Aodi – vogliamo istituire il comitato #Cristianinmoschea e speriamo di incontrare presto gli esponenti di tutte le religioni per proseguire insieme nel cammino del rinascimento del dialogo e del rispetto interreligioso, dando voce anche ai laici delle diverse culture e religioni, nel rispetto dei ruoli istituzionali e religiosi e senza alcun carattere politico. #Cristianinmoschea ha coinvolto con successo i principali attori della società civile, i diversi rappresentanti del mondo istituzionale, socio-sanitario e accademico, islamico e cattolico, le comunità arabe e di origine straniera. Tutti si sono uniti nel rispetto interreligioso e nel principio della laicità che – come riscontriamo in questi giorni – è uno strumento di unione e non di divisione.

Grazie alla collaborazione con il movimento “Uniti per Unire” potremo promuovere la valorizzazione dell’idea della laicità per un civile confronto fra le diverse popolazioni in un contesto di multiculturalità sempre più diffuso nel mondo attuale. In tempi complicati come quelli di oggi dare segnali di aggregazione e trovare fattori comuni è importante per costruire dinamiche di pace che le istituzioni hanno il dovere di diffondere” ha concluso Aodi.

Tra gli interventi che hanno arricchito la serata: S. E. Mons. Vincenzo PAGLIA Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II”; Prof. Mohammad SAMMAK, Segretario Generale del Comitato Nazionale Libanese per il Dialogo fra Cristiani e Musulmani; la Prof.ssa Irene KAJON, Docente di Filosofia Morale, Dipartimento di Filosofia, Università La Sapienza di Roma, il Ministro della Famiglia Enrico Costa e il Direttore della Stampa Maurizio Molinari.

L’evento si conclude con l’invito alla preghiera rivolto da Martinez a tutti i partecipanti. Rivive così il discorso di Papa Francesco pronunciato in occasione dello storico incontro tra i Presidenti Shimon Peres ed Abu Mazen presso i Giardini Vaticani. La lettura dello stesso discorso era stata già affidata ad Aodi da Martinez in occasione dell’Incontro Ecumenico organizzato dal Rinnovamento nello Spirito Santo con Papa Francesco in Piazza San Pietro lo scorso anno, alla presenza di 35.000 persone e con l’esibizione dei cantanti Noa e Bocelli.

Roma, 30 Settembre 2016

Alexia Perazzi