AUTHORITY: QUALE RAPPORTO NELL’ERA DELLA CONDIVISIONE?

DIC-SHARING ECONOMY 2Che ruolo hanno le Authority con i cambiamenti in atto nel mondo del consumo, con la diffusione della Sharing Economy? E in relazione con il ruolo del consumatore connesso che usufruisce dei servizi di nuove piattaforme tecnologiche?
Si è tenuto a Novembre a Palazzo Santa Chiara di Roma per il nono anno consecutivo Consumers’ Forum, meeting indipendente composta dalle più importanti Associazioni di Consumatori, Istituzioni, prestigiose Università, numerose Imprese Industriali e di servizi e le loro Associazioni di categoria, ha organizza l’appuntamento con le maggiori Authority italiane per discutere insieme a loro di tutela dei diritti dei cittadini.
Nel corso dell’incontro “Authority: quale rapporto con il Consumatore nell’era della condivisione?” aperto dal presidente di Consumers’ Forum Lamberto Santini e moderato dal giornalista Roberto Petrini, dove le Authority si sono confrontate sugli aggiornamenti giuridici e legislativi dei temi di loro competenza: credito, privacy, telecomunicazioni, energia, concorrenza, digitale, trasporti, trasparenza bancaria e finanziaria, per citarne alcune. Particolare focus è stato dedicato all’attività trasversale dell’Antitrust rappresentata dal Presidente Giovanni Pitruzzella.
Tra le varie tematiche di cui si è discusso, Netflix e nuove tecnologie nelle telecomunicazioni con il Presidente di AGCOM Angelo Marcello Cardani, di energia, innovazione, sostenibilità e Smart Grid con il Consigliere di AEEGSI Luigi Carbone, di Smart Mobility, Uber, trasporto pubblico locale e Smart Cities con il Presidente dell’Authority di regolazione dei Trasporti Andrea Camanzi, di Internet Banking con la d.ssa Magda Bianco dell’Area Tutela dei clienti e antiriciclaggio di Banca d’Italia, di regolazione del Crowdfunding con il segretario generale di Consob Guido Stazi. Mentre è stato chiesto alla Vice Presidente del Garante Privacy, Augusta Iannini, del ruolo della tutela della privacy in tutto questo scenario, ed al Presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella come si interviene e si interverrà per regolare un mercato in forte evoluzione e così grande cambiamento.
Sono intervenuti: insieme a Lamberto Santini Presidente Consumers’ Forum, Liliana Rossi Carleo Prof. Emerito di Diritto Privato e il Prof. Fabio Bassan, Direttore Vicario del Dipartimento di Studi Aziendali entrambi dell’Università Roma Tre, Roberto Petrini giornalista de La Repubblica, Angelo Marcello Cardani Presidente Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Andrea Camanzi Presidente Autorità di Regolazione dei Trasporti, Luigi Carbone Componente Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, Augusta Iannini Vice Presidente Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, Giovanni Pitruzzella Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Magda Bianco Titolare Servizio Tutela dei clienti e antiriciclaggio Banca d’Italia, Guido Stazi Segretario Generale Consob Commissione Nazionale per le Società e la Borsa.
Sono intervenuti anche rappresentanti delle Imprese, delle Associazioni dei Consumatori e delle Istituzioni.
Il termine Consumo Collaborativo definisce un modello economico basato su di un insieme di pratiche di scambio e condivisione siano questi beni materiali, servizi o conoscenze. È un modello che vuole proporsi come alternativo al consumismo classico riducendo così l’impatto che quest’ultimo provoca sull’ambiente.
Il termine ha origine nel 1978 e fu coniato da Marcus Felson e Joe L. Spaeth nel loro articolo “Community Structure and Collaborative Consumption: A routine activity approach” pubblicato nell’American Behavioral Scientist.
Negli ultimi anni, complice anche il costo sempre più elevato dei carburanti, sono nate nuove formule per ovviare a questo problema; Car Sharing, Car Pooling e Bike Sharing sono i più conosciuti.
Quando si è in viaggio esistono formule di ospitalità come quelle offerte dagli utenti di Couch-Surfing o Be-Welcome, che permettono gratuitamente di accedere alla casa di uno degli utenti e soggiornare per un periodo di tempo limitato. I partecipanti al progetto oltre a ottenerne un beneficio economico dovuto al risparmio di non dover rivolgersi alle classiche strutture di ricezione ne traggono un enorme beneficio in termini di scambio interculturale, di conoscenza di usi, costumi e territorio. Diversi servizi online permettono ai viaggiatori di trovare un “local friend”, un amico locale, che condivide le proprie conoscenze del posto e i propri stili di vita. Cercano di dare una prospettiva nuova al turismo, detto anche “turismo esperienziale”.
Il “baratto” è la formula più antica di scambio, la ridistribuzione di beni posseduti e non più necessari o voluti viene messa a disposizione della comunità in cambio di altro più appetibile. Anche spazi come un ambiente di lavoro è un servizio che si può condividere, così le spese dell’affitto, di un collaboratore o di un computer possono facilmente essere abbattute mediante i progetti di Coworking.
La Banca del Tempo è la struttura principe che si occupa di far incontrare le persone che vogliono mettere a disposizione della comunità le proprie conoscenze ottenendone in cambio altre. L’unità di misura è appunto il tempo, e il tempo di ciascuno, qualsiasi cosa offra, è uguale al tempo di tutti gli altri.
Il Car Sharing (dall’inglese auto condivisa o condivisione dell’automobile) è un servizio che permette di utilizzare un’automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio, e pagando in ragione dell’utilizzo fatto.
Questo servizio viene utilizzato all’interno di politiche di mobilità sostenibile, per favorire il passaggio dal possesso del mezzo all’uso dello stesso (cioè all’accesso al servizio di mobilità), in modo da consentire di rinunciare all’automobile privata ma non alla flessibilità delle proprie esigenze di mobilità. L’auto, in questo modo, passa dall’ambito dei beni di consumo a quello dei servizi.
Tipicamente si tratta di un servizio commerciale erogato da apposite aziende, spesso con l’appoggio di associazioni ambientaliste ed enti locali.
Il Car Sharing si distingue dal Car Pooling modello quest’ultimo in cui più persone viaggiano insieme nella stessa auto, che normalmente è di proprietà di uno dei viaggiatori, e dividono tra loro le spese di viaggio e manutenzione. Il Car Sharing, invece, può essere assimilato a un autonoleggio a ore con automobili parcheggiate in più punti della città. È inoltre emersa una ulteriore variante del car sharing: il “Car Sharing peer-to-peer”, che prevede l’uso di auto condivise non appartenenti ad una flotta dedicata (come nel car sharing tradizionale), ma appartenenti agli stessi membri della comunità iscritta al servizio; in quest’ultimo caso, quindi, il car sharing è assimilabile ad una multiproprietà del veicolo.
Il cibo in eccesso, prodotto in occasione di questo evento, è stato devoluto ai più bisognosi grazie a Equoevento Onlus.
Roma, 30 Dicembre 2015

Alexia Perazzi