CONFRONTO SUL FUTURO DEL DIRITTO D’AUTORE IN ITALIA: COSA FARE?

LE REGOLE DEL CAOS

GEN2016-DIRITTOAUTOREIncontro al Teatro dell’Angelo di Roma il 18 Gennaio tra Istituzioni, industry ed artisti su: Proprietà intellettuale, il futuro prossimo del copyright.
Il diritto d’autore in Italia sta perdendo sempre più attenzione e centralità e per capire cosa stia accadendo e valutare tutte le possibili soluzioni, la Società per Autori (SpA) ha organizzato una giornata dedicata al tema, coinvolgendo tutte le componenti istituzionali, industriali ed artistiche che contribuiscono alla catena del valore del settore. Lungo l’elenco dei partecipanti, peraltro molto qualificati per discuterne, come rappresentanti di autori (Siae) e interpreti (Imaie), deputati, giuristi e avvocati specializzati, autorità di regolazione, autori (sceneggiatori, registi, scrittori, fumettisti, fotografi, giornalisti, musicisti) assieme ai rappresentanti di associazioni di categoria, produttori, editori, esperti di diritto d’autore e dirigenti di network radiotelevisivi. Si è discusso di tutela del diritto d’autore, delle normative attuali e delle prospettive di adeguamento ai nuovi scenari, dell’allineamento ai quadri regolatori europei, del potere contrattuale degli autori in rapporto agli editori e ai produttori, delle insidie e delle opportunità del web, della differenza tra Creative Commons e Siae e dei possibili scenari in caso di perdita del monopolio.
Tra i numerosi interventi ricordiamo quelli di Arianna Tronco, Agente di autori, ideatrice SPA, Michele Serra Giornalista Autore, Andrea Zalone Autore televisivo, Andrea Miccichè Avvocato Presidente Nuovo Imaie, Fabio Macaluso Avvocato Esperto di copyright e telecomunicazioni, Guido Pugnetti Responsabile Marketing Commerciale e rapporti tra le reti Rai
Carlo Blengino Avvocato e Fellow del Centro Nexa su Internet & Società, Paolo Agoglia Direttore Ufficio Legislativo Siae, Guido Guerzoni Docente di Storia economica presso la SDA Bocconi Autore, Enrico Bertolino Conduttore radio-televisivo e Autore. Con Massimo Bernardini, Giornalista come moderatore.
In particolare sul tema de “La circolazione legale delle opere d’autore” si sono distinti gli interventi di Paolo Agoglia Direttore Ufficio Legislativo Siae, Federico Bagnoli Rossi Segretario Generale FAPAV, Carlo Blengino Avvocato e Fellow del Centro Nexa su Internet & Società, Francesco Posteraro Consigliere Agcom.
Sul tema della “La distribuzione delle opere d’autore e la tutela del lavoro degli artisti”, sono stati importati gli interventi di Raffaele Barberio Direttore Key4biz, Lorenza Bonaccorsi Deputata Partito Democratico, Fabio Macaluso Avvocato Esperto di copyright e telecomunicazioni, Michele Serra Giornalista Autore
Sul tema de “La direttiva sulle società di gestione collettiva del copyright e l’eventuale liberalizzazione del mercato (fine del monopolio)” si sono espressi invece Francesca Bonomo Deputata Partito Democratico, Andrea Miccichè Avvocato Presidente Nuovo Imaie, Domenico Luca Scordino Consigliere di gestione Siae, Guido Scorza Avvocato Docente di diritto delle nuove tecnologie, Luca Sofri Giornalista Direttore Il Post.
Entro la primavera, l’Italia, dovrà peraltro ratificare la direttiva europea del 2014 sul diritto d’autore che prende il nome dal suo promotore, l’ex-commissario per il mercato interno Michel Barnier, che propone una piccola rivoluzione nel mondo della produzione culturale. Il mercato del diritto d’autore, in cui oggi Siae e Imaie sono monopolisti di fatto, sarà liberalizzato. Inoltre, forme di tutela più flessibili dovranno essere adottate, a partire dalle licenze Creative Commons che garantiscono, oltre al diritto d’autore, anche il diritto di accesso da parte dell’utente in relazione allo sconfinato sviluppo di Internet e dei media digitali, che in un paio di decenni hanno reso obsoleto il modello di business tradizionale di chi produce musica, cinema e televisione.
Però, molti interventi si sono soffermati oltre che sui possibili scenari futuri anche sul presente insoddisfacente. Michele Serra è critico sull’ideologia della gratuità secondo cui grazie al web tutto è disponibile a tutti che impedisce agli autori di fare reddito. Ma anche gli autori minori, però, non si sentono rappresentati dalla Siae e proprio Arianna Tronco Arianna Tronco, agente di artisti e autori tra i più conosciuti, ha evidenziato che in sostanza se talvolta il caos proviene dall’assenza di regole questo può scaturire anche all’inverso cioè se le norme sono troppe e troppo complicate, come nel caso del diritto d’autore, dove sono appunto troppo complesse e caotiche, infatti, orientarsi in quella legislazione, che risale al 1941, e nella contrattualistica che stabiliscono i rapporti tra autori, editori e pubblico, non è facile nemmeno per gli addetti ai lavori. La Tronco ha sottolineato le carenze dell’attuale regime: “molti pagano alla Siae più di quello che incassano dai propri diritti. Forse le norme sono state scritte pensando solo ai grandi nomi” e ha inoltre evidenziato la fragilità sindacale e contrattuale degli autori che, in Italia sono poco uniti e informati, a differenza degli sceneggiatori statunitensi che sono molto forti.
Paolo Agoglia e Andrea Micciché, rappresentanti rispettivamente di Siae e Imaie, hanno invece difeso le loro posizioni contro la liberalizzazione che porterebbe il pericolo di una giungla di soggetti piccoli in cui salta qualunque regola. La situazione, come ha raccontato il paroliere di Crozza, Andrea Zalone, è che a La7 fino a poco tempo fa gli autori cedevano alla rete gran parte dei loro diritti e le cose sono cambiate solo quando, con due big come Fazio e Saviano, gli autori hanno avuto il coltello dalla parte del manico. Nella difesa dei diritti degli utenti si è invece soffermato Carlo Blengino, avvocato specializzato nella difesa di pirati informatici e ricercatore al Nexa Center di Torino, secondo il quale “il mondo è cambiato ma il diritto d’autore è rimasto indietro, esiste ancora la tassazione sui Cd-rom che non sono più usati, mentre per quanto riguarda la gratuità della fruizione chi scarica da Internet spesso rimedia alla difficoltà di accesso a contenuti altrove disponibili da anni, come per Netflix, il canale televisivo via Internet che, dopo anni di successo americano, oggi è visibile anche in Italia, con un’offerta ridotta”. Anche il bocconiano Guido Guerzoni parlando dell’accesso, ha ricordato che, nella legge italiana sul copyright, manca invece una vera disciplina del fair-use, l’uso “equo” che permette di utilizzare liberamente musica, immagini, testi per scopi non commerciali o didattici. L’industria culturale nel capitalismo avanzato di oggi non è più solo per le élite e si regge sul lavoro di maestranze poco rappresentate e tutelate, inoltre, le norme sul diritto d’autore regolano di rimbalzo anche il diritto degli utenti, con conseguenze che lambiscono settori socialmente rilevanti come l’informazione e l’istruzione. L’unico futuro possibile, come modello di sviluppo davvero sostenibile è quindi garantire allo stesso tempo la produzione di cultura di qualità e una sua fruizione più ampia possibile per tutte le categorie sociali.
Roma, 31 Gennaio 2016

Marcello Grotta