Intervista con l’imprenditore Ciro Visone: ecco come investire in Madagascar
Innovazione, internazionalizzazione e capacità di intuire le sfide globali sono le linee guida che contraddistinguono la poliedrica attività di un consolidato e vulcanico imprenditore napoletano, Ciro Visone, che ho intervistato sulla terrazza di un hotel romano, poco prima della sua ennesima partenza: direzione Madagascar e, subito dopo, ritorno in Italia e, a seguire, approdo in Spagna. Scattiamo un flash, in questa chiacchierata, sulla sua strategia imprenditoriale che punta l’occhio ormai da svariato tempo sull’espansione in diversi paesi stranieri. Visone e’ uno di quegli imprenditori proiettati a cogliere il cambiamento con grande velocità.
Dottor Visone, ci può illustrare quali sono i suoi campi principali di azione?
Da quando l’Italia è precipitata nell’attuale crisi economica, che a mia memoria non ricordo mai così forte e duratura,ho diversificato il settore aeronautico del trasporto Vip, realizzato con elicotteri ed aerei, e mi sono concentrato sul mondo delle assicurazioni “cauzioni e fidejussioni”.Ho stretto un accordo con un gruppo molto importante di Compagnie di Assicurazioni di diritto Anglosassone (UK): collaboriamo con le con varie strutture presenti sia in Italia sia in Spagna.Il mercato è soddisfacente,il mio augurio è che a breve le risorse umane saranno a tre cifre.
E i suoi impegni sempre maggiori in Madagascar? Ce li può illustrare? Mi risulta che ormai da anni c’e’ un coinvolgimento personale….
Come lei ben sa, ho la Cittadinanza Malgascia e dopo essere stato prima Consigliere tecnico del Ministro degli Esteri e, dopo Consigliere della Presidenza dell’Assemblea Nazionale della Repubblica del Madagascar, ho ricevuto giorni fa una importante riconoscimento istituzionale. Preferirei parlarne ufficialmente solo dopo che avrà dato l’annuncio Il Presidente della Repubblica Hary (spero a giorni).
Ci racconti qualcosa di più per conoscere questa terra lontana e affascinante che è stata capace di attirarla così tanto?
Attualmente il Madagascar è una Repubblica Presidenziale ed è stata fino al 1960 una ex colonia francese.Certamente i francesi non stavano li’ solo a fare le vacanze e ad abbronzarsi nel periodo del colonialismo, per fortuna hanno lasciato molte cose buone. Il Paese è stato sfruttato da alcune famiglie indigene e ci sono stati anche periodi di dittature che hanno causato una povertà sproporzionata, basti pensare che il 93% della popolazione fino al 2013 viveva sotto la soglia di 2 dollari al giorno.Sono quasi due anni che il Madagascar ha eletto un Presidente democraticamente sotto gli occhi attenti 30.000 osservatori della Comunità Internazionale, il quale con sforzi ed impegni sta cercando di migliorare le condizioni del Paese sostituendo anche Ministri un po’ lenti nell’applicare le riforme da lui promesse.
Che cosa suggerirebbe oggi ad altri imprenditori italiani ai quali ‘sta stretta’ l’Italia?
Se mi chiedessero di suggerirgli se investire o meno in Madagascar non avrei dubbi, direi sicuramente che sarebbe una ottima occasione per dedicarsi ad alcune attività, quali l’agricoltura , in quanto i terreni sono fertili e grassi, da considerare Bio a tutti li effetti. E le estensioni di terreno sono sproporzionati rispetto al numero degli abitanti ( 22 milioni di abitanti ed una estensione di terreno pari a più di 2 volte quella del nostro Paese) ed anche perché sono dei gran lavoratori. Da tenere presente che pure il comparto del turismo può offrire opportunità lavorative perché il bel tempo dura 10 mesi all’anno, con una temperatura media di 26 gradi centigradi e peraltro arrivano turisti da tutto il mondo e mancano infrastrutture alberghiere e indotto . Da sfruttare, poi, il manifatturiero, i Malgasci sono bravissimi ed esperti nel cucire e nell’artigianato del legno e del ferro.
E per altre attività quale è la situazione?
Indubbiamente aspetterei che la Sace si riposizionasse di nuovo nel Paese, come lo era già alcuni anni fa. Il Presidente della Repubblica Hery ed il suo Governo si sono concentrati sullo sviluppo del Paese per impiegare le tante risorse che offre il Madagascar (petrolio,gas,oro, pietre preziose, bauxite, grafite ma senza trascurare la formazione professionale). Gli Italiani che si recheranno in Madagascar sia per opportunità imprenditoriali sia per turismo hanno la possibilità di rivolgersi al Signor Nicola Flamini, Presidente dalla AIM, Associazione Italiana in Madagascar, con Sede nella Capitale. E’ presente su tutto il Paese e conta circa un migliaio di iscritti, ed è sempre disponibile per consigliare ed aiutare i propri concittadini italiani.
Ma torniamo al quadro italiano, l’Expo’ a Milano, l’ evento clou del momento, sarà una grande e prestigiosa vetrina? Si susseguono varie polemiche… E ci sarebbero alcuni rallentamenti sulla tabella di marcia…
Mi auguro che gli organizzatori rispettino la data del 1° maggio con tutti i lavori finiti e che nessuno gufi contro questa opportunità, e’ in gioco il futuro dell’Italia. Sono comunque ottimista e credo che tutto andrà nei migliori dei modi, anzi spero che avrà molto più successo di Valencia!!
Infine, Visone, per quanto riguarda la sua storica creatura, “Ema Assistance” , quali le novità salienti?
Le anticipo che a breve sarà presente su tutto il territorio del Madagascar per garantire assistenza sanitaria ed evacuazione aerea in strutture sanitarie europee delle isole Reunion e Mauritius.
Quale voto darebbe da imprenditore al governo Renzi? Promosso o bacchettato?
Lasciamolo lavorare, e’ giovane, è intelligente ed è anche un gran furbone. Vedo che si impegna molto ed è nel suo interesse fare bene al Paese e lasciare un buon ricordo.Ho fiducia in lui nonostante le Lobby stiano tentando di massacrarlo!!
Sabrina Trombetti