Crisi questa sconosciuta. Mentre il Presidente del Consiglio Conte continua ad arrampicarsi sugli specchi cercando con testardaggine e rassegnazione i numeri per allungare la vita al suo governo , il Paese arranca, attende preoccupato e sempre di più in ginocchio. È inconcepibile, maledettamente pericoloso, in questa drammatica situazione di persistente emergenza sanitaria ed economica, con i cittadini impauriti e disorientati, perdere ancora tempo prezioso . Ci saremmo aspettati delle risposte veloci, certe, soprattutto efficaci e risolutive da parte di un esecutivo che invece litiga, si azzuffa, si azzoppa e perde pezzi per strada. Ormai siamo alle comiche: dopo l’apertura ufficiale della crisi causata dall’uscita di Renzi e di Italia Viva si è tentato di rattoppare, allegramente e alla buona, il vistosissimo buco che si è aperto nella maggioranza ricercando, alla più non posso, quasi alla disperata, i sempre vivi ed eterni responsabili, oggi assunti al rango di padri della Patria. L’agenda di governo adesso la conduce quel vecchio dinosauro democristiano di Tabacci, sconosciuto ai più, ma corso prima di tutti gli altri a supporto del governo come quarta gamba. Gli scenari che vanno a profilarsi sono molteplici: tra impossibilità a trattare con i centristi UDC, in altre faccende affaccendati, con Cesa travolto da una indagine legata alla ‘Ndrangheta, con Berlusconi che teme uscite da Forza Italia e che sembrerebbe preferire un governissimo alle elezioni anticipate, ora tutti gli occhi sono puntati al 27 gennaio quando in Parlamento arriverà la relazione del ministro Bonafede. Chi voterà un provvedimento discutibile sulla giustizia e azzardato sul tema assai delicato della prescrizione?
Un quadro insomma ancora incerto. Nubi e ancora nubi. Ipotesi e smentite. Conte Ter? Governi tecnici o delle larghe intese? Elezioni subito prima del semestre bianco?
L’Italia non può più aspettare. Questo rinvio nelle scelte, con l’arbitro preoccupato Mattarella, appare sconcertante e di una gravità inaudita perché si aggiunge alla grande preoccupazione dei cittadini per il carente e confuso piano anti covid. Arcuri ha un piano B?
Non ci resta che piangere…. recitava un bellissimo film del grande Massimo Troisi.
Sabrina Trombetti