CIVITA: IL CROWDFUNDING PER LA CULTURA, TRA FUNDRAISING E MARKETING

L’Associazione Civita, come sempre da anni, si è nuovamente proposta come motore della cultura italiana con un Convegno dal titolo “Il crowdfunding per la Cultura, tra fundraising e marketing” incontro centrale, svoltosi a Roma a fine Febbraio presso la sede dell’Associazione a piazza Venezia, insieme alla presentazione del volume “Il crowdfunding nel settore culturale e creativo”, realizzato dal Centro Studi dell’Associazione Civita ed edito da Marsilio Editori, dedicato al tema del crowdfunding artistico-culturale ed alla sua diffusione.

Fulcro dell’incontro l’Art Bonus, misura di incentivazione fiscale introdotta dal Mibact nel 2014 e resa permanente dalla legge di Stabilità del 2016, grazie alla quale si è tornato a parlare nel nostro Paese di mecenatismo culturale. In quest’ambito, è stata profilata la figura del nuovo donatore 3.0 che usa il web come canale per effettuare donazioni, anche di piccole somme, mostrandosi sempre più partecipe alla vita culturale e sociale della propria realtà circostante, un tempo stimolato, in prevalenza, solo da cause sociali o umanitarie.

Il Convegno, che ha visto la presenza di Gianni Letta, Presidente Associazione Civita, è stato introdotto da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Vice Presidente Associazione Civita ed è stato moderato da Marilena Pirrelli, giornalista ArtEconomy24 de Il Sole24Ore; ha fatto poi seguito la proiezione intervista di Ivana Pais dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la presentazione della ricerca di Civita da parte di Alfredo Valeri Responsabile attività di ricerca del Centro Studi Associazione Civita.

Si sono inoltre avuti gli interventi di Marcella Logli direttore di TIM Corporate Shared Value e direttore Generale Fondazione TIM-WithYouWeDo, di Angelo Rindone Fondatore e CEO di Produzioni dal basso, di Jessica Tanghetti Fondatrice e CEO di BeArt, di Andrea Albanese Social Media Marketing e Digital Communication advisor, di Mauro Felicori direttore di Reggia di Caserta – La Reggia Collection, Antonio Augugliaro editor e regista di Io sto con la sposa, Tomaso Marzotto Caotorta Vice Presidente della Fondazione Michelucci, ed infine Costanza Zaino responsabile crowdfunding della Fondazione Michelucci – Innesto creativo.

La sintesi degli interventi svolti dai partecipanti è che in questo contesto, costituito dal mondo delle produzioni artistiche e dal settore culturale in senso stretto, tradizionalmente sostenuto dalla mano pubblica e rappresentato in particolare dalle organizzazioni legate alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio, si guarda con sempre maggiore interesse al crowdfunding visto come strumento capace di coniugare il fundraising con forme di partecipazione sociale delle progettualità innovative, evidenziando le concrete potenzialità sia per gli elementi di forza quanto riguardo i reali fattori critici e di rischio.

Proprio oggi che il crowdfunding culturale è divenuto di grande interesse per gli addetti ai lavori, i progettisti ed i creatori di piattaforme di raccolta fondi, purtroppo spesso non ne è ugualmente diffusa la sua conoscenza come strumento molto più efficace di finanziamento alternativo e non solo complementare rispetto a quello pubblico.

Su questa linea, al fine di promuoverne il più possibile la diffusione e di incentivarne un utilizzo corretto, l’indagine condotta da Civita rileva che il crowdfunding costituisce una opportunità primaria per tutti gli operatori del settore culturale dando ai promotori dei progetti la possibilità di disporre di un canale di finanziamento e commercializzazione aggiuntivo rispetto a quelli di promozione pubblici tradizionali; ed ai promotori culturali, grazie alle piattaforme di crowdfunding e alla loro natura di “collettrici di idee”, di disporre di una enorme risorsa potenziale.

Infatti è vero che, come modello operativo di finanziamento a carattere partecipativo sociale diffuso, il crowdfunding, favorisce l’interazione tra i promotori di un progetto ed un vasto pubblico di individui interessati ed attenti, consentendo loro, oltre che di prendere parte al finanziamento della cultura, di accompagnare e seguire attivamente lo sviluppo di un progetto culturale dando slancio autonomo dal basso all’industria del settore, cioè attraverso una vera compartecipazione popolare.

E però vero che, come sostengono i maggiori esperti e rappresentanti di alcune fra le principali piattaforme e campagne del settore, il crowdfunding, necessita di una precisa ed efficace strategia di comunicazione digitale, supportata in maniera forte da quelle comunità solidali coinvolte nelle raccolte ed orientate quindi a raggiungere e sostenere quegli stessi obiettivi sociali cui le piattaforme si rivolgono.

In questo contesto si inserisce preminentemente il ruolo della politica della cultura che è quello, di garantire investimenti stabili laddove fallisca il mercato ma siano in gioco interessi collettivi e progetti sociali e, al tempo stesso, promuovere l’innovazione dal basso e l’iniziativa dei privati creando un contesto normativo adeguato alle reali esigenze di intervento pubblico e sociale, come adeguate tulele legali del diritto di brevetto o del diritto d’autore o importanti incentivi fiscali a favore del mecenatismo culturale che ad oggi non sono ancora sufficienti nel nostro sistema.

Roma, 31 Marzo 2017

Marcello Grotta